CONTRIBUTO a cura di Shaan Raithata, senior economist di Vanguard Europe. Contenuto sponsorizzato da Vanguard.
L’inflazione sembra raffreddarsi nelle principali economie dopo i rialzi aggressivi dei tassi da parte delle banche centrali americana, europea e britannica. Ecco un'analisi suddivisa per aree.
Stati Uniti
A settembre l’economia americana ha continuato a dar prova di resilienza, che si è estesa in tutti i settori, sospinta dall’incremento dei consumi. Il PIL è cresciuto su base annua del 4,9% nel terzo trimestre, superiore alle stime che lo prevedevano intorno al 4,5%.
L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi volatili di alimentari ed energia, con riferimento all’indice PCE, quello che la Fed predilige per l’analisi dell’inflazione, ad agosto è scesa su base annua al 3,9% dal 4,3% registrato sia a giugno che a luglio mentre su base trimestrale annualizzata si è attestata al 2,16%, che è il livello più basso dagli inizi del 2021 quando gli shock sul lato dell’offerta avevano cominciato a spingerla al rialzo. È calata anche l’inflazione complessiva rilevata dall’indice CPI, che è stata del 3,7% su base annualizzata a settembre rispetto al 4,3% di agosto.
I dati sorprendentemente robusti sui nuovi occupati sono stati al centro della scena anche se nel complesso settembre è stato un mese neutro per il mercato del lavoro. Il dato dei nuovi occupati a settembre, pari a 336.000 unità, è stato molto superiore alle attese mentre i dati di luglio e agosto sono stati rivisti al rialzo con l’aggiunta di ulteriori 119.000 unità. Il tasso di disoccupazione è rimasto immutato al 3,8%.
La Federal Reserve ha mantenuto invariato il tasso sui fed funds nell’intervallo del 5,25%–5,5% alla riunione di settembre. Le proiezioni sui tassi al 2024 e al 2025 delle autorità monetarie statunitensi sono state tuttavia più alte di 50 punti base rispetto a quelle precedenti, segnalando un quadro futuro di tassi a livelli più alti per un periodo prolungato. Noi ci aspettiamo da uno a tre ulteriori rialzi dei tassi ufficiali americani nei prossimi mesi e nessun taglio prima almeno della metà del 2024. Nelle ultime settimane c’è stato un riprezzamento sui mercati che sono adesso più allineati con le nostre previsioni.
Area Euro
Il PIL dell’Eurozona è diminuito dello 0,1% nel terzo trimestre rispetto al trimestre precedente. Noi di Vanguard prevediamo una contrazione anche per il quarto trimestre, il che tecnicamente configurerebbe una recessione. Le vendite al dettaglio, su base corretta per l’inflazione, sono continuate a calare a settembre, a ulteriore conferma della debolezza dell’economia dell’Area Euro.
L’inflazione complessiva ha rallentato oltre le aspettative nel mese in esame. L’incremento del 4,3% dei prezzi al consumo generali nei 12 mesi terminati a settembre rispetto al +5,2% di agosto, sempre su 12 mesi, rappresenta il maggiore rallentamento della crescita dei prezzi da 23 mesi. Su base mensile, l’aumento dei prezzi è stato dello 0,3%, un livello inferiore al +0,5% di agosto.
L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi volatili dell’energia, degli alimentari, degli alcolici e dei tabacchi, si è attestata al 4,5%, in calo rispetto al 5,3% di agosto. Anche gli aumenti dei prezzi degli alimentari, degli alcolici e dei tabacchi hanno rallentato il passo portandosi all’8,8% su base annua, mentre i prezzi dell’energia hanno proseguito la discesa osservata negli ultimi mesi, con un calo del 4,7% rispetto all’anno precedente. Il tasso di disoccupazione è stato del 6,4% ad agosto, in diminuzione rispetto al dato di luglio rivisto al 6,5%. Dopo avere aumentato il tasso sui depositi di 25 punti base portandolo al massimo storico del 4% a settembre, la Banca centrale europea (BCE) è apparsa confermare la nostra previsione di fine dei rialzi a questo livello in questo ciclo. Prevediamo che la BCE mantenga il tasso sui depositi al 4% sino almeno alla seconda metà del 2024.
Regno Unito
I dati migliori delle attese per l’inflazione di agosto hanno consentito alla Bank of England (BoE) di mantenere il tasso ufficiale invariato al 5,25% alla riunione di settembre.
La pausa nel ciclo dei rialzi è il riflesso dei progressi compiuti dalla banca centrale nel domare l’inflazione nonché della sua intenzione di non raffreddare l’economia oltre il necessario. Sebbene i mercati possano scontare l’assenza di ulteriori rialzi, crediamo che la BoE potrebbe dovere alzare il suo tasso di riferimento ancora una o due volte, per arrivare a un tasso terminale nel range del 5,5%-5,75%, e non attuare alcun taglio dei tassi sino ad almeno la metà del 2024.
L’inflazione complessiva è rimasta al 6,7% nei 12 mesi conclusisi a settembre, come ad agosto. Ancor più incoraggiante è il dato dell’inflazione di fondo, che esclude i prezzi di alimentari, energia, alcolici e tabacchi e ha rallentato al 6,1% nei 12 mesi terminati a settembre, ed è diminuita rispetto al 6,2% del mese precedente. Noi di Vanguard crediamo che sia l’inflazione complessiva che quella di fondo scenderanno in prossimità del 5% per fine 2023, principalmente grazie alla discesa dei prezzi delle materie prime e dei beni primari mentre quelli dei servizi potrebbero restare elevati.
Il PIL del Regno Unito è stimato a +0,2% ad agosto, in discesa rispetto al dato rivisto di luglio di +0,6%. Per il trimestre terminato a fine agosto, il prodotto interno lordo è salito dello 0,3%, con crescita in tutti i settori. Analogamente a quanto indicato per l’Area Euro, crediamo che anche il Regno Unito scivolerà in recessione nella parte finale del 2023.
Cina
L’attività economica sembra in ripresa rispetto al secondo trimestre ma restiamo cauti per i rischi di deflazione del paese.
I fondamentali economici delle famiglie restano deboli, alla luce del basso livello di fiducia del settore privato e delle incerte prospettive sui redditi. Il riprezzamento dei mutui lungamente atteso potrebbe dare un po’ di fiato ai redditi e se la fiducia dei consumatori migliorerà potrebbe portare a un solido rimbalzo dell’inflazione per i prezzi al consumo.
I dati sul PIL del terzo trimestre migliori delle attese hanno sorpreso i mercati di un ampio margine tuttavia gli ultimi dati sono in linea con le nostre aspettative di ripresa di slancio per la crescita grazie soprattutto al maggiore sostegno da parte delle autorità.
La previsione di Vanguard sulla crescita complessiva per l’intero anno è superiore alle stime di consenso ed è del 5,25%–5,75%, ma dipende molto dal recupero di fiducia nel settore privato e delle famiglie.