Un risultato incerto, lo scontro tra i candidati e l'evocazione della Corte Suprema. Come le case di gestione internazionali hanno vissuto l'interminabile elezione presidenziale statunitense.
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Il mondo guarda con il fiato sospeso all’esito del voto negli Stati Uniti. Una prima nottata elettorale conclusa senza aver indicato un vincitore, un risultato che ha come primo effetto un testa a testa tra i due candidati che danno vita ad una serie di dichirazioni e controdichiazioni. Tra i fattori alla base di questo rallentamento la verifica dei voti per corrispondenza, la cui proporzione è cresciuta significativamente rispetto alle precedenti elezioni a causa della pandemia da Covid-19. A complicare ulteriormente la situazione le dichiarazioni di Donald Trump, che avanza l’ipotesi di possibili brogli elettorali e si dice pronto a contestare un risultato a lui sfavorevole ricorrendo alla Corte Suprema. Per i mercati, lo scenario peggiore che si traduce inizialmente in maggiore volatilità.
Un sentiment che va modificandosi nel corso della giornata quando, da un lato diventa sempre più chiaro che per un risultato formale si dovrà essere pazienti, e dall'altro che il vantaggio di Biden assume consistenza. Ecco come le case di gestione internazionali hanno vissuto l'interminabile elezione presidenziale statunitense.
Per Mona Mahajan, US Investment Strategist di Allianz Global Investors, i mercati sono apparsi subito scossi da una corsa elettorale ancora in bilico: “Da una prospettiva di mercato, abbiamo sicuramente visto mercati un po’ scossi. In particolare, il rendimento dei titoli del Tesoro statunitense a 10 anni, che ieri sera era di 94 punti base, è sceso a 83 punti base, un'inversione di 10 o 11 punti, che riflette un ‘flight to safety’. Stiamo assistendo a reazioni simili con l'aumento del dollaro e la discesa dei prezzi dell'oro sotto i 1900 dollari. È una reazione comprensibile visto che ogni minuto che passa porta notizie nel conteggio dei voti” spiega. Secondo James Athey, Investment Director di Aberdeen Standard Investments, in attesa dell’esito gli occhi sono puntati sulla Fed. “La mancanza di chiarezza indirizza l’attenzione sulle prossime mosse della Fed. Parte della quiete sui mercati si basa sulla consapevolezza che l'Istituto interverrà in caso di un aumento significativo della volatilità”, afferma.
Un Presidente e un Congresso. Questo è tutto ciò che i mercati chiedono. "Che sia blu o rosso", afferma Fabiana Fedeli, global head of Fundamental Equities di Robeco. La questione era già stata discussa dagli asset manager prima dell'elezione. Entrambi i candidati saranno positivi per i titoli a rischio, poiché è chiaro ad entrambi che il Paese ha bisogno di un nuovo pacchetto di sgravi fiscali. "O l'una o l'altra amministrazione, sostenuta dal Congresso, attuerebbe politiche di sostegno all'economia", afferma Fedeli. “Considerando quanto vicini siano i due candidati nelle urne, c'è anche un rischio crescente che il risultato sia contestato. Questo aumenterà senza dubbio la volatilità. In questo contesto ci aspettiamo che il dollaro e i Treasury statunitensi continuino a rafforzarsi con l'aumento della domanda di porti sicuri per i propri investimenti”, aggiungono Ariel Bezalel, head of Strategy e Harry Richards, fund manager, Fixed Income di Jupiter AM.
