Come investono i fondi pensione negoziali in Italia

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Hamza Butt, Flickr, Creative Commons

Un patrimonio da 53,6 miliardi di euro. Un dato, in crescita del 23% nel periodo tra giugno 2016 e giugno 2019, che fotografa la realtà dei fondi pensione negoziali che ha presentato risultati e prospettive del secondo pilastro previdenziale in Italia nel corso dell’assemblea annuale di Assofondipensione svoltasi a Roma.

Al primo posto ma in diminuzione i governativi

L’aggregato delle scelte di allocazione operate da parte dei fondi negoziali riportato nel rapporto realizzato dall’Associazione in collaborazione con Mefop mostra ancora al primo posto i titoli di debito emessi da Stati o altri Organismi internazionali. Tuttavia l’analisi della serie temporale mostra come rispetto a giugno 2016 ci sia stata una contrazione significativa. Si passa infatti dal 57% delle risorse in gestione al 44% a giugno 2019, con gran parte del riposizionamento avvenuto tra il 2016 ed il 2017. Nello stesso periodo la quota investite in OICR è passata dal 5,7% all’8,8%. Mercato azionario e debito societario sono le due classi di attivo citate all’interno del rapporto Assofondipensione come sbocco per le risorse derivanti dalla smobilitazione da titoli di debito emessi da Stati e Organismi internazionali. Ampio spazio è riservato inoltre all’analisi delle possibilità di esposizione ai mercati privati, in particolare nell’ottica di un maggiore sostegno all’economia reale italiana. Per quanto riguarda complessivamente i private markets, sono otto i fondi pensione negoziali ad aver attivato forme di allocazione, con investimenti che spaziano dal settore immobiliare a quello delle infrastrutture, dal private equity/debt al settore delle energie rinnovabili e social housing.

Assofondipensione, Esposizione

Iscritti e scelte di investimento

La platea degli iscritti a giugno 2019 si attesta oltre i 3 milioni di unità, corrispondente ad un tasso di aderenti pari al 28% del potenziale. “Dall’analisi delle scelte di investimento degli aderenti”, si legge nel rapporto, “si evince che il 55% degli iscritti ha optato per una linea bilanciata, il 16% per una linea obbligazionaria, mentre è molto contenuta la quota di chi ha scelto l’azionario, solo il 2%”. Completa il quadro il comparto garantito con una quota pari al 25%.

Assofondipensione, Comparti