Invesco, ecco come cambiano le strategie multi-manager

cdw9, Flick, Creative Commons
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Dopo un 2017 relativamente tranquillo per gli investitori, il 2018 sarà sicuramente un anno meno lineare. I temi principali di quest’anno saranno certamente i cambiamenti delle politiche monetarie delle Banche centrali, il rialzo dell’inflazione e il ritorno della volatilità sui mercati. 

L’analisi mensile di Invesco evidenzia come il 2017 sia stato più favorevole per i settori ciclici rispetto a quelli difensivi. A livello globale, gli utili societari sono cresciuti dal 15% al 35% a seconda delle regioni e hanno rappresentato un driver importante per i mercati azionari. Negli Stati Uniti, il 78% delle società ha sorpreso positivamente, con gli utili che sono cresciuti del 15%, mentre le vendite sono salite del 7,9%. In particolare, il settore dei materiali di base, della tecnologia e dell’energia hanno ottenuto i migliori risultati. In Giappone, ben il 62% delle società hanno superato le aspettative, con gli utili che sono cresciuti del 33,50% così come le vendite, che sono aumentate del 7,9%. In Europa, il 54% delle società ha registrato una crescita degli utili superiore alle aspettative. Gli utili sono cresciuti del 35%, con una crescita più sostenuta nel settore finanziario, dell’energia e dei materiali, a differenza del segmento healthcare e delle telecomunicazioni che hanno registrato utili in calo.

Nell’attuale contesto di mercato, come cambiano le strategie multi-manager di Invesco?

Bernard Aybran, deputy CEO di Invesco, spiega come sono cambiate le strategie multi-manager della società nel corso del mese di febbraio. L’asset manager americano mantiene una view positiva sull’azionario, “anche se nuove turbolenze o correzioni sui mercati finanziari potrebbero rappresentare un’interessante opportunità per aumentare tatticamente l’esposizione all'equity”. In termini di allocazione settoriale, la società continua a preferire il segmento finanziario e delle materie prime. A seguito del forte ribasso subito dai mercati finanziari a inizio febbraio, “abbiamo ridotto l’esposizione al settore energetico e biotecnologico a favore del segmento dei beni di consumo ciclici e tecnologico”.

Lato obbligazionario, la società ha ridotto le posizioni sulle aspettative di crescita dell’inflazione americana a favore delle obbligazioni inflation-linked. “L’aumento del rendimento del treasury decennale fino al 3% sembra interessante, almeno da un punto di vista tattico. Abbiamo aumentato la duration sulla parte obbligazionaria, riducendo la posizione corta sul debito tedesco e aggiungendo l’US treasury decennale”, afferma Aybran. Inoltre, con riferimento al posizionamento sul mercato dei futures, Invesco mantiene una posizione netta corta sulle obbligazioni governative americane. Sulla parte valutaria, “il dollaro statunitense rimane attrattivo, manteniamo una posizione moderata su un paniere di valute diversificate dei Paesi sviluppati e emergenti”.