L’inizio dell’anno si è dimostrato complicato per i mercati finanziari. Ai timori relativi a rialzi dei costi dell’energia si sono aggiunti il cambio di rotta delle banche centrali, la persistenza di un’inflazione al di sopra del suo livello obiettivo e, non da ultimo, le forti tensioni geopolitiche sfociate nel conflitto tra Russia e Ucraina. Fattori che contribuiscono a creare un clima di incertezza, potenzialmente in grado di frenare la ripresa economica e generare una forte volatilità sui mercati. Alla luce di tale contesto, diversificare quest'anno sarà ancor di più una prerogativa per gli investitori. Quali sono i prodotti da inserire in portafoglio per migliorare la diversificazione? Lo abbiamo chiesto ai partecipanti della prima tavola rotonda del 2022 targata FundsPeople.
Infrastrutture, un'arma vincente per i portafogli contro la volatilità

Il 2022 si prospetta quindi come un anno di forte volatilità sui mercati azionari. Tuttavia ci sono soluzioni che potranno beneficiare di questo contesto macroeconomico, come ad esempio le infrastrutture quotate. Quali sono i vantaggi di inserire questa classe di attivo in un portafoglio multi-asset proprio in questo momento? “Le infrastrutture sono un'asset class che presenta indubbi vantaggi e qualità positive”, spiega Laura Belotti, sales manager di Franklin Templeton. “Sono ben diversificate, le valutazioni di molti titoli infrastrutturali sono correlate positivamente all'inflazione, ma soprattutto rappresentano una copertura contro il suo rialzo. Inoltre, la crescita dell'asset class, sostenuta anche dai piani di stimolo significa maggiori flussi di cassa e dividendi più alti per sostenere un reddito costante e attraente per gli investitori e la sua naturale difensività significa stabilità e protezione del drawdown nei mercati volatili. Come dicono i nostri gestori, le infrastrutture hanno tre I: income, interest rate e inflation”, aggiunge.
Il fondo “è caratterizzato da 3I e 1S: Income (reddito), Interest (tasso d'interesse) e Inflation (inflazione). Come lo dimostriamo? Income (reddito): il gestore è alla ricerca di un reddito costante da aziende che stanno crescendo. I tassi di interesse possono influenzare la valutazione. Molte società di infrastrutture possono far pagare l'aumento del tasso di interesse agli utenti finali. Se i loro costi stanno aumentando, possono far pagare di più agli utenti finali. Storicamente si è visto che dopo 24, 30 mesi di aumento del tasso d'interesse le società d'infrastrutture ottengono un beneficio positivo. Inflazione: il 90% ha un legame diretto con le infrastrutture. Molte infrastrutture possono prendere a bordo l'inflazione. Quando l'inflazione aumenta, i costi possono essere trasferiti all'utente finale dalla società di servizi o di infrastrutture. In alcuni casi questo porterà a profitti più alti e quindi a valutazioni più elevate. Pensate alle strade a pedaggio o ai sistemi ferroviari che fanno pagare di più ogni trimestre o anno sulla base di un contratto di concessione a lungo termine che permette loro di aumentare i prezzi per aumentare con l'inflazione. Queste aziende potrebbero essere in grado di generare profitti più alti con l'inflazione crescente perché sono in grado di mantenere gli aumenti dei loro costi inferiori al tasso generale di inflazione (che è stato aggiunto al prezzo) quindi le entrate stanno effettivamente crescendo più velocemente dei costi. In altri casi, se l'inflazione sta aumentando perché la crescita economica si sta rafforzando, allora alcune compagnie di infrastrutture (come strade a pedaggio, aeroporti, sistemi ferroviari) beneficeranno di entrate più alte da un maggiore uso da parte di persone e imprese, se questo è il caso allora la linea delle entrate può crescere più velocemente dei costi”, sottolinea Belotti.
