Centro-destra al governo, le reazioni dei gestori tra mercati che “reggono l’urto” e rischi per la stabilità fiscale

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Giorgia Meloni (Commons Wikimedia)

Una vittoria schiacciante. E storica. È quella ottenuta dal centro destra in Italia sotto l’egida del partito di estrema destra Fratelli d’Italia guidato da Giorgia Meloni. La coalizione incaricata di formare il nuovo governo nel nostro Paese ha ottenuto il 44% delle preferenze alla Camera e al Senato. E ancora più decisivo il risultato del partito di Meloni, che da solo ha ottenuto oltre il 26% delle preferenze, staccando di oltre sette punti percentuali il secondo partito, il PD (centro-sinistra). Una vittoria attesa, quella del centro destra, che molti osservatori davano come “già prezzata dal mercato”. E una nuova leadership che emerge dal voto con la più bassa affluenza storica della storia della Repubblica (64%), e che fin da subito si deve misurare con diverse sfide, in primis la Legge di Bilancio.

La reazione del mercato

La reazione composta e positiva di Piazza Affari alla vittoria della destra è figlia di un risultato privo di sorprese rispetto agli scenari prefigurati. A rasserenare gli investitori sugli asset italiani, poi, la debolezza della Lega all'interno della coalizione e la posizione di forza relativa di Fratelli d’Italia che potrebbe portare a un governo più in linea con Bruxelles e con i mercati. “Si tratta del risultato che il mercato si aspettava”, afferma Andy Mulliner, head of global aggregate strategies di Janus Henderson. Inoltre, continua l’esperto, anche un governo di destra non potrà “permettersi di buttare all'aria l'attuale piano di recupero e resilienza che è alla base dell'accesso dell'Italia ai sostanziosi fondi Next Generation EU, ipotesi che potrebbe essere messa alla prova nei prossimi giorni e con essa lo spread tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e tedeschi”.

Secondo gli analisti di Algebris, “Il risultato apre alla possibilità di un governo molto stabile, caratteristica poco ricorrente nella politica italiana, sempre che continui a esserci unità all’interno della coalizione”. Il riferimento va alla Lega, che ha visto un tonfo nelle preferenze all’8 per cento. “Secondo gli esperti, tuttavia, le piazze finanziarie sono “ancora in fase di sperimentazione” della nuova leadership. “La nomina al ministero delle Finanze e la prossima legge di bilancio saranno i primi elementi chiave da tenere monitorati. Anche la coerenza con il messaggio del precedente governo sulla Russia, sui fondi UE e sulla politica energetica rimarrà sul radar dei mercati”.

Una maggioranza “chiara e forte”

La nota positiva per i mercati, legata a una maggioranza “chiara e forte”, torna nella riflessione di Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia. “La scelta dei ministri (in particolare il ministro dell’economia) sarà fondamentale per capire le probabili intenzioni del nuovo governo su temi caldi (rapporti con UE, PNRR, relazioni con Stati Uniti, politica estera). La legge di bilancio – afferma Diodovich – sarà significativa per comprendere le decisioni sulla spesa e il possibile intervento governativo per il caro-bollette”. Secondo Marco Vailati, responsabile ricerca e investimenti di Cassa Lombarda “i risultati delle elezioni delineano un cambiamento del quadro politico nazionale piuttosto cospicuo”, ma senza gli “impatti devastanti sui mercati finanziari” paventati da alcuni. Vailati ricorda infatti come il Paese sia “saldamente inserito in un contesto comunitario che fornisce supporti ma anche vincoli da seguire nella via dello sviluppo”. Inoltre un governo coeso “può altresì essere un motivo di spinta sui mercati in una fase di rilancio alimentata dai fondi per la ripresa e resilienza”.

L’ostacolo Legge di Bilancio

La legge di bilancio sarà “il primo banco di prova” del nuovo governo. Lo rilevano diversi osservatori, e ne è certo anche Pietro Baffico, european economist di abrdn. Baffico ricorda come “nel tentativo di presentare la coalizione come affidabile”, Meloni abbia insistito sul fatto che sarà prudente con la spesa pubblica e che prenderà in considerazione la nomina di ministri moderati in ruoli chiave del governo. Inoltre, dopo il risultato ha assunto un tono sobrio, riconoscendo le gravi sfide economiche che la attendono. Per gli investitori, tale moderazione può contribuire a mitigare la reazione iniziale del mercato ai risultati elettorali”. Resta tuttavia il rischio di tensioni tra il nuovo governo e istituzioni UE, rischio che “potrebbe compromettere l'erogazione dei fondi europei, aggiungere rischi al ribasso per le prospettive dell'Italia e limitare la capacità della BCE di contenere gli spread sovrani”.

I rischi per la stabilità fiscale

Meno ottimistica la visione di MFS Investment Management: “Sebbene non sia imminente uno scontro con l'Unione Europea (Meloni ha già ammorbidito i suoi toni anti-UE durante la campagna elettorale), vediamo ancora rischi per la stabilità fiscale nel medio termine”, afferma Annalisa Piazza, fixed-income research analyst della società. Secondo l’esperta, Meloni dovrà fare alcune concessioni ai suoi alleati che hanno promesso tagli alle tasse (Lega) e aumenti delle pensioni (Forza Italia) e dovrà affrontare una situazione difficile, poiché il rallentamento della crescita e la necessità di fornire alcuni stimoli fiscali (come da programma della coalizione) mineranno la riconversione del debito italiano. “A nostro avviso, il bilancio pluriennale di domani mostrerà già una revisione al rialzo per il deficit 2023 (nell'intervallo 5%-6% rispetto al 3,9% stimato in precedenza)”. Si aggiungono poi le incognite legate all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) “Un ritardo potrebbe mettere ancora più sotto pressione le emissioni nazionali. Pertanto, non si possono escludere completamente ritardi e tensioni con Bruxelles e la volatilità dei BTP continuerà fino a quando il quadro generale non sarà più chiaro”.

Adesso “sarà interessante vedere proposte politiche e potenziali deviazioni dai piani promessi mentre si sta formando il governo di coalizione”, afferma David Zahn, head of european fixed income di Franklin Templeton che prevede “una continua volatilità del mercato nelle prossime 4-6 settimane”, motivo per cui la società si mantiene short sui titoli di Stato italiani nei propri portafogli.