Bradshaw (J.P. Morgan AM): "Usa, recessione e taglio dei tassi entro fine anno"

Myles Bradshaw News
Myles Bradshaw, immagine concessa (J.P. Morgan AM)

Negli ultimi due anni, per le perturbazioni sulle catene di fornitura per il Covid e per lo scoppio della guerra in Ucraina, l’inflazione ha raggiunto i livelli più elevati degli ultimi quarant’anni. E a fronte di ciò, la domanda che si sono posti molti analisti è se le fiammate dei prezzi hanno determinato un cambio di regime finanziario con il ritorno a uno scenario simile a quello degli anni ’80, contraddistinto da un’inflazione strutturalmente più alta. Ma secondo Myles Bradshaw, head of Global Aggregate Bonds e portfolio manager di J.P. Morgan Asset Management, la risposta è negativa: non siamo entrati in un nuovo regime. Le banche centrali riusciranno a domare l’impennata dei prezzi, un dato che è confermato dalle ultime letture dell’inflazione Usa in rallentamento. Ma lo scotto da pagare sarà l’aprirsi di una fase recessiva: “Le politiche restrittive delle banche centrali faranno scendere l’inflazione ma sacrificheranno la crescita, generando una recessione che implicherà dei nuovi tagli dei tassi”, prevede l’esperto intervistato da FundsPeople a margine dell’ultimo Salone del Risparmio di Milano.

Restringimento delle condizioni finanziarie

Ma a che punto siamo arrivati con la stretta? Quanto siamo vicini a una pausa dopo l’ultimo rialzo di 25 bps della Fed nella riunione di maggio? Per Bradshaw ci sono diverse prove che l’attuale livello dei tassi di interesse sia sufficientemente restrittivo. “Se guardiamo ai dati storici, tenendo in conto le aspettative di inflazione, i tassi d'interesse reali attualmente sono restrittivi come lo erano in Europa nel 2008 o negli Stati Uniti nel 2006 e negli anni Novanta”, argomenta. “Le prove del fatto che siano restrittivi sono la recente crisi delle banche regionali Usa e le ultime indagini sullo stato di salute delle imprese che mostrano un'inversione di tendenza nella traiettoria di crescita delle attività economiche”, dice. L’unico elemento che ad ora non farebbe pensare a una recessione alle porte per la prima economia al mondo è il mercato del lavoro,che si sta dimostrando solido. “Ma sappiamo che si tratta di un indicatore in ritardo, per via del tempo necessario per la trasmissione della politica monetaria all’economia reale”, argomenta Bradshaw. “Vediamo già molti segnali di una moderazione nella domanda di posti di lavoro”, afferma.

Recessione in vista

Riguardo alla crisi bancaria Bradshaw pensa che non siamo alle porte di un nuovo 2008. “È difficile escludere che altre banche regionali possano andare in crisi. Ma nel complesso la qualità dei bilanci del settore sono migliorati. Quello che accadrà è che, in virtù della crisi, le banche aumenteranno il costo dei prestiti. Ciò significa che per le famiglie e le imprese sarà più difficile ottenere dei crediti. Sono tutti fattori che fanno propendere per l’arrivo di una recessione”, insiste Bradshaw che aggiunge: “È molto difficile prevedere con precisione quando la recessione colpirà. Ma è molto probabile che si arrivi alla recessione e al taglio dei tassi prima della fine dell'anno”, spiega.

Valore nei bond

Con l’aumento dei tassi è tornato valore nel reddito fisso. “Le obbligazioni core sono la parte più interessante del reddito fisso, mentre quelle di bassa qualità, come l'high yield, non compensa a sufficienza il rischio di recessione”, spiega l’esperto. “Stiamo quindi costruendo i nostri portafogli concentrandoci su asset di alta qualità. Inoltre, anticipando una svolta nel ciclo economico e in previsione di una successiva riduzione dei tassi d'interesse, stiamo aumentato il rischio di tasso d'interesse”, aggiunge.

“L’avvento di una crisi bancaria ha dimostrato chiaramente che abbiamo raggiunto il punto in cui la politica monetaria della Fed sta iniziando a ‘rompere qualcosa’. Questo ci fa pensare a un cambio nella traiettoria dei tassi nei prossimi mesi”, precisa.

JPMorgan Funds - Global Aggregate Bond Fund

Queste analisi sul mercato dei bond si riflettono sul posizionamento del portafoglio del JPMorgan Funds - Global Aggregate Bond Fund, fondo con rating FundsPeople 2023, di cui Bradshaw è il gestore. “A livello globale, gli Stati Uniti sembrano l'economia più vulnerabile, quindi stiamo detenendo più rischio di tasso d'interesse in Usa, mentre la BCE probabilmente aumenterà i tassi ancora un paio di volte”, spiega il gestore. Il segmento dei bond di alta qualità a cui è interessato è rappresentato dagli Agency MBS negli USA e in Europa dai bond UE e dai KfW. “Attualmente sono a buon mercato rispetto ai classici titoli di Stato a causa di una serie di fattori tecnici legati alla stretta quantitativa e al cambiamento delle aspettative sui tassi di interesse. Inoltre, non sono molto sensibili al ciclo economico e non sono a rischio default”, conclude l’esperto.