Etf, è boom di afflussi sull’azionario Usa

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Christian Unbehaun, Flickr, Creative Commons

L’effetto Trump si è fatto sentire sui mercati che dalla sua elezione continuano a segnare rialzi e massimi storici. Così, proprio perché stanno a replicare un indice, gli Etf sulle azioni americane hanno messo a segno un’accelerazione a 3,6 miliardi, perlopiù nei giorni successivi alle elezioni. Più in generale, gli Etf azionari hanno registrato afflussi record relativamente agli ultimi 11 mesi a quota 7,6 miliardi di euro. E la ripresa dell’azionario dei mercati sviluppati si è concentrata principalmente su sottostanti statunitensi ed europei.

Anche l’Europa, infatti, non è da meno. A novembre i flussi legati al mercato europeo degli Etf hanno registrato un incremento con raccolta netta di nuovi capitali pari a 4,3 miliardi di euro, al di sopra della media da inizio anno (3,7 miliardi). Le masse in gestione totali risultano in rialzo del 10% rispetto alla fine del 2015, toccando quota 497 miliardi, compreso un modesto contributo della performance di mercato (+2,2%).

Dall’analisi mensile di Lyxor sui flussi europei degli Etf emergono a novembre “significativi movimenti di rotazione dai titoli obbligazionari a quelli azionari e dalle azioni dei Paesi emergenti a quelle dei mercati sviluppati”. Gli Etf europei hanno quindi evidenziato una significativa inversione di tendenza, attestandosi a 2,5 miliardi, pur non avendo ancora compensato i massicci deflussi subiti durante la parte precedente dell’anno.

Le azioni globali dei mercati sviluppati hanno inoltre beneficiato di un rafforzamento della fiducia degli investitori, che si è tradotto in afflussi pari a 1,7 miliardi. La conferma da parte della Fed del prossimo aumento dei tassi d'interesse ha provocato alcuni deflussi dai mercati emergenti (1,3 miliardi), principalmente negli Etf ‘broad based’ e asiatici.

Per quanto riguarda gli Smart Beta, lo style value ha continuato a beneficiare di un elevato interesse con 621 milioni di afflussi e alcuni investimenti verso il fattore low volatility, mentre gli Etf Minimum Volatility hanno continuato a subire deflussi in questo contesto di maggiore propensione al rischio. Nel complesso, i flussi verso le strategie Smart Beta hanno raggiunto quota 614 milioni a novembre. Vincenzo Sagone, responsabile Etf & Indexing Business Unit di Amundi SGR, precisa: “nel mese di novembre, i flussi sulle esposizioni a reddito fisso si sono concentrati soprattutto sui titoli di stato tedeschi (+130 ml di euro). Per quanto concerne le obbligazioni societarie, il recente aumento dei tassi di interesse a seguito delle elezioni negli Stati Uniti sembra aver incoraggiato gli investitori a esporsi alle obbligazioni a tasso variabile (Floating Rate Notes)  che hanno registrato afflussi pari a 390 milioni di euro”.

“In un contesto a bassi tassi di interesse e con aspettative di rialzo dei tassi, le obbligazioni a tasso variabile possono consentire agli investitori di ridurre la propria esposizione ai movimenti dei tassi di interesse. Sono caratterizzate da un basso grado di sensibilità del prezzo ai tassi di interesse dal momento che le cedole seguono il trend dei tassi di interesse. In particolare, il loro rendimento si muove in linea con i tassi di interesse”.

Amundi Etf ha recentemente lanciato una gamma di Etf che offrono esposizioni alle obbligazioni a tasso variabile denominate in euro e dollari, disponibili anche con copertura del rischio di cambio euro/dollaro. I floater di Amundi Etf sulle obbligazioni denominate in dollari hanno attirato più di 330 milioni di euro di afflussi nel mese di novembre 2016 e hanno sorpassato il miliardo di euro di masse.