Ma arrivare a un vincitore potrebbe significare giorni di incertezza. A questo punto, la gara è in corso negli Stati della ‘Rust Belt’ del Wisconsin, Pennsylvania e Michigan, che hanno avvertito che potrebbero tardare fino a sabato per dichiarare il vincitore. Anche nelle elezioni di quattro anni fa, in questo stesso momento, i voti non erano stati contati, ma Hillary Clinton aveva già accettato la sconfitta e Trump era in ascesa come Presidente. Cos'è successo quest'anno? La chiave, come sottolinea T. Rowe Price, è il voto per corrispondenza. Secondo i dati del Pew Research Center, la pandemia ha portato il numero di votanti per posta dal 21% nel 2016 al 39% nel 2020. "Ci sono 80 milioni di voti che richiederanno tempo per essere contati a causa dei processi di verifica delle firme", spiegano dalla casa di gestione. E siccome la gara sarà così serrata, in alcuni Stati il risultato potrebbe essere determinato da una piccola manciata di preferenze. "Entrambe le parti dovranno accettare il risultato", dice Katie Deal, analista basata a Washington della divisione equity di T. Rowe Price. "Speriamo che entrambi i partiti perseguano ogni meccanismo procedurale, politico e legale possibile per assicurare che ogni voto per il loro candidato sia contato”. Non bisogna dimenticare cosa è successo l'ultima volta che il conteggio dei voti è andato in tribunale. Nelle elezioni del 2000, quando il risultato è stato contestato, l'S&P 500 è sceso del 5,6% nei successivi quattro giorni di negoziazione. E nelle settimane successive l'indice si è mosso in un intervallo del 5% tra cadute e rialzi fino a quando Al Gore ha concesso la vittoria a più di un mese dopo la notte delle elezioni.
Lo spettro di un Congresso diviso
Ma tutti i dubbi non saranno fugati quando conosceremo chi sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti. Lo scenario più temuto dai gestori è quello di un Presidente senza un forte controllo da parte del suo partito del Congresso. E sembra che i peggiori presagi stiano per avverarsi. Chiunque vinca. Perché, come sottolinea Fedeli, un Congresso diviso significa ritardi nell'attuazione delle politiche e in quello che crediamo sia un pacchetto di stimoli a breve termine molto necessario. La prima reazione a breve termine potrebbe essere qualche investitore più difensivo. "Con un esito indeciso, ci sarà una maggiore volatilità fino a quando il risultato delle elezioni non sarà risolto. Il Dollaro statunitense continuerà ad essere influenzato dall'incertezza e i rendimenti del Tesoro statunitense diminuiranno. Ci si può anche aspettare che gli asset a rischio registrino prestazioni inferiori alle aspettative fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza", afferma Paul Brain, responsabile del reddito fisso di Newton Investment Management (BNY Mellon IM). È concorde Stéphane Monier, CIO di Lombard Odier: “Fino a quando la situazione non sarà più chiara, il contesto di mercato favorirà i settori difensivi, come quello dei beni di prima necessità, i servizi di comunicazione e il settore IT, che ha riportato prestazioni superiori alle media per tutta la pandemia. Ci aspettiamo che la volatilità non sarà duratura e che offra migliori entry ponti per riposizionare i portafogli”, mette in risalto l’esperto. Fedeli prevede inoltre che alcune delle strategie di investimento a carattere 'Blue sweep' che si sono viste sorgere dall'estate e ancor più negli ultimi giorni rischiano di svanire: “Le azioni e le valute dei mercati emergenti, compresa la Cina, il tema delle rinnovabili (ci si aspetta che un'amministrazione Biden favorisca politiche più rispettose dell'ambiente), e una predilezione per i ciclici rispetto ai colossi della tecnologia. È anche probabile che si assista a un certo miglioramento nelle operazioni di investimento 'Red tide', come il petrolio, o la Russia, che è un Paese che si prevede incorrerà in sanzioni sotto un'amministrazione Biden”, spiega.
Infine Tom Moulds, senior portfolio manager di BlueBay Asset Management pone l’accento sui possibili impatti sul credito europeo. “Vi è sicuramente la possibilità che l’incertezza relativa ai risultati delle elezioni USA prosegua nei prossimi giorni, ma non crediamo che durerà molto più a lungo. Guardando al credito europeo, nel brevissimo termine le elezioni statunitensi potrebbero provocare un po’ di volatilità se l’incertezza attuale proseguisse, ma manteniamo una view costruttiva sul medio periodo", afferma.