Conti (Eurizon): “Volatilità ancora regina sui mercati, incertezze sulla discesa dell’inflazione”

Andrea Conti, responsabile Macro Research Team, Eurizon
Andrea Conti. Foto ceduta (Eurizon)

Un intreccio di temi piuttosto complicato. È quello che emerge sulla view macro di Eurizon su maggio. Nel consueto appuntamento mensile, la società di gestione del Gruppo Intesa richiama la volatilità delle ultime settimane sulle piazze finanziarie internazionali. “Sono mercati che fotografano un contesto che rimane complicato”, afferma Andrea Conti responsabile Macro Research di Eurizon Capital sottolineando come la risposta finanziaria non sia legata tanto al conflitto in Europa, quanto al fatto che il prezzo del petrolio stabile su valori elevati “contribuisce a tenere elevata l'inflazione penalizzare la crescita”. L’inflazione, infatti, si conferma “il vero tema di attenzione per i mercati”, anche perché la discesa viene continuamente posticipata “e questo fa sì che le banche centrali, soprattutto la Federal Reserve, rimangono molto aggressive”. A questo contribuisce anche il rallentamento cinese, legato alla recrudescenza del Covid nel Paese che ha imposto nuovi lockdown.

Lo scenario Macro di Eurizon

Lo scenario di medio termine prevede la prosecuzione del ciclo globale, ma la guerra e l’atteggiamento restrittivo della Fed rendono ancora incerto il contesto di breve termine. A fronte di tutti questi elementi, sostiene Conti, alcuni osservatori iniziano a paventare “il rischio di un rallentamento brusco seguito da una ripartenza”. Tuttavia, nello scenario centrale di Eurizon il ciclo economico “è sufficientemente forte per sopportare molte di queste tensioni, e nei prossimi mesi assisteremo una lenta ridiscesa dell'inflazione” per cui la società conferma un’impostazione di portafoglio a bassa direzionalità, neutrale su duration e azioni, in attesa di indicazioni.

Obbligazionario

Eurizon conferma il giudizio neutrale sui titoli governativi degli USA e della Germania, puntando a una stabilizzazione dei tassi governativi dopo il forte rialzo. Si mantiene il sottopeso sui Paesi quasi core dell’Eurozona. Giudizio positivo sui titoli governativi periferici dell’Eurozona e il posizionamento favorevole allo spread dell’Italia. “durante la fase di rialzo dei tassi siamo rimasti sottopesati di titoli governativi e di duration, - afferma Conti – ci siamo rimessi neutrali nel corso gli ultimi mesi e stiamo reincrementando le posizioni tanto sui titoli governativi americani quanto su quelli tedeschi sulla duration proprio in prospettiva di questo tipo di evoluzione”. Giudizio neutrale anche sui mercati a spread, confermando le posizioni sui titoli Investment Grade e riducendo quelle assunte sugli Emergenti, in quest’ultimo caso,  perché si concluda l'allargamento degli spread “è necessario che ci sia un miglioramento effettivo delle condizioni cicliche, mentre l'intreccio tra inflazione e crescita è ancora piuttosto complicato”.

Azionario

Sull’equity ancora giudizio neutrale sulle azioni con ordine di preferenza geografica: (1) USA e Giappone, (2) Mercati Emergenti, (3) Europa e Pacifico ex Giappone. Nell’azionario Conti invita a distinguere “un’ottica di medio termine dall’ottica di breve termine”. Nel medio resta interessante “il rendimento espresso dagli utili aziendali rispetto al rendimento espresso dei mercati obbligazionari”, tuttavia nel breve termine “la tenuta della crescita economica mette anche un punto interrogativo sulla prosecuzione del recupero degli utili, e quindi da questo punto di vista i mercati rimarranno un po’ incerti”. Per questo motivo l’atteggiamento resta di sostanziale neutralità sui mercati “molto opportunistico sui portafogli e orientato sui mercati che si considerano più difensivi come l’America il Giappone”. All’interno dei Mercati Emergenti si mantiene la preferenza relativa per l’indice MSCI China.

Valute

Infine sui mercati valutari una FED così aggressiva ha determinato un rafforzamento del dollaro ma, secondo l’esperto “siamo probabilmente alle battute finali di questo rafforzamento”.  Si incrementano le posizioni sullo yen dopo il recente deprezzamento del cambio, confermando il posizionamento di neutralità sul dollaro e sulle restanti valute.