Nella view di Eurizon su novembre la crisi inflazionistica “è già prezzata”

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Megha Ajith (Unsplash)

La crisi inflazionistica è già prezzata dai mercati (in particolare da quello obbligazionario). Almeno, è quanto si aspetta Eurizon che, nella view di investimento su novembre parte ancora una volta dal tema caldo per i mercati finanziari: i dati sull’inflazione che, a settembre, fanno segnare un nuovo rialzo in Eurozona, al 9,9% totale (e 4,8% core), e sono stati ancora sopra le attese in USA, all’8,2% totale (e 6,6% core), dove si stanno stabilizzando (ma non scendendo). “La reazione delle borse è stata però più contenuta di quanto ci si sarebbe potuti attendere”, commenta Andrea Conti responsabile macro reasearch and product specialist di Eurizon Capital.  “È un po’ come si gli investitori considerassero questo picco inflazionistico come qualcosa di passato e guardano avanti, guardano ai dati in controluce”. Il riferimento va al fatto che molte delle componenti dietro il rialzo iniziale si stanno moderando (trasporti, petrolio, gas naturale), mentre permangono gli effetti di secondo ordine per cui i settori che hanno subito incrementi di prezzo li trasferiscono sui settori a valle.

La crisi inflazionistica sembra ormai scontata anche per le Banche centrali (con gli investitori che prezzano un rialzo dei tassi da parte dei Fed e Bce di altri 150/200 pb entro la primavera del 2023) e nelle curve dei mercati obbligazionari. “Questi sono livelli interessanti perché i tassi posso ricominciare a scendere a fronte di un rallentamento economico”, afferma Conti.

View sull’obbligazionario

In Eurozona il tema specifico di attenzione riguarda le misure per contrastare gli effetti del rincaro energetico. Si sta cercando una risposta politica coordinata, ma i tempi sono, come d’abitudine in questi casi, piuttosto lunghi. Si confermano in sovrappeso i titoli governativi di USA e Germania che potrebbero beneficiare sia del rientro dell’inflazione, sia del rallentamento ciclico. “In Europa gli spread hanno già raggiunto i tassi della crisi Covid”, sottolinea l’esperto. Tra le obbligazioni a spread Eurizon privilegia le obbligazioni Investment Grade, mentre per High Yield e Mercati Emergenti il contesto appare ancora incerto. “Andando più un là nella frontiera del rischio, gli spread delle obbligazioni high yield sono saliti tanto, e sono a dei livelli interessanti per un accumulo graduale di queste attività, ma ancora inferiori a quelli di crisi precedenti (anche dei quella Covid), per cui non si esclude che questo tipo di attività resti volatile”.

View sull’azionario

Lo stesso discorso va a interessare il mercato azionario “in cui le valutazioni si sono ridotte molto e sono interessanti per iniziare una fase di accumulo in particolare in Europa e nei Mercati emergenti”.  Se l’inflazione si sgonfia, ricorda Conti, sicuramente il contesto generale per i mercati è migliore, “se però c’è da considerare il rallentamento economico le azioni posso rimanere volatili, soprattutto perché a quel punto l’attenzione sarà sugli utili aziendali”. E qui la crescita sta rallentando e gli analisti stanno già iniziando a tagliare le stime “ma c’è ancora spazio per tagli più profondi”.

View d’investimento

Lo scenario di riferimento prevede ulteriori rialzi dei tassi da parte delle Banche Centrali, in attesa che emergano convincenti segnali di allentamento dell’inflazione. Con il proseguimento della restrizione monetaria continuerà la revisione al ribasso delle prospettive di crescita economica. In tale contesto, i tassi a media e lunga scadenza dovrebbero stabilizzarsi, se non ridiscendere, mentre l’incertezza sulla tenuta del ciclo potrebbe ostacolare il recupero delle attività di rischio.

Eurizon conferma il giudizio positivo sui titoli governativi degli USA e della Germania, neutrale sui titoli governativi periferici dell’Eurozona e sulle obbligazioni a spread.

Un giudizio neutrale anche sulle azioni in considerazione del rischio di un’ulteriore revisione al ribasso delle stime di crescita man mano che procede l’azione restrittiva delle Banche Centrali. La preferenza relativa tra le varie aree geografiche è equiparata. Si riporta a neutrale, da positivo, il giudizio sull’indice MSCI China all’interno dei Mercati Emergenti. Si confermano, infine, giudizi neutrali sulle valute contro euro.