Sulle macro classi di asset la view di CheBanca! è attualmente “negativa sulla liquidità non investita a causa dell'inflazione elevata, positiva sull'obbligazionario di alta qualità, sia governativo che corporate, in previsione di un picco nella politica monetaria”, commenta Paolo Biamino, head of Client Advisory della banca. Come ricorda l’esperto, settembre ha visto molte banche centrali in pausa e la Bce ha suggerito uno stop nelle sue mosse future. “Durante l'anno, abbiamo enfatizzato soluzioni come i fondi obbligazionari target maturity, che non solo investono in obbligazioni corporate di alta qualità, ma anche in high yield, in alcuni casi fino al 50%. Questo high yield era prevalentemente di alta qualità, concentrato su emittenti denominati in euro. Abbiamo evitato l'high yield più tradizionale, vale a dire i bond con rating inferiore a BB, che ha sorpreso molti con performance positive nel 2023, soprattutto negli Usa, dove l'economia ha superato le aspettative”, prosegue Biamino. Tuttavia, aggiunge, bisognerà vedere come si svilupperanno le cose, in particolare riguardo al rifinanziamento, che non ha giocato un ruolo nel 2023 ma che potrebbe influenzare l'high yield. Secondo il professionista, “potremmo trovarci di fronte a uno scenario in cui le aziende che si erano finanziate a tassi bassi dovranno rifinanziarsi a rendimenti vicini al 10%. Per quanto riguarda l'high yield di alta qualità, abbiamo continuato a investire in esso nel 2023 senza particolari problemi”.
Biamino ricorda quando nel 2010 selezionò per la prima volta assieme al suo team un fondo short duration high yield perché, spiega, “avevamo ampie risorse investite in portafogli total return a volatilità medio-bassa”. In quel contesto gli spread di credito si stavano riducendo e i tassi avevano registrato una marcata diminuzione e questi fondi erano utili per potenziare il rendimento di tali portafogli. “Guardando al presente, però, mi chiedo se ci sia ancora bisogno di questo tipo di integrazione. Da un lato, grazie a un profilo di rischio ridotto, oggi potremmo aspirare a rendimenti che in passato sembravano irraggiungibili, senza necessariamente esporci ai rischi associati all'high yield. Anche se va detto che lo short duration high yield, a seconda di come è strutturato, ha storicamente mostrato una volatilità di circa la metà rispetto all'high yield full duration”, afferma.
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