È possibile che si verifichi il tradizionale rally di fine anno?

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Gianni Sarti, Flickr, Creative Commons

Dopo un mese di ottobre caratterizzato da un’avversione al rischio, che ha penalizzato i mercati azionari, nelle ultime settimane si è assistito ad un rimbalzo delle borse globali. La recente volatilità è stata alimentata da una nuova escalation di rischi politici e in particolare dalla situazione dell’Italia, che rimane ancora incerta. Non sono, però, mancati sviluppi politici anche su altri fronti. In Europa la questione Brexit resta ancora aperta, dopo la dimissione di alcuni ministri del governo May, con l’eventualità anche di un nuovo referendum sul tema e i rapporti commerciali tra Usa e Cina restano tesi, in attesa dell’incontro tra i due presidenti in occasione del G20 di fine novembre che si terrà in Argentina, a Buenos Aires.

Inoltre, il ciclo economico americano dura ormai da dieci anni e le politiche monetarie delle principali Banche centrali a livello globale, dopo essere state per lungo tempo eccezionalmente accomodanti, stanno diventando più restrittive. Un processo, questo, che prosegue gradualmente, ma che sta portando a tassi d’interesse in rialzo e ad una contrazione della liquidità a livello globale, con conseguente passaggio ad un nuovo regime di volatilità sui mercati, superiore al passato. In questo scenario è possibile che si verifichi il tradizionale rally di fine anno? A porsi la questione è il team gestionale di Anima SGR che parla di un contesto molto sfidante. “Tuttavia, le premesse per una ripresa dei mercati a fine anno potrebbero esserci”, dicono subito gli esperti. A loro parere, dunque, la recente fase di debolezza può essere sfruttata come un’opportunità di acquisto, con la prospettiva di un recupero dei mercati nell’ultima parte dell’anno. “Un approccio tattico e flessibile resta ancora determinante e a riprova il giudizio sulle attività rischiose da prudente (con un posizionamento di sottopeso) diventa più costruttivo, con l’attività di stock picking e le scelte settoriali che diventano ancora più cruciali nell’ottica di cogliere un potenziale rally di fine anno. Riteniamo che la correzione abbia lasciato sul campo valutazioni più appetibili e i premi al rischio sembrano remunerare adeguatamente i numerosi fattori d’incertezza che, nonostante i possibili sviluppi positivi di breve periodo, continueranno a pesare sui mercati”, affermano dalla casa di gestione.

La view sui mercati

In vista dunque di una chiusura d’anno che potrebbe offrire delle opportunità, gli esperti fanno un quadro sulla situazione attuale dei mercati. Sul fronte obbligazionario la valutazione di Anima è neutrale soprattutto sui governativi core. Confermata anche la cautela sui titoli di Stato italiani, in attesa delle prossime mosse di governo e Commissione europea. “Riteniamo che una stabilizzazione dello spread sia possibile, ma sarà determinante la qualità del dialogo tra Italia e istituzioni europee”. Nessun cambiamento anche per le obbligazioni societarie su cui la view viene mantenuta prudente e che necessitano di un approccio cauto e sempre più selettivo, dal momento che sia i titoli investment grade sia gli high yield risultano sensibili al contesto attuale. Si rafforza, di contro, il giudizio positivo sulle obbligazioni emergenti supportato dalla stabilizzazione che si riscontra sia sui rendimenti che sulle principali valute che fanno riferimento a questi mercati.

Sul fronte azionario invece il team gestione crede in un posizionamento tattico più costruttivo per quanto riguarda l’equity europeo. “A seguito dell’ultima correzione il proposito è di sfruttare la recente fase di debolezza per incrementare l’esposizione. In particolare, questo orientamento marginalmente più costruttivo si traduce in un giudizio migliore (da negativo a neutrale) sulle Borse europee, che nel futuro prossimo dovrebbero ritrovare il favore degli investitori dopo un lungo periodo di de flussi di capitale. L’esposizione sui fondi che puntano su questi mercati è stata così gradualmente incrementata ritenendo molti degli scenari negativi già scontati nei corsi azionari”. A livello settoriale è stato incrementato il peso del settore farmaceutico; inoltre, la view è costruttiva sul comparto information technology; giudizio neutrale sul settore energetico e anche su quello alimentare. Sul fronte italiano, nello specifico, Anima preferisce restare cauta: “il nostro approccio di gestione continua ad essere prudente, in attesa che emerga una prospettiva più chiara per il 2019”.

Per i gestori di Anima, riguardo al mercato azionario americano l’esito dell’appuntamento elettorale, che era quello atteso dai mercati, favorirà la ripresa e un possibile rally verso la chiusura d’anno. “Riteniamo che sull’andamento degli indici statunitensi sarà determinante l’evoluzione delle seguenti tematiche: l’esito delle trimestrali; l’evoluzione delle tensioni commerciali con la Cina; le operazioni da parte delle società americane di acquisto di azioni proprie. Il giudizio su questo mercato resta neutrale”. Giudizio ancora costruttivo, invece, per le borse emergenti mentre il Giappone è in sovrappeso.