In un contesto favorevole per le small cap americane, la strategia CT (Lux) American Smaller Companies mira a identificare opportunità sottovalutate, concentrandosi su aziende con alto potenziale di sovraperformare nel lungo termine. L'analisi di Nicolas Janvier. Contenuto sponsorizzato da Columbia Threadneedle Investments.
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CONTRIBUTO a cura di Nicolas Janvier, gestore del fondo CT (Lux) American Smaller Companies, Columbia Threadneedle Investments. Contenuto sponsorizzato da Columbia Threadneedle Investments.
A seguito della vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti, come da attese il mercato azionario americano ha risposto positivamente registrando nuovi record. Nel breve termine ci aspettiamo che i titoli finanziari e le industrie estrattive, in particolare quelle del petrolio e del gas, possano beneficiare dell'agenda politica. Accanto a questi, anche le small cap potrebbero tornare a brillare, dato che sono percepite come le beneficiarie di politiche più protezionistiche, in quanto maggiormente orientate verso il mercato interno e catene di fornitura locali, e per questo meno influenzate dalla retorica tariffaria. Se pensiamo al mese successivo alla vittoria di Trump nel 2016 (08.11.2016–08.12.2016), il Russell 2000 aveva sovraperformato l’S&P 500 di quasi l'11%. Questa volta non ci aspettiamo necessariamente una risposta così estrema, in parte perché la vittoria del presidente Trump è stata meno inaspettata, ma la netta vittoria repubblicana crea comunque una prospettiva più favorevole per le small cap. Inoltre, l’avvio del ciclo di allentamento da parte della Federal Reserve costituisce un ulteriore sollievo per le società a piccole e medie capitalizzazioni che avevano maggiormente sofferto del rialzo dei tassi negli ultimi due anni.
I punti di forza
Se negli ultimi tempi le small cap sono rimaste indietro rispetto alle large cap, nel lungo periodo negli Stati Uniti questa parte del mercato ha nettamente sovraperformato. Come nella maggior parte dei mercati azionari, le small cap offrono un premio di rischio aggiuntivo, motivo per cui gli investitori tendono a essere compensati con rendimenti più elevati nel lungo periodo. Inoltre, le società a piccola capitalizzazione sono solitamente più cicliche e maggiormente diversificate per settore. Pertanto, in una situazione in cui si prospetta una ripresa dell'economia, entrando in una dinamica di inizio ciclo, queste società sono in grado di trarre particolare beneficio da tale crescita grazie alla loro leva sulla ciclicità. Investire oggi nelle small cap americane, considerato che molti investitori potrebbero già avere una buona esposizione alle large cap tech e growth USA, offrirebbe un'esposizione differenziata e complementare al proprio portafoglio. Guardando al contesto economico, le small cap ottengono una percentuale molto più elevata dei loro ricavi a livello nazionale rispetto alle large cap, che in genere hanno più ricavi (e utili) all'estero. Nell’ultimo anno l'economia statunitense, così come il mercato del lavoro, si sono dimostrati molto più solidi di quanto molti investitori si aspettassero, allontanando le previsioni recessive e prospettando una scenario di soft-landing. L’elezione di Trump, con la sua agenda politica a supporto dell’economia domestica, va oggi ad aggiungersi ad un contesto già favorevole per questo segmento di mercato.
Prospettive future
Al momento, considerato il rapporto P/E a termine, le small cap scambiano a sconto sia rispetto alle large cap sia rispetto alla loro media storica. In entrambi i casi le valutazioni sono interessanti e, se dovessimo assistere a una rivalutazione del multiplo e a una riduzione dello sconto rispetto alle società di grandi dimensioni, ciò sarebbe vantaggioso per la sovraperformance delle small cap. Inoltre, le operazioni di fusione e acquisizione tra small cap, sia da un punto di vista di numero di operazioni che di volume, sono a un minimo ciclico. Il calo dei tassi (che ci aspettiamo sia l'inizio di un ciclo di riduzione dei tassi da parte della Fed) potrebbe contribuire a sostenere una maggiore attività di dealmaking, in quanto molte società ed entità che erano state scoraggiate dal rialzo dei tassi stanno tornando nuovamente alla ricerca di accordi per mettere a frutto la liquidità. A seguito del rialzo dei tassi abbiamo assistito ad un enorme trasferimento verso i fondi del mercato monetario (i Money Market USA hanno segnato un record di oltre 6 trilioni di dollari); oggi, considerato che una parte di questo flusso verrà reimmesso nei mercati azionari, ci aspettiamo che le transazioni aumentino di pari passo.
Opportunità di investimento
Nella nostra strategia dedicata, CT (Lux) American Smaller Companies, puntiamo a selezionare tramite un approccio bottom-up tra 50-80 small cap statunitensi, con una capitalizzazione di mercato compresa in media tra i 500 milioni e i 10 miliardi di dollari al momento dell'acquisto. Spesso le aziende a piccola capitalizzazione presentano un potenziale di crescita degli utili superiore rispetto a imprese di dimensioni maggiori e più mature, ma dall’altra parte sono oggetto di ricerche meno approfondite da parte degli analisti; il nostro obiettivo è quello di scovare opportunità sottovalutate grazie al nostro processo di ricerca proprietaria e analisi dei fondamentali, identificando le società con le maggiori probabilità di sovraperformare nel lungo termine. Accanto alla ricerca fondamentale e analisi settoriale, riteniamo poi fondamentale la relazione continua con le società che abbiamo in portafoglio; ci rapportiamo ogni anno con oltre 700 aziende al fine di acquisire una conoscenza approfondita dei fattori trainanti le performance aziendali e delle prospettive di sviluppo del business. In generale, ricerchiamo società che presentino solide attività sottostanti e un valido modello finanziario, in grado di creare valore per gli investitori, e con un management team in possesso di esperienza e competenze necessarie a sovrintendere alla crescita nel lungo periodo.