I temi d’investimento da tenere d’occhio in questo momento

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Dia™, Flickr, Creative Commons

Sono diversi i fattori che caratterizzano la fase di mercato attuale. Quelli su cui gli esperti di Anima SGR invitano a soffermarsi sono, in primis, i dati particolarmente incoraggianti sugli utili societari, principale supporto ai listini azionari in Europa (dove la crescita dei profitti delle società è la migliore dal 2011) ma anche negli USA, Giappone e alcuni emergenti. Poi il rischio politico in diminuzione, la normalizzazione perseguita dalle Banche centrali e una crescita economica in aumento, specialmente in Europa.

Vecchio continente in testa

L’Europa mostra dati particolarmente incoraggianti. Gli analisti stanno rivedendo al rialzo le loro stime sulla crescita (sia per l’anno in corso sia per il 2018) grazie a dati macro superiori alle attese mentre gli indicatori di fiducia delle imprese che anticipano l’andamento del PIL sono ai massimi degli ultimi sei anni e in linea con il dato di crescita relativo al secondo trimestre dello 0,7%.

Delusione, invece, per la performance dell’economia america che nel primo trimestre del 2017 ha perso slancio, come confermano i dati sulla crescita del PIL (+0,7%), la più bassa degli ultimi tre anni. Tuttavia, guardando all’andamento storico, bassi livelli di crescita sembrano essere piuttosto frequenti nel primo trimestre, il che farebbe sperare in un rallentamento solo transitorio. Del resto la fiducia dei consumatori si conferma su valori tra i più elevati nell’attuale ciclo economico e anche la variazione annua della produzione industriale è stata la più alta da gennaio 2015, così come il dato sull’utilizzo della capacità produttiva che anticipa la spesa per investimenti.

Se guardiamo all’inflazione, nelle ultime settimane si è assistito a dati più deboli del previsto. Sia quella totale sia quella core negli Stati Uniti hanno subito un rallentamento, complici le pressioni contenute dalle principali variabili che ne determinano l’andamento come il recupero del prezzo del petrolio, che nella seconda metà del 2016 ha determinato una rapida inversione dell’inflazione totale.

Per quanto riguarda le variabili interne all’economia, gli esperti della società ricordano che “pur avendo assistito negli ultimi anni ad un aumento del tasso di crescita dei salari, questo indicatore ha raggiunto un valore contenuto (+2,5%) rispetto a quello dei cicli economici passati”. Di qui la previsione di un’inflazione che, tra alti e bassi, dovrebbe assestarsi su valori positivi, bassi e stabili.

Il sentiero intrapreso dalle Banche centrali

Ultimamente il mercato ha iniziato a dubitare del percorso di normalizzazione intrapreso dagli istituti centrali. “In realtà, questi hanno continuato a mandare segnali di proseguimento di uscita da politiche monetarie accomodanti degli ultimi anni”, ricordano da Anima. “La Fed da dicembre a marzo ha già aumentato due volte i tassi di riferimento e ha comunicato che li alzerà altre due volte nel 2017 (probabilmente già nel meeting del 13 giugno) ma, forse, stanno sottovalutando l’orientamento restrittivo della politica monetaria dell’istituto centrale americano, che a inizio maggio ha comunicato di ritenere che il rallentamento dell’economia dell’ultimo trimestre sia solo temporaneo”.

Gli esperti, dunque, ribadiscono la convenienza di preferire asset rischiosi, in particolare le azioni rispetto ai bond, senza perdere di vista la diversificazione globale, mentre sui titoli di Stato dei Paesi sviluppati continuiamo dirsi cauti.

Mercati obbligazionari e valute

La view di Anima sul reddito fisso non è costruttiva. L’importante correzione nel trend di rialzo dei rendimenti iniziato a metà 2016 è da ricondurre soprattutto al ridimensionamento delle attese derivanti dagli stimoli fiscali di Trump. Questa posizione riguarda sia le obbligazioni corporate sia quelle investment grade ma soprattutto i governativi a più alto merito di credito. “A oggi, il 26% dei titoli obbligazionari governativi globali ha rendimento negativo, mentre solo l’1% ha un rendimento superiore al 3%”, dicono gli esperti. Per quanto riguarda le principali valute, invece, la società mantene una view positiva sull’euro e negativa sul dollaro.

Mercati azionari

Come già detto, gli utili solidi e la volatilità contenuta in Europa contribuiscono a una view positiva nel breve termine sul mercato azionario dell’area. Anche l’esito delle presidenziali francesi è un elemento che gioca a favore della crescita economica del Vecchio Continente. Nello specifico, gli esperti ritengono “molto importante e positivo per il destino del mercato azionario europeo che l’asse franco-tedesco abbia obiettivi comuni e un piano politico congiunto per rilanciare l’economia Europea e ridurre il rischio di una affermazione di partiti anti-europeisti”.

In Italia la situazione bancaria sembra vedere la luce alla fine del tunnel nonostante gli ostacoli che ancora si riscontrano nel garantire continuità per i casi più critici. “Bce e Ue non vogliono che le regole del bail-in vengano disattese consentendo nei fatti un salvataggio delle banche con soldi pubblici. Sembra però logico ritenere che il governo italiano e le autorità europee trovino un punto d’incontro per evitare il riproporsi di un rischio sistemico”, commentano gli esperti della società di gestione. Nonostante un contesto politico incerto e le evidenti difficoltà di intraprendere un’azione riformatrice e di riduzione del debito pubblico, sul fronte della crescita Anima si dice fiduciosa sul percorso di ripresa del PIL.

Negli USA, dopo la bocciatura del tentativo di riforma del sistema sanitario da parte di Trump, gli investitori hanno capito che la riforma fiscale del presidente sarà meno aggressiva di quanto promesso, proprio perché non potrà permettersi un altro fallimento. Come anticipato, i dati sugli utili societari sono particolarmente interessanti con gli utili delle società dello S&P500 aumentati del 13% su base tendenziale (livello di crescita più elevato dal 2011).

La stagione degli utili del primo trimestre si è rivelata positiva anche per le Borse emergenti con i settori ciclici risultano favoriti su quelli difensivi (in particolare quello finanziario e dell’energia). “Per l’anno in corso ci si aspetta ora una crescita degli utili di circa il 20%, in rialzo dal 12% registrato a fine 2016”, dicono gli esperti.

Discorso simile per le Borse asiatiche, dove a livello settoriale sono stati energie, tecnologia e finanza ad aver riservato le sorprese più positive. Le revisioni sulle aspettative degli utili continuano ad avere un trend positivo e sono trainate soprattutto dalla Cina. “Solide aspettative sulla crescita economica, margini e generazione di cassa in miglioramento hanno portato gli utili attesi per il 2017 in rialzo dell’1,3% nel primo trimestre dell’anno”, concludono dalla società.