Mercati obbligazionari, meglio investire in dollari o in euro?

euro dollaro
Omid Armin (Unsplash)

Mentre le Banche centrali dei Mercati emergenti hanno già aumentato i tassi di interesse in modo significativo, nell’ultimo anno i mercati sviluppati hanno inasprito le condizioni finanziarie, con una serie di rialzi dei tassi. “L’aumento dei costi di finanziamento ha iniziato a comprimere la crescita e, nel 2023, dovremmo assistere a una riduzione della volatilità dei mercati obbligazionari determinata dai tassi di interesse”, spiegano Rajeev Shah, global credit strategist, e Janina Sibelius, investment specialist di Schroders.

Il conseguente riapprezzamento dei mercati obbligazionari governativi e societari ha reso le valutazioni interessanti in termini di spread e rendimento assoluto. “I fondamentali societari sono solidi, anche se stiamo entrando in una fase di rallentamento e si prevede un certo deterioramento nel corso dell’anno. In effetti, le valutazioni attuali riflettono per lo più il sentiment negativo di quest’anno, offrendo un ottimo profilo di reddito per il credito globale con molte cattive notizie già prezzate”.

Si spera che in futuro la Fed possa togliere il piede dal freno con più convinzione rispetto alla Banca centrale europea (Bce), in modo che le politiche monetarie sulle due sponde dell’Atlantico tornino ad allinearsi. “Ed è molto probabile, dopo tutto gli effetti della politica monetaria arrivano con un certo ritardo e, visto che di recente l’inflazione statunitense ha mostrato una prima reazione ed è calata, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell potrebbe rallentare il ritmo di rialzo dei tassi. E non è detto che poi riprenda a inasprirli più avanti”, spiega Philipp Vorndran, capital market strategist di Flossbach von Storch.

Inflazione e dollaro

Per quanto riguarda il 2023, Nitesh Shah, head of Commodities and Macroeconomic Research di WisdomTree, ritiene che l'inflazione rimarrà ostinatamente alta (almeno al di sopra del 3,5%): “Il che significa che potremmo rimanere bloccati in questa fase di alta inflazione/bassa crescita ancora a lungo”, spiega.

Al momento, l’opinione più diffusa tra gli operatori di mercato è che la Fed non taglierà i tassi di interesse fino a quando l’inflazione non scenderà sotto il livello dei Fed Funds. L'idea alla base di questa narrazione è che l'inflazione non diminuirà, a meno che la Fed non comprima ulteriormente l'economia. “Questo è la storia a insegnarcelo”, spiega Jeffrey Cleveland, chief economist di Payden & Rygel. “In nessun ciclo storico, nemmeno in quello più mite del 2015-2019, il tasso terminale sui Federal Funds si è attestato al di sotto del tasso annuo dell'inflazione core”.

The Terminal Rate Always Tops Out Above Inflation

Fonte: Board of Governors, Bureau of Economic Analysis

La Fed cesserà la politica di rialzi quando il tasso dei fondi federali sarà ancora in territorio negativo? “Non siamo pronti a scommetterci”, afferma Cleveland. “Powell, infatti, ha dichiarato all'inizio di dicembre che l'obiettivo è di portare il tasso reale dei Federal Funds in territorio positivo e mantenerlo per qualche tempo". 

Fondi obbligazionari US con Rating FundsPeople 2022

FondoSocietàPatrimonioRendimenti YTDRendimenti a 3 anniRendimenti a 5 anniVolatilità a 3 anni
AXA IM Fixed Income Investment Strategies US Short Duration High YieldAXA IM3.5151,242,175,18,5
Indosuez Funds US Dollar BondsCA (Credit Agricole)1350,3-0,183,297,03
Janus Henderson Capital Funds US Short Term Bond FundJanus Henderson Investors248-0,380,443,187,05
Payden USD Low Duration Credit FundPayden & Rygel1740,040,864,217,85
Fonte: Morningstar Direct al 16 gennaio 2023. Dati patrimonio in milioni di euro e rendimenti in euro.