L’OPEC sembra aver convinto gli investitori che tutto procede per il meglio sui tagli di produzione promessi. I gestori sono i più ottimisti sui prezzi del petrolio West Texas Intermediate (WTI), dato che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) e altri produttori stanno optando verso una riduzione della produzione del greggio. Dall’Arabia Saudita hanno fatto sapere che più dell’80% della riduzione in programma, per 1,8 milioni di barili, è già stata implementata.
Secondo la società Petro-Logistics, in questo mese, le spedizioni di petrolio dall’OPEC si stanno riducendo. Dalla sede di Ginevra, fanno sapere che l’OPEC ridurrà la fornitura per 900.000 barili al giorno. Si tratta di circa il 75% dei tagli accordato dal gruppo di produttori. La scorsa settimana, gli hedge funds hanno ampliato del 6,1% la loro posizione lunga netta, o la differenza tra le scommesse su un aumento dei prezzi e quelle su un loro declino, come mostrano i dati della U.S. Commodity Futures Trading Commission (CFTC). Il WTI è salito dell’1,3% a 53,18 dollari al barile, e l’indice statunitense ha perso lo 0,5% a 52,93 dollari al barile.
I membri dell’OPEC, in particolare Arabia Saudita, Kuwait e Algeria, in questo mese, sostengono di aver tagliato la produzione ancor più di quanto fosse richiesto, mentre la Russia ha fatto sapere di averla frenata più velocemente di quanto sia stato concordato. Il 22 gennaio, il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita Khalid Al-Falih, ha affermato che l’adesione è stata così ottimale che, con tutta probabilità, l’OPEC non avrà bisogno di estendere l’accordo quando questo scadrà, a metà 2017.
Long only
Il rally dei prezzi dell’OPEC ha stimolato un’ondata di perforazione dello U.S. Shale Oil. Negli Stati Uniti, gli impianti di perforazione del greggio sono aumentati da 15 a 566, il più alto aumento dal novembre 2015, secondo Baker Hughes Inc. Secondo l’Energy Information Administration, negli USA, la produzione del greggio è salita a 8,96 milioni nella settimana terminata il 20 gennaio, la più alta dal mese di aprile. Inoltre la posizione lunga netta in WTI, è aumentata di 21.429 futures e di 370.939 opzioni, il massimo dai dati risalenti dal 2006. Le posizioni lunghe quindi, sono incrementate del 3,7% a un livello record, mentre le short, sono slittate dell’11%.
Nei mercati dei combustibili, le scommesse nette rialziste sulla benzina sono scese del 3,4% a 61.511 contratti, dato che i futures sono diminuiti dell’1,5%. Infine, i gestori hanno aumentato le loro scommesse sui più alti prezzi dell’Ultra low sulfur diesel (ULSD), dell’1,3%, a 34.978 contratti, mentre i futures scivolano dello 0,4%.