Per Belotti “si tratta quindi di un settore ampio e diversificato, molto più di quanto si possa pensare, perchè oltre alle infrastrutture legate ai trasporti quali aeroporti, ferrovie, strade c’è anche una parte dell’immobiliare, quella legata alle società di pubblica utilità che generano o erogano acqua, gas ed elettricità e infine le società che costruiscono e gestiscono le strutture per le comunicazioni. Ci sono inoltre ambiti che interessano cambiamenti epocali quali la gestione dei rifiuti, infrastrutture sanitarie, urbanizzazione, cambiamenti sociali e demografici, trasporti del futuro”. Secondo la manager l’asset class si presenta anche con una 'S', che sta per 'stability': “Perché dà protezione e stabilità. Un fattore rilevante soprattutto nel contesto attuale. In questo contesto il nostro ClearBridge Infrastructure Value Fund investe in utilities e trasporti. Le società riescono a trasmettere sul cliente finale il rialzo dell'inflazione, quindi avranno maggiori entrate”, sottolinea Belotti. “In una fase di riapertura dell'economia, come quella in cui ci troviamo adesso, riusciranno a far crescere i profitti per il fatto che sempre più persone utilizzeranno autostrade, aeroporti ecc. Questo è sicuramente molto interessante. Il nostro fondo esiste da tantissimo tempo e presenta il team di gestione più grande al mondo sulle infrastrutture: undici persone con quattro gestori che hanno oltre ventidue anni di esperienza”, conclude.
1/5Chi opera nei mercati finanziari si rende conto che investire in una sola o poche tipologie di asset può risultare pericoloso. Per ovviare alle imprevedibili condizioni avverse dei mercati la parola chiave è diversificazione. Ne è convinto Pierluigi Poli, fund selection analyst di Amundi SGR: “In Amundi abbiamo identificato tre macro-temi, environment, socio-demographic e technology, che a loro volta si articolano in diverse sotto-categorie”. Per il manager “è cruciale individuare temi e prodotti che realmente diversifichino e riducano la volatilità del portafoglio”. Tra gli altri, troviamo per esempio le infrastrutture che rappresentano una promettente soluzione di investimento.
L’asset class “tende infatti ad avere una volatilità più bassa e un beta minore rispetto al mercato e allo stesso tempo un dividend yield significativo. Ma non solo, presenta una crescita attesa del dividend yield importante”, spiega. L’azionario legato all’agricoltura rappresenta un altro sotto-tema interessante, un settore “value, correlato all’andamento delle commodity, primo fra tutte il grano, ma anche il segmento energetico”, ricorda Poli. In questo momento, Amundi ha inoltre una view positiva sull’healthcare, un tema “storicamente difensivo e che aiuta a diversificare i portafogli”, aggiunge Poli, che cita infine l’oro: “un tema protettivo, soprattutto per quegli investitori che si aspettano che le banche centrali agiscano in ritardo rispetto al ciclo dell’inflazione, andando ad indebolire la crescita. In un tale scenario, l'oro potrebbe essere una valida opzione”.
2/5Non solo diversificazione e non solo performance: per affrontare le increspature dei listini globali, soprattutto negli ultimi mesi, è essenziale essere pronti a selezionare i titoli più resilienti. “Quest'anno il mercato vedrà un rialzo solo dei titoli delle aziende con una maggiore solidità, che hanno i conti a posto e pricing power, cioè la possibilità di aumentare i prezzi dei loro prodotti senza necessariamente abbassare il fatturato”, argomenta Arcadio Pasqual, responsabile Asset Management di Banca Finnat. “Questo è l'anno della selettività”, ribadisce.
“Analizzando ciò che è successo lo scorso anno, quando i mercati sono stati trainati dalle big tech, abbiamo visto che escluse le performance dei titoli Big Tech il resto del mercato non si è comportato così bene. Anche in questa prima parte dell'anno le small/mid-cap stanno perdendo. Ma siamo in un momento economico dove c’è ancora tanta liquidità da politiche fiscali e monetarie espansive. Per questa ragione il mercato small-mid cap ne sarà beneficiario e potrebbe dare maggiori soddisfazioni rispetto alle Big Cap visto anche le valutazioni molto più attraenti. Una selettività che per Pasqual può essere prima di tutto geografica: “Nel 2021 abbiamo fatto una scommessa sui mercati Emergenti e in particolare sulla Cina. Lo scorso anno non ha pagato, ma questo è il momento buono: sappiamo che la situazione cinese è completamente diversa rispetto al mondo occidentale, noi stiamo alzando i tassi e loro li stanno abbassando perché non hanno inflazione. Xi-Jinping è alla ricerca di un terzo mandato e deve rilanciare un'economia cinese che in questo momento è in affanno”, chiarisce Pasqual. “Pensiamo quindi che questo possa essere l'anno in cui i titoli cinesi daranno la soddisfazione promessa lo scorso anno”, conclude il manager.
