L'absolute return mira a diversificare i driver di performance e ottimizzare i rendimenti corretti per il rischio, indipendentemente dalle incertezze economiche e geopolitiche. L'analisi di Brice Perin. Contenuto sponsorizzato da La Financière de l'Échiquiere.
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CONTRIBUTO a cura di Brice Perin, co-responsabile Multi-Asset & Absolute Return - LBP AM, azionista di LFDE. Contenuto sponsorizzato da La Financière de l'Échiquiere.
Con i conflitti in Medio Oriente, il rallentamento dell'economia, le incertezze politiche in Francia, Germania e Stati Uniti e il cambiamento di ciclo per le banche centrali, la seconda metà del 2024 ha messo alla prova la solidità dei portafogli degli investitori. È opportuno adottare un approccio flessibile per navigare sui mercati obbligazionari senza essere in balia delle onde.
Diversificare i driver di performance e ottimizzare i rendimenti corretti per il rischio a prescindere dal contesto di mercato: questi gli obiettivi di una gestione absolute return. La stessa esplora un universo d'investimento molto ampio senza il vincolo di un indice obbligazionario: titoli corporate, titoli di Stato, obbligazioni convertibili e derivati in particolare. Ad esempio, può contribuire a una gestione efficace del rischio la selezione delle obbligazioni investment grade1, percepite di qualità superiore, oppure high yield, giudicate più a rischio2.
Puntando su diverse fonti di rendimento complementari, questo approccio flessibile offre un interessante margine di manovra di fronte alle incertezze del ciclo economico.
Prospettive
Quali prospettive offrono i mercati obbligazionari e come implementare una strategia di questo tipo? A livello macro, gli indicatori economici di settembre hanno evidenziato la tenuta della crescita economica globale nonostante il rallentamento dell'economia con delle disparità notevoli. Mentre gli Stati Uniti continuano a dare un contributo più significativo a questa resilienza, l’Eurozona subisce una marcata erosione della crescita. In tutte le principali economie, il settore dei servizi sostiene l'attività, mentre quello industriale stenta a decollare.
Le tensioni in Medio Oriente hanno inoltre reintrodotto un premio geopolitico nei prezzi del petrolio. Non sembra, al momento, che questo possa alterare strutturalmente il ciclo economico globale anche se crea un nuovo rischio per il futuro.
Sul fronte monetario, la Banca Centrale Europea (BCE) e la Fed hanno chiaramente riallacciato con un ciclo di tagli dei tassi di riferimento. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il nostro scenario centrale ipotizza un graduale rallentamento del mercato del lavoro entro la fine dell'anno, con un'inflazione in riduzione anche se rimane al di sopra dell'obiettivo della Fed. In questo contesto, la banca centrale statunitense potrebbe tagliare i tassi di riferimento di 25 pb nelle prossime riunioni, portandoli al 3,3% circa entro la fine dell'estate 2025.
Ad oggi, e in assenza di un forte deterioramento dell'economia statunitense, la Fed vorrebbe ricalibrare la sua politica monetaria, verso un livello non più restrittivo, ma nemmeno stimolante. Quanto alla BCE, il ritmo dei tagli dei tassi potrebbe aumentare e convergere con quello degli Stati Uniti. Prevediamo un taglio dei tassi di 25 pb a riunione per la BCE fino a quando il tasso di riferimento non tornerà al 2,25% circa.
Alla luce dei rischi di un rallentamento del ciclo economico e delle politiche monetarie, è importante tenere in debita considerazione l'orizzonte temporale e la direzione dei mercati obbligazionari. Poiché in previsione dei tagli dei tassi delle banche centrali i rendimenti sono già arretrati in maniera aggressiva negli ultimi mesi, le obbligazioni ci sembrano a rischio nel breve termine. Il potenziale è limitato poi nel medio termine dato che i tassi resteranno probabilmente più alti rispetto al periodo precedente il Covid, in un contesto di deficit pubblici che si mantengono elevati e di bilanci delle banche centrali in contrazione. D'altro canto, a lungo termine i tassi d'interesse dovrebbero scendere, il che è positivo per l'asset class.
Obbligazioni investment grade e finanziarie: un potenziale ritenuto interessante
La diversificazione tra le asset class e l'utilizzo di diversi driver di performance potenziali all'interno dell'allocazione sono dei fattori che si confermano solidi. Una crescita limitata ancorché resistente è piuttosto favorevole per gli asset a rischio, anche se il mercato ha già “comprato” parecchie notizie positive. Ciò detto, i crescenti rischi economici e la continua incertezza politica giustificano una certa cautela nel breve termine. Di conseguenza, il carry dei titoli di Stato, ossia la loro detenzione fino alla scadenza, si rivela ancora interessante e offre nuovamente una forma di protezione in caso di sorprese negative.
In termini di bond picking, riteniamo che le obbligazioni corporate investment grade conservino dei fondamentali solidi in questo contesto di crescita più debole. Questi titoli sembrano offrire ancora un rischio/rendimento interessante, con margini di credito protettivi.
A livello settoriale, riteniamo che i titoli finanziari siano un settore chiave. Manteniamo un'ampia quota dei nostri portafogli investita in emittenti bancari dai fondamentali solidi, con livelli di redditività relativamente elevati e bassi tassi di default. Apprezziamo il debito più senior, quello per cui il rimborso ai creditori è prioritario in caso di default dell'emittente, emesso dalle consociate locali dei principali gruppi bancari europei. Infine, riteniamo interessanti le strategie di carry sui titoli con un beta elevato, che subiscono probabilmente delle oscillazioni maggiori rispetto al mercato nel suo complesso come, ad esempio, i titoli bancari additional tier-one o il debito ibrido corporate. In sintesi, pensiamo che la flessibilità, la diversificazione e la qualità dei titoli rimarranno essenziali nei prossimi mesi.
Fonti e note
[1] Obbligazioni con un rating da “BBB-” a “AAA” secondo le principali agenzie di rating.
[2] Obbligazioni ad alto rendimento o di tipo speculativo. La categoria high yield raggruppa i titoli con un rating compreso tra “C” e “BB+”.
Disclaimer
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