Il mercato del risparmio gestito in tre grafici (secondo Assogestioni)

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Foto Annie Spratt (Unsplash)

A latere dei dati di raccolta (negativi) e patrimonio (positivi) del settore che stanno caratterizzando il 2023 (le sottoscrizioni nel secondo trimestre si attestano a -12 miliardi di euro, mentre il patrimonio gestito sale dai 2.277 miliardi a fine giugno), l'ufficio studi di Assogestioni ha di recente pubblicato un quadro interessante sull'industria monitorata. Uno spaccato del mercato italiano con dati rilevati a fine giugno. Secondo l'associazione guidata da Carlo Trabattoni, il risparmio gestito, come già detto, attualmente ha un patrimonio di 2.277 miliardi. Di questi quasi il 50 per cento si attesta ai fondi aperti, il 40% alle gestioni istituzionali mentre le retail si fermano al 7% e i fondi chiusi chiudono col 4% del patrimonio complessivo.

Anche nel report di quest'anno i fondi cross-border vincono su tutti. Dei 1.114 miliardi di euro in fondi aperti (che fanno capo a 56 gruppi e 188 società), 533 appartengono ai prodotti transfrontalieri, 341 ai round-trip o esterovestiti (cioè domiciliati in Lussemburgo o in Irlanda ma istituiti e gestiti da società di gestione del risparmio italiane e distribuiti e venduti prevalentemente sul mercato italiano),e solo 239 ai prodotti con ISIN italiano.

Per quanto riguarda le categorie, quest'anno gli obbligaziona tornano alla ribalta (34%), seguiti da azionari, flessibili, bilanciati e monetari. Guardando alla raccolta, da inizio anno i prodotti fixed income, infatti, hanno guadagnato sottoscrizioni per 11.6 miliardi, gli azionari invece, sono scesi da 2,8 miliardi nel primo trimestre a 417 milioni nel secondo.

Tornando al patrimonio, da notare come las categoria equity sia maggiore solo nei prodotti cross-border, mentre resta piuttosto sottopesata (14%) per i prodotti italiani.