Banca Esperia e Fondazione San Patrignano lanciano il fondo Duemme San Patrignano

3503367313_cb8e64fdb1_z
foto: autor Fabio Ingrosso, Flickr, creative commons

L’obiettivo è sviluppare nuove soluzioni finanziarie in grado di dare un sostegno costante alle attività filantropiche. Così, dalla partnership tra la comunità di San Patrignano e il gruppo Banca Esperia (la private Bank di Mediobanca e Mediolanum), nasce Duemme San Patrignano, un fondo amministrato da Duemme SGR, la società di gestione del risparmio del gruppo guidato da Andrea Cingoli, che è in grado di garantire un flusso di ricavi ricorrenti alla Fondazione, che persegue la finalità di accogliere ragazzi e ragazze con gravi problemi di droga. Il fondo Duemme San Patrignano è stato presentato a una platea di potenziali investitori presso la sede di Banca Esperia a Milano da Cingoli. All’incontro erano presenti anche il presidente della Fondazione San Patrignano, Carlo Clavarino e Antonio Tinelli, coordinatore del Comitato Sociale della Comunità.

Il fondo filantropico è un’evoluzione del social bond, strumento conosciuto in Italia per alcune recenti emissioni. Rispetto al social bond, che è un’emissione bancaria con cedole riconosciute all’investitore con rendimenti ridotti al fine di consentire un’elargizione a un ente filantropico in un’unica soluzione al momento della sottoscrizione, Duemme San Patrignano è un fondo di investimento bilanciato con diversificazione globale, che consente al sottoscrittore di realizzare rendimenti di mercato analoghi a quelli dei migliori prodotti presenti sul mercato e al tempo stesso di sostenere in modo continuativo l’attività della Fondazione. Questo è reso possibile da un meccanismo trasparente: Banca Esperia tramite Duemme SGR gestisce questo fondo con commissioni ridotte e la parte di commissioni non percepite viene destinata direttamente alla Fondazione. Il costo complessivo non risulta così penalizzante per l’investitore che può inoltre beneficiare dell’assenza di commissioni di performance.

“Questo prodotto interpreta perfettamente il nuovo trend della finanza sociale che punta a un’evoluzione dalla tradizionale filantropia basata sulla beneficienza verso soluzioni che abbiano un virtuoso bilanciamento tra la ricerca del profitto (il rendimento dell’investitore) e l’impatto sociale reso possibile dalla Social Responsibility della banca”, commenta Andrea Cingoli. Che aggiunge: “grazie alla partnership con San Patrignano abbiamo finalizzato questo prodotto all’interno dei servizi di philanthropy advisory attraverso i quali offriamo supporto ai nostri clienti in tre aree di intervento: la governance di progetti filantropici; l’identificazione di strumenti di finanza sociale e infine l’avvicinamento a strumenti di impact investing mediante private club deals finalizzati a investire in iniziative filantropiche o a impatto sociale”. Conclude il presidente della Fondazione Carlo Clavarino: “dal punto di vista della nostra Fondazione, il fondo è uno strumento importante perché si affianca agli strumenti di fund raising generando un flusso pluriennale di ricavi compatibilmente alla durata dell’investimento in essere. Questo è un evento strategico e importante per la Fondazione che deve poter pianificare investimenti di medio-lungo periodo”.