Buckley (Janus Henderson Investors): Interesse per il credito corporate e sulle aziende con bilanci solidi

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Jeremiah Buckley, portfolio manager, Janus Henderson Investors

Ottimismo per alcuni dei settori più colpiti dalla pandemia in seguito alla notizia di vaccino anti Covid efficace. Una ripresa economica (seppur modesta) guidata dall'impegno della Fed a mantenere bassi i tassi di interesse. E un nuovo pacchetto di stimoli fiscali anti Covid, nonostante l’eventualità di un Congresso diviso potrebbe limitarne l’entità. Questi sono gli ingredienti principali dell’attuale scenario macroeconomico secondo Jeremiah Buckley, portfolio manager di Janus Henderson Investors. Un contesto in cui si possono nascondere delle insidie, ma anche delle opportunità per la strategia da lui co-gestita: il Balanced Fund, che ha ottenuto nel 2020 il rating ‘BC’ Blockbuster e Consistente di FundsPeople.

Reddito Fisso

“Siamo positivi sulle prospettive del reddito fisso statunitense. Ci aspettiamo che i fondamentali del credito societario migliorino man mano che la ripresa prende piede. Questo credit risk in calo dovrebbe portare a spread più ristretti e a opportunità di rendimento allettanti”, osserva Buckley. In particolare il gestore guarda con interesse al credito corporate e sulle aziende che mostrano blianci solidi: “Prevediamo che i bassi rendimenti incoraggeranno in linea di massima sia gli investitori stranieri (dati gli oneri di copertura inferiori) che quelli nazionali a cercare rendimenti da titoli e classi di attività a più alto rendimento. In aggiunta, stiamo trovando opportunità interessanti in alcuni settori e industrie cartolarizzate nell'ambito delle asset-backed securities (ABS) e dei commercial mortgage-backed Securities (CMBS)”, analizza.

Azionario

“Le valutazioni azionarie sono aumentate ma confermiamo il nostro posizionamento overweight sulle tecnologie informatiche, ritenendo che, nel complesso, le valutazioni azionarie rimangano favorevoli - in particolare in un contesto di modesta ripresa e di bassi tassi di interesse”, questa la risposta di Buckley a chi teme valutazioni troppo elevate sui tecnologici USA e un rischio di bolla. “La sovraperformance di queste grandi società tecnologiche sia dovuta alla loro forte performance finanziaria e al fatto che i loro modelli di business stanno naturalmente beneficiando della drastica accelerazione della trasformazione digitale dovuta al COVID19. Dato il valore economico che i servizi cloud e il software as a service continuano a creare per i clienti e la flessibilità richiesta in un ambiente come questo, crediamo che queste tendenze secolari continueranno per gli anni a venire”, evidenzia.

Un altro settore su cui puntare secondo il gestore di Janus è la sanità: “La pandemia ha evidenziato la necessità di investire in diagnostica, terapie e vaccinazioni che possano essere immesse rapidamente sul mercato. Nei prossimi anni, riteniamo che le aziende che hanno investito in ricerca e sviluppo continueranno a beneficiare di queste tendenze”, avverte.

Recenti modifiche al portafoglio

Il portafoglio ha chiuso il terzo trimestre con un sovrappeso sulla componente azionaria, pari al 61%, con circa il 39% di reddito fisso. Il portafoglio aveva ridotto la propria esposizione azionaria nel primo trimestre del 2020 - dal 62% al 31/12/19, al 48% al 31/3/20. Poi, con la ripresa dei mercati nel secondo e terzo trimestre, abbiamo aumentato attivamente l'allocazione azionaria che si è assestata al 61% al 30/9/20.

“Continuiamo a trovare opportunità d’investimento nel settore dell’information technology mentre abbiamo ridotto attivamente la nostra esposizione al settore dei viaggi e del tempo libero”, spiega il gestore.  

“Nel secondo trimestre le obbligazioni societarie investment-grade hanno sovraperformato i titoli high-yield su base corretta per il rischio, in parte grazie al programma di acquisto di obbligazioni americane della Federal Reserve, di conseguenza abbiamo ruotato una parte della nostra esposizione obbligazionaria di tipo investment-grade verso i segmenti ad alto rating del mercato corporate high-yield che ci aspettiamo tragga vantaggio da una continua ripresa della crescita economica nel 2021”, conclude.