Il quadro che emerge dal sondaggio di settembre di BofA tra i gestori di fondi è di cauto ottimismo, con il 79% dei gestori intervistati che scommette su un “atterraggio morbido” dell'economia globale come scenario più probabile nei prossimi 12 mesi.
Questo livello di fiducia segna un massimo storico e riflette la crescente convinzione che le banche centrali riusciranno a controllare l'inflazione senza innescare una profonda recessione. Si assiste a una rotazione verso i settori sensibili ai tassi di interesse, in un momento in cui la fiducia degli investitori nelle banche centrali si basa sul controllo dell'inflazione senza far deragliare l'economia.
Aspettative di politica monetaria
Gli investitori prevedono un cambiamento significativo della politica monetaria entro il 2024:
- Il 93% si aspetta una riduzione dei tassi di interesse a breve termine;
- La maggior parte si aspetta più di quattro tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nei prossimi 12 mesi;
- L'86% prevede una curva dei rendimenti più ripida.
Queste aspettative suggeriscono che i mercati stanno scontando un cambiamento verso una politica monetaria più accomodante da parte delle principali banche centrali.
Principali preoccupazioni
Nonostante l'ottimismo generale che traspare dal sondaggio, permangono alcune preoccupazioni sulle prospettive economiche e finanziarie globali, come il calo delle aspettative di crescita globale, con il 65% degli intervistati che prevede un rallentamento economico in Europa, che potrebbe avere importanti implicazioni per le strategie di investimento globali e l'asset allocation.
Inoltre, si nota un notevole cambiamento nella percezione dei principali rischi per i mercati, con i rischi geopolitici che superano l'inflazione, suggerendo che gli investitori sono sempre più attenti alle tensioni internazionali e al loro potenziale impatto sui mercati finanziari. Ciò potrebbe influenzare le decisioni di copertura e la selezione di asset considerati beni rifugio, come l'oro.
In particolare, però, il 40% dei gestori vede in una recessione negli Stati Uniti il rischio maggiore per i mercati, anche se non è lo scenario centrale.
Posizionamento degli investitori
Il sondaggio mostra interessanti cambiamenti nel posizionamento degli investitori, con una rotazione verso i settori sensibili ai tassi:
- Con il maggior sovrappeso nelle utilities dal 2008;
- Riduzione dell'esposizione ai settori ciclici, con l'allocazione alle materie prime al livello più basso degli ultimi 7 anni;
- Persistenza del “Long Magnificent 7” (titoli tecnologici USA dominanti) come trade più affollato.