Inflazione USA: i prezzi continueranno ad accelerare o stabilizzazione in vista?

Analisi fondi news
Frank Busch (Unsplash)

Gli ultimi dati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti hanno mostrato un aumento del 7% su base annua, con un tasso che non si registrava dai primi anni '80. Inoltre, un’analisi nel dettaglio evidenzia che la crescita dei prezzi è stata generalizzata. I prezzi dei servizi - guidati dai prezzi delle case - hanno superato le medie che si sono osservate prima della pandemia e sono ora a livelli simili a quelli precedenti alla grande crisi finanziaria, attorno al 4% su base annua. I prezzi dei beni di consumo durevoli, una categoria duramente colpita dall'interruzione delle catene di approvvigionamento globale, sono aumentati di un record del 16,8% su base annua. Inoltre, l'inflazione dei beni non durevoli non ha accelerato a dicembre, ma è rimasta anch'essa a un livello record (10,2%).

Il parere di DWS: nessun segnale di raffreddamento

Per Christian Scherrmann, economista americano di DWS, non ci sono segni di raffreddamento dell'inflazione a dicembre. "I tassi d'inflazione persistentemente alti, insieme ai recenti e forti dati sul mercato del lavoro, rafforzano la narrativa hawkish della Fed. Guardando al futuro, sembra che l'Omicron detterà il destino dell'economia nel mese di gennaio e, forse, a febbraio. Ma le indicazioni attuali su come si sta muovendo la nuova variante suggeriscono che la Fed continuerà sulla strada del tapering della sua politica monetaria accomodante, che molto probabilmente inizierà già a marzo di quest'anno, aumentando i tassi per la prima volta da dicembre 2018."

Secondo l'esperto, si dovrebbe tenere a mente che, mentre l'Omicron ha il potenziale di rallentare il progresso verso la piena occupazione, ha anche il potenziale di spingere l'inflazione e quindi le aspettative d’inflazione più in alto. "Questo probabilmente significa ancora di più rialzi dei tassi in arrivo; più dei tre o quattro attualmente previsti dai partecipanti al mercato", avverte Scherrmann.

La visione di PIMCO: stabilizzazione in vista

Tiffany Wilding, economista nordamericana di PIMCO, ritiene invece che mentre il ritmo generale dell'inflazione di base è stato simile al mese scorso, i dettagli sottostanti suggeriscono una certa stabilizzazione. Questo è coerente con la sua visione che i dati mensili sull'inflazione cominceranno a moderarsi il mese prossimo, con il tasso anno su anno che tenderà di nuovo verso l'obiettivo nel corso del 2022.

"L'insolita stagione degli acquisti per le vacanze natalizie e la ripresa dei viaggi hanno spinto ad un forte aumento dei prezzi, mentre l'inflazione dei prezzi delle case sembra stabilizzarsi a un livello elevato. Un altro mese di crescita forte è stato sufficiente perché l’IPC core salisse al 5,5% a/a, il ritmo più veloce dall'inizio degli anni '90. I dati confermano le nostre aspettative che la Fed inizierà ad alzare i tassi a marzo e a ridurre il suo bilancio più tardi quest'anno", dice.

Come spiega l'economista, l'ultimo rapporto è in linea con le previsioni di base secondo cui l'IPC core raggiungerà il picco del 6% circa a febbraio, prima di moderarsi nella seconda metà dell'anno. Tuttavia, gli esperti della casa di gestione statunitense si stanno concentrando sempre più sui rischi derivanti dai focolai della variante Omicron.

"Ci aspettiamo che la crescita effettiva nel primo trimestre rallenti significativamente a causa della rottura dei negoziati sul piano Build Back Better e l'aumento dei casi di virus nel paese. Ma rimaniamo preoccupati per l'impatto che un'altra interruzione della produzione in Cina e in altri fornitori chiave potrebbe avere sulle scorte e sui prezzi dei rivenditori americani", riconosce l'esperta.