Gatch (J.P. Morgan AM): "Il COVID-19 ha alzato l'asticella del successo nell'industria"

George Gatch, Chief Executive Officer, J.P. Morgan Asset Management
George Gatch, Chief Executive Officer, J.P. Morgan Asset Management

Il Covid-19 ha alzato l'asticella del successo e l'industria dell'asset management si deve preparare a dei cambiamenti che interesseranno i prossimi 10 anni. È questo il messaggio lanciato da George Gatch, CEO di J.P. Morgan Asset Management, dal palco virtuale dell’International Media Summit, l’evento annuale organizzato per fare il punto sulle sfide e le opportunità del settore. “Stronger portfolios built for a changing world” è il titolo dato all’appuntamento, per dare enfasi ai cambiamenti che la pandemia ha provocato a livello globale e che hanno avuto impatti anche sul mondo degli investimenti. “Il COVID-19 è stato uno shock che ha portato con sé delle sfide senza precedenti”, ha affermato Gatch. Sono tre i punti chiave evidenziati dal manager: 1) le azioni portate avanti dagli asset manager in questa fase avranno delle importanti conseguenze e daranno nuova forma all'industria per almeno i prossimi 10 anni. 2) La tecnologia trasformerà completamente l'industria 3) la pandemia è ricca di sfide ma anche di opportunità di crescita per gli asset manager. “Guardando avanti ci sono dei driver che stanno plasmando l'industria. La pandemia ha portato nuove sfide ma ci sono anche molte opportunità di valore negli emerging markets, private markets, active ETF e sustainable investing. Inoltre l’ambiente di tassi bassi che sembra destinato a durare a lungo offre interessanti spazi di mercato all'industria dell'asset management”, ha spiegato Gatch.  

Il potere disruptive della tecnologia

“Le più grandi trasformazioni saranno guidate dalla tecnologia, gli asset manager che investiranno oggi in tecnologia saranno i leader di domani. La tecnologia sarà il discrimine tra vincitori e perdenti e noi di J.P. Morgan AM stiamo investendo molto in questo campo, portando avanti progetti innovativi tra cui la piattaforma di portfolio management Spectrum, basata su machine learning e data analysis e l'interfaccia per i clienti Morgan”, ha illustrato.

Investimenti sostenibili e alternativi

Un’altra tematica centrale per l’industria è la sostenibilità. Secondo il CEO gli investimenti sostenibili diventeranno la nuova normalità e i criteri ESG verranno incorporati in ogni processo di investimento. “La pandemia ha accelerato questo trend e i clienti considerano ora uno spettro più ampio di tematiche nella scelta di come allocare i propri capitali. Non solo valore ma anche valori, come la lotta all'ineguaglianza sociale e al climate change e la ricerca del benessere globale”, afferma. L’attenzione di Gatch si è poi spostata su due aree di interesse per la costruzione dei portafogli in epoca di tassi bassi: gli investimenti alternativi e la partecipazione alla crescita dei mercati globali. “Le asset class alternative costituiscono un’opportunità di rendimento al di là delle asset class tradizionali e forniscono un'occasione per la crescita dell'industria. In J.P. Morgan AM abbiamo costruito un framework per capire quale ruolo ogni particolare asset class alternativa può ricoprire in un portafoglio, con investimenti in private equity, private credit, real estate e infrastrutture. Infine avere successo significa anche espandersi nella crescita dei mercati globali con particolare interesse per l'Asia, la Cina e il Sud America con Paesi in crescita come il Messico e il Cile”, ha concluso.  

Rischi di coda in aumento

La parola è poi passata a Karen Ward, chief market strategist of EMEA, con un intervento su come navigare i mercati negli ultimi mesi dell’anno in una fase di elevata incertezza per la diffusione del COVID-19 e le difficoltà della ripresa. L’esperta si è focalizzata su quattro argomenti: la ripresa limitata dalla pandemia ancora in atto, con il persistere di turbolenze sui mercati nell’attesa di nuovi trattamenti medici e dalla scoperta di un vaccino; la volatilità generata dal rischio politico legato alle elezioni USA e il nodo irrisolto della Brexit; la narrativa dei vincitori e vinti dei mercati che per l’esperta potrebbe cambiare velocemente lasciando spazio ad una rotazione ciclica di settori e di regioni; i possibili rischi di coda per il futuro e come agire di conseguenza per costruire portafogli più forti. La chief market strategist ha illustrato uno scenario di potenziale downside in cui l’inflazione per lo shock sull’offerta, la preoccupazione sugli elevati debiti pubblici, le politiche di austerità da parte dei Governi e la disoccupazione porterebbero ad una stagflazione e come risposta sul lato degli investimenti a un interesse per i real assets. Nell’altro scenario più ottimistico la domanda repressa, gli investimenti nel Tech, Banche centrali più accomodanti, gli investimenti dei Governi in infrastrutture e una ripresa del settore dei viaggi porterebbero ad una forte ripresa globale che si rifletterebbe in un maggiore interesse per gli investimenti value e gli emerging markets. “Dobbiamo riconoscere che quest’anno abbiamo assistito a dei cambiamenti senza precedenti per il virus. Il nostro scenario per il prossimo futuro è sostanzialmente positivo, ma i rischi di coda sono in aumento, quindi l’equilibrio è fondamentale nella costruzione dei portafogli nel breve termine”, ha affermato Ward.