Fondi pensione, in arrivo il nuovo regolamento UE

bandiere Europa
cemre, Flickr, Creative Commons

Sono in arrivo nuove modalità organizzative per le forme pensionistiche complementari. Il Consiglio dei Ministri ha, infatti, appena approvato in esame preliminare un decreto legislativo in materia di vigilanza degli enti pensionistici aziendali o professionali. Il provvedimento arriva in attuazione di della direttiva (UE) 2016/2341 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2016 relativa alle attività e alla vigilanza degli enti pensionistici aziendali o professionali.

Il testo, in buona sostanza, adegua la normativa nazionale in materia di enti pensionistici professionali aziendali e di sull’attività di vigilanza sugli stessi da parte della Covip, prevedendo, tra l’altro, un esplicito divieto per degli enti pensionistici aziendali di svolgere attività ulteriori rispetto a quelle cui sono istituzionalmente preposti.

Inoltre, si elencano i soggetti autorizzati a costituire fondi pensione aperti (banche, compagnie di assicurazione, società di intermediazione mobiliare e società di gestione del risparmio) e si disciplinano i differenti regimi loro applicabili alle forme pensionistiche complementari. In particolare viene richiesto che le forme pensionistiche complementari si dotino di un efficace sistema di governo societario, con una struttura organizzativa trasparente e una informativa completa agli aderenti e beneficiari, relativa ai diritti e obblighi delle parti coinvolte, alla individuazione della migliore forma pensionistica e ad una consapevole assunzione dei rischi di investimento, anche ai fini di facilitare l’attività transfrontaliera.

Ciò che il decreto imporrà quindi, in tema di governace, sarà una gestione più prudente e trasparente. Le forme pensionistiche dovranno infatti istituire una funzione di revisione interna che possa verificare la corretteza dei processi gestionali e di un sistema efficace di gestione del rischio. Inoltre tutte le politiche saranno monitorate e oggetto di riesame ogni tre anni dall'organismo di vigilanza. La normativa prevede anche un'adeguata informazione per gli iscritti che dovranno ricevere annualmente un documento individuale in cui sia riportatano tutti i parametri del fondo, inclusa la riconciliazione della prestazione maturata e una proiezione della copertura prevista al pensionamento.