L’high yield americano ha finito la benzina?

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Con l’avvio delle politiche di tapering della Federal Reserve, gli investitori si stanno allontanando dai governativi per trovare ancora rendimento sul mercato del reddito fisso. Funds People ha intervistato Lisa Coleman, head of global credit di J.P. Morgan Asset Management, per capire in che modo approcciare un mercato obbligazionario che lascia poche opportunità d’investimento. 

“Dal punto di vista tecnico e dei fondamentali, le valutazioni dei titoli high yield americani sono ancora attraenti. Il miglioramento dei fondamentali delle società americane, il minor utilizzo della leva finanziaria e il basso livello dei tassi di default favoriscono le emissioni di queste società che, essendo focalizzate sul mercato domestico, danno un certo grado di protezione rispetto agli specifici impatti della guerra commerciale di Trump. Penso quindi che gli high yield americani possano confermarsi tra i best performer del mercato obbligazionario del 2018, anche se è possibile aspettarsi un lieve calo delle valutazioni".

Ad oggi, il costo del denaro della Fed è compreso in una forchetta tra l’1,75% e il 2%, e pian piano questo porterà la riduzione della liquidità sul mercato. “L’atteggiamento della Federal Reserve non ci ha sorpreso. Dobbiamo comunque considerare le politiche accomodanti ancora in atto a livello globale, con particolare riguardo all’Europa e alla Cina, finalizzate al mantenimento di un livello di tassi di interesse ancora basso. Tuttavia, sul mercato americano è possibile ravvisare delle pressioni inflazionistiche derivanti in parte dall’aumento dei salari che, automaticamente, dovrebbero spingere in alto i rendimenti”.  

Secondo l’esperta di J.P. Morgan Asset Management, per cogliere le opportunità sul mercato obbligazionario, è necessario affidarsi a un gestore attivo che sia in grado di basare l’approccio di selezione su un’accurata analisi fondamentale delle aziende, con lo scopo di selezionare quelle che presentano le migliori prospettive di crescita nel medio-lungo periodo. Nell’attuale fase di normalizzazione dei tassi, un altro settore interessante nell’ambito del mercato obbligazionario è quello bancario. “In particolare, i CoCo bond rappresentano ancora una buona opportunità di investimento nonostante il recente aumento della volatilità sui mercati. Puntiamo sulle obbligazioni ibride di banche europee viste le prospettive sui livelli di capitale, la riduzione dei non performing loans e gli attraenti livelli raggiunti dagli spread e dai rendimenti. Non è un caso che esse rappresentino le più importanti posizioni nei nostri portafogli obbligazionari unconstrained, che comprendono sia titoli emessi dalle banche principali, ma anche quelli di tipo AT1 emessi da banche italiane e spagnole”, conclude Coleman.