Lo scenario economico globale resta incerto, tra rischi geopolitici e mosse delle banche centrali. Ma i fondamentali macro restano solidi secondo l'economista Lorenzo Codogno, che per questo sui prossimi mesi mostra un cauto ottimismo.
Il panorama economico globale si presenta al crocevia di molteplici dinamiche, attraversato da tensioni geopolitiche e incertezze, ma anche intriso di potenzialità di ripresa. Questa, in sintesi, la visione dell'economista Lorenzo Codogno, fondatore di LC Macro Advisors, visiting professor alla London School of Economics & College of Europe e già capo economista del ministero dell’Economia e delle Finanze (2006-2015), e di Bank of America a Londra (1998-2006). L’esperto ha tracciato una panoramica sull’andamento macro economico nel corso di un evento organizzato da Arca Fondi SGR e rivolto agli
investitori istituzionali.
Rischi geopolitici e tendenze cicliche
I rischi geopolitici “restano ancora molto elevati”, sostiene Codogno identificando due principali filoni: “Il rischio di un effettivo conflitto globale e quello di ulteriori tensioni sui prezzi delle materie prime, in particolare energetiche”. Tuttavia lo scenario di base “resta incoraggiante” e all’orizzonte si profila una svolta ciclica. Nonostante le incertezze, Codogno esprime “fiducia nel fatto che l'economia stia effettivamente virando verso una fase positiva, seppur con alcuni ritardi e problematiche strutturali, soprattutto nell'area euro”.
Politiche monetarie e fiscali
Le politiche monetarie, secondo l'economista, non dovrebbero subire drastici interventi nel breve periodo, mantenendosi relativamente accomodanti fino a fine anno. D'altra parte, “le politiche fiscali rimarranno anch'esse accomodanti nel breve termine, con l'Italia che si trova in una posizione favorevole grazie a diversi stimoli di policy in atto, tra cui il Next Generation EU e il Superbonus”. Questi fattori, “insieme all'accumulo di risparmio delle famiglie, dovrebbero sostenere la crescita economica italiana nei prossimi due-tre anni”, sostiene l’economista. Una svolta sui tassi da parte delle banche centrali potrebbe registrarsi “a partire da novembre, con una sincronizzazione dei movimenti dei tassi d'interesse nei mercati europei e statunitensi”. Tuttavia, Codogno esprime scetticismo riguardo alla giustificazione di tale sincronizzazione, evidenziando le differenze sostanziali tra le due economie.
Prospettive di lungo termine e incertezze politiche
Codogno si mostra tuttavia scettico sulle prospettive di lungo periodo, evidenziando “una mancanza di chiara strategia da parte del governo italiano per aumentare il potenziale di crescita nel medio-lungo termine. Questo fattore, unito alle incertezze geopolitiche e alle elezioni imminenti, potrebbe influenzare significativamente le prospettive economiche future”. Il discorso si amplia considerando scenari alternativi e perturbazioni potenziali. Codogno analizza due scenari estremi: uno di tensione geopolitica, che potrebbe posticipare la ripresa economica, e uno di conflitto acuto, che comporterebbe “un radicale cambiamento delle politiche economiche e monetarie”.
All’orizzonte restano, inoltre, “una serie di eventi perturbatori imminenti, tra cui le elezioni americane ed europee, che potrebbero generare ulteriori incertezze e cambiamenti nel panorama politico ed economico globale”. L’economista evidenzia la necessità “di una costante vigilanza e flessibilità da parte dei decisori politici e delle istituzioni economiche, al fine di adattarsi efficacemente alle mutevoli condizioni del contesto internazionale”.