3/5Tra le abilità di un fund selector vi è sicuramente quella di saper interpretare i cambiamenti del mercato e agire di conseguenza per correggere i portafogli. Un passo che non può prescindere dall’analisi dei movimenti passati. “Guardando a quello che è successo l'anno scorso possiamo osservare in primo luogo che sui mercati azionari le soluzioni passive hanno nettamente sovraperformato i fondi attivi. In un contesto di bassa volatilità e trend rialzista sono state registrate fortissime rotazioni geografiche, settoriali e di stile. Un pattern che, per la verità, è cambiato rispetto al dominio incontrastato delle strategie quality e growth degli ultimi anni e alla netta preferenza degli investitori per i cosiddetti “compounder”, ovvero le mega cap della tecnologia e dei consumi ciclici in America”, commenta Andrea Daffara, fund selector di Sella SGR. “Questa discontinuità è iniziata nell'ultimo trimestre del 2021, man mano che i dati macro hanno rilevato un'impennata dei prezzi al consumo e le Banche Centrali hanno dovuto prendere atto di un nuovo scenario inflattivo”, aggiunge.
Sella SGR ha di conseguenza adattato le proprie scelte di investimento alle condizioni di mercato: “Abbiamo provveduto ad accordare la nostra allocazione al nuovo environment che si sta profilando, riducendo il peso delle strategie quality e growth, di gran lunga preferite negli anni precedenti, ed incrementando il peso di strategie value e high dividend. L'obiettivo era prepararsi a uno scenario di maggiore inflazione incrementando il peso in portafoglio di settori che tipicamente sono favoriti da un rialzo dei tassi di interesse, come il comparto dei finanziari o quello delle materie prime, oppure focalizzandoci su business più resilienti all’inflazione, quindi con una maggiore visibilità dei flussi di cassa e stabilità nella distribuzione di dividendi”. In particolare “abbiamo aumentato la nostra esposizione sull'Europa, che l'anno scorso ha sottoperformato rispetto agli USA, ma che è più orientata alla ciclicità e presenta un dividend yield attraente. Per quanto riguarda infine la parte tematica, abbiamo un po’ridotto tatticamente il peso di queste strategie non perché il razionale dell’investimento si sia deteriorato ma proprio perché la maggioranza delle strategie tematiche presenta un “bias” sulla crescita”, conclude il manager.
4/5Il cambio di scenario sui mercati e la forte volatilità non hanno sorpreso i portfolio manager, abituati a procedere metodicamente e con ratio: “Ci stavamo preparando a questo periodo di maggiore volatilità”, evidenzia Federica Nicolini, Gestioni Individuali e Analisi Quantitativa, Cassa Lombarda. “L'inflazione continua a sorprendere al rialzo e ci aspettiamo che questo continui, almeno nel breve periodo. Stiamo quindi cercando di inserire nei portafogli qualcosa che ne possa mitigare la volatilità, in uno scenario che non è più come quello del 2021 di crescita e supporto monetario”, sottolinea Nicolini. “Quindi ancora sì all'equity per l'asset allocation, chiaramente al netto di recenti avvenimenti riguardo alla guerra, che potrebbero sicuramente nel breve periodo peggiorare la volatilità sui mercati. Tuttavia, in un contesto per noi ancora di crescita, per quest'anno restiamo favorevoli all'azionario. Il bias è però cambiato: se prima era più orientato allo stile growth, perché in quell’area si potevano trovare i ritorni più interessanti, adesso cerchiamo di bilanciare i portafogli con strumenti più adatti all’attuale scenario”, aggiunge.
Tra i settori, Cassa Lombarda punta in questo momento sui “financials, diretti beneficiari del rialzo dei tassi”. A livello di asset allocation, “stiamo riducendo l'overweight sull'azionario e investendo in obbligazioni legate all’inflazione e con duration più corte per impostare un portafoglio coerente con uno scenario di inflazione”, continua Nicolini. Anche la Banca condivide la view per cui la Cina si trova all’interno di un ciclo economico dalle prospettive positive e che per questo “potrebbe sovraperformare quest’anno e portare diversificazione nel portafoglio”. Visto che ci troviamo in uno scenario di tassi in rialzo, “privilegiamo azioni più value e non spiccatamente growth”, chiarisce Nicolini. “Abbiamo cercato di intervenire in questo senso sui tematici, perché il bias è fortemente sbilanciato sullo stile growth che viene penalizzato dal rialzo dei tassi di interesse. Ci siamo mossi verso le azioni di qualità perché in un contesto di tassi in rialzo, un'azienda in grado di contrastare l'aumento dei prezzi e con basso indebitamento sarà favorita. Ci aspettiamo un minore interesse per le strategie passive e un ritorno di valore generato dallo stock picking”, commenta ancora Nicolini.
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