Eurizon: Inflazione e mercati obbligazionari al centro della view su giugno

Andrea Conti, responsabile Macro Research Team, Eurizon
Andrea Conti. Foto ceduta (Eurizon)

Obbligazionari e inflazione continuano a tenere alta l’attenzione degli analisti. A confermarlo, la view mensile di Eurizon Capital che, nelle aspettative su giugno, si focalizza su queste due variabili e sulle mosse attese da parte delle banche centrali. L’inflazione, in particolare si qualifica come “tema macro di attenzione principale, soprattutto quella negli Stati Uniti”, afferma Andrea Conti, responsabile Macro Research e product specialist di Eurizon. Il riferimento all’andamento dell’indice dei prezzi nordamericano riporta al dato di aprile, quando si è assistito a “un primo segnale di probabile picco per l’inflazione annua”. Tuttavia, la discesa sarà probabilmente “lenta e non lineare”, in quanto da un lato l’economia USA è ancora forte e sostiene l’incremento dei prezzi, dall’altro perché altri elementi contribuiscono a questo ‘lento declino’: “La persistenza della guerra mantiene alti i prezzi delle materie prime (in particolare quello del petrolio che ultimamente sta risalendo); e la politica ‘Covid Zero’ in Cina ha l'effetto sia di far rallentare la crescita economica cinese sia di mantenere alti i prezzi dei trasporti dei commerci internazionali”.

Le mosse delle banche centrali

I dati, in sintesi, “non sono al momento sufficienti per tranquillizzare le banche centrali e in particolare la Federal Reserve”. La banca centrale statunitense ha già operato un primo rialzo dei tassi di 0,50 punti a maggio e ha annunciato ulteriori rialzi a giugno e luglio. “Peraltro il ‘menu’ potrebbe diventare il solito anche per la BCE, che prevede un rialzo dei tassi tra giugno e luglio, ma più probabilmente a luglio”, afferma Conti. A fronte di questo scenario gli investitori si chiedono le “l’atterraggio dell’economia globale” guidato dalle banche centrali sarà “morbido” o meno. “La nostra idea è che alla fine le banche centrali riusciranno a calmare l'inflazione senza creare una recessione, ma fintanto che i dati sull’inflazione restano alti questo dubbio nella testa degli investitori rimarrà”.

Il posizionamento sui mercati obbligazionari

La view di investimento sul mercato obbligazionario vede una crescita del posizionamento sui titoli obbligazionari di USA e Germania, che potrebbero beneficiare sia del rientro dell’inflazione sia del rallentamento ciclico. “Noi pensiamo che, da questo momento lo scenario potrà avere due evoluzioni: o l’inflazione piega la testa, e quindi i tassi di interesse saliranno meno di quanto previsto, oppure rallenta l'economia e anche in quel caso i tassi (almeno quelli a media-lunga scadenza) dovrebbero ricominciare a discendere. Motivo per cui questo mese abbiamo re-incrementato il posizionamento tanto sui tassi governativi americani tanto sui tassi governativi tedeschi, proprio perché uno dei due scenari pensiamo che non ci impiegherà molto a realizzarsi”, afferma Conti. Le obbligazioni a spread si rivelano più interessanti dei governativi core, per cui Eurizon conferma le posizioni assunte sulle emissioni Investment Grade, mentre per quelle High Yield e dei Mercati Emergenti il contesto appare ancora incerto.

E quello sui mercati azionari

Conferma anche il posizionamento neutrale sulle azioni, in particolare quelle di USA e Giappone, seguite da Emergenti ed Europa. Le valutazioni dei mercati azionari sono scese a livelli storicamente interessanti, ma gli utili potrebbero essere rivisti al ribasso in caso di rallentamento macro, afferma l’esperto che sottolinea come, a livello geografico, “l’Europa potrebbe soffrire ancora le tensioni derivanti dalla guerra fra Russia e Ucraina”. Tuttavia Conti ricorda come le valutazioni non siano mai garanzia necessaria e sufficiente per il movimento dell'immediato futuro, “perché da questo punto di vista il mercato azionario rimarrà probabilmente ancora incerto per qualche tempo. Fintanto che si mantiene il rischio di rallentamento della crescita economica, gli investitori dubiteranno che queste stime di crescita continua degli utili aziendali possano essere realizzati”. Un rallentamento dell’economia nei prossimi mesi, infatti, potrebbe portare “a un taglio delle stime degli utili”, per cui “pensando che la volatilità del mercato azionario rimarrà elevata, manteniamo un posizionamento sostanzialmente neutrale con un atteggiamento sui portafogli molto opportunistico”.