Dati sull'occupazione USA: che indicazione danno ai mercati?

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Luke Michael, foto concessa (Unsplash)

Nei giorni scorsi, al simposio di Jackson Hole, il presidente della Fed Jerome Powell ha chiarito uno dei grandi dubbi che ossessionavano i mercati. "Quando avrà inizio il tapering?" Era la grande domanda. "Potrebbe essere opportuno iniziare a ridurre il ritmo degli acquisti di asset quest'anno", è stata la risposta di Powell. Il banchiere centrale ha anche specificato che l'inizio del tapering non include un aumento dei tassi, almeno non quest'anno.

I dati sull'occupazione pubblicati lo scorso venerdì negli Stati Uniti vanno in qualche modo ad avallare il rifiuto della Fed di alzare i tassi, ma mettono anche in dubbio che sia giunto il momento di iniziare il tapering che tutti si aspettano per il 2021.

TAPERING IN NOVEMBRE

La cifra è stata molto più bassa del previsto: con 235.000 posti di lavoro creati rispetto ai 733.000 previsti dal consenso. "C'è già stata una revisione al rialzo di 133.000 unità, ma il dato è ancora molto più debole di quanto ci si aspettava. Se a ciò si aggiunge il rinnovato timore per il Covid, è probabile che decada la possibilità che la Fed tagli gli acquisti di asset già a settembre, mentre novembre è ancora un buon mese", spiegano da ING.

"Con la sua convinzione che l'inflazione sarebbe alla fine transitoria, la Fed è attualmente molto più concentrata sulla ripresa dei posti di lavoro. Una cifra così debole delle buste paga non agricole è probabile che spinga la Fed a dare inizio al tapering a novembre, se non più tardi", affermano da Principal Global Investors.

IL TASSO DI PARTECIPAZIONE RISTAGNA

I dati confermano anche che la comparsa della variante Delta possa effettivamente mettere un freno alla ripresa economica e, soprattutto, alla riapertura delle economie. "Il processo di riapertura dovrebbe logicamente continuare ad aiutare il mercato del lavoro a migliorare, ma questo dipenderà dalla volontà degli americani di tornare al lavoro. Il tasso di partecipazione rimane ben al di sotto dei livelli pre-crisi", spiegano da Edmond de Rothschild AM. In particolare, il tasso di partecipazione, che misura il numero di persone che lavorano o che cercano attivamente lavoro, si è attestato al 61,7% in agosto ed è rimasto invariato.

Nello specifico, come spiega Mark Holman, CEO di TwentyFour AM, una boutique di Vontobel AM, "il tasso di partecipazione della popolazione è rimasto sostanzialmente piatto negli ultimi mesi, e i datori di lavoro hanno difficoltà ad attrarre lavoratori nonostante l'offerta di incentivi e salari più alti". Quindi dalla casa di gestione considerano "improbabile" che la Fed aumenti i tassi finché i dati sulla disoccupazione non saranno molto più bassi.