Fund Manager Survey: peggiora il sentiment degli investitori e aumenta il pessimismo sulle aspettative economiche

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Jacqueline Brandwayn, Unsplash

Cambiamento significativo del sentiment degli investitori, caratterizzato da un aumento dell'avversione al rischio e da un marcato pessimismo sulle prospettive economiche globali. Il 47% dei partecipanti al sondaggio prevede un indebolimento economico nei prossimi 12 mesi, il livello più basso registrato negli ultimi otto mesi. L'aumento dell'incertezza si riflette in una rotazione verso asset più sicuri e in una significativa riduzione del sovrappeso sulle azioni, passato dal 51% al 31 per cento.

Nonostante questo cambiamento, l'ottimismo degli investitori per un atterraggio morbido rimane solido, con il 76% degli intervistati che si aspetta che l'economia globale eviti una grave recessione. Tuttavia, questo ottimismo è subordinato all'aspettativa che la Federal Reserve statunitense effettui tagli sostanziali dei tassi d'interesse.

Fed sotto esame

Il sondaggio rivela una crescente pressione sulla Fed affinché adotti una politica monetaria più espansiva. Il 60% degli investitori prevede ora che la Fed attuerà almeno quattro tagli dei tassi nei prossimi 12 mesi, con un significativo aumento rispetto alle aspettative del mese scorso. Questo cambiamento nelle aspettative riflette il consenso degli investitori sul fatto che l'unico modo per evitare una recessione negli Stati Uniti è un sostanziale allentamento monetario.

Infatti, il 55% degli intervistati ritiene che l'attuale politica monetaria sia "troppo restrittiva", la percentuale più alta dal 2008, sottolineando le crescenti preoccupazioni sulla stabilità economica globale e sulla capacità delle autorità monetarie di gestire i rischi emergenti. In un mercato sempre più volatile e con una crescente avversione al rischio, gli investitori stanno modificando le loro strategie, spostandosi su asset difensivi e chiedendo un'azione decisa alle banche centrali.

Gli investitori si rifugiano in obbligazioni e liquidità

Il sondaggio evidenzia un deciso spostamento verso gli asset difensivi da parte degli investitori a livello globale. La preferenza per le obbligazioni, la liquidità e settori come quello sanitario è aumentata notevolmente, mentre la fiducia nei mercati azionari, in particolare in Giappone, Europa e tecnologia, è diminuita.

Sebbene l'allocazione alle azioni statunitensi sia diminuita di 5 punti percentuali nel corso del mese, passando all'11% di sovrappeso, l'allocazione è ancora superiore di 0,7 deviazioni standard rispetto alla media di lungo periodo. Nell'eurozona, invece, l'allocazione è scesa di 14 punti percentuali, scendendo al 4% di sottopeso, e per la prima volta in sei mesi gli investitori sono nettamente sottopesati. Tuttavia, è l'investimento in azioni giapponesi che ha registrato il maggior calo mensile dall'aprile 2016, scendendo al 9% di sottopeso. La volatilità dello yen ha contribuito all'incertezza del mercato.

I livelli di liquidità sono aumentati per il secondo mese consecutivo, raggiungendo il 4,3% degli asset in gestione, rispetto al 4,1% di luglio. Questo cambiamento riflette un contesto di incertezza economica, in cui i timori di una recessione negli Stati Uniti hanno superato le preoccupazioni geopolitiche come rischio principale per i mercati.