Commento a cura di Luca Tobagi, CFA, Investment Strategist di Invesco.
Commento a cura di Luca Tobagi, CFA, Investment Strategist di Invesco.
A volte si può essere vittime del proprio successo. Nel racconto 'L’ultima avventura', i successi investigativi di Sherlock Holmes hanno gettato una rete fatale intorno al professor Moriarty e alla sua vasta organizzazione. Prima che Scotland Yard possa arrestare tutti, però, Moriarty riesce a ribaltare la situazione e si reca da Holmes a minacciarlo di morte. Holmes deve così escogitare un astuto piano di fuga per sfuggire a un avversario della sua stessa statura intellettuale. Sa che difficilmente potrà uscire vivo dalla situazione, ma non cede: il suo obiettivo è di riuscire almeno a far morire Moriarty con sé e liberare così la società da un pericoloso criminale.
Questa storia ricorda quattro cose utili all’investitore di oggi:
• l’incertezza sul futuro, anche prossimo, può aumentare all’improvviso;
• il nostro avversario (il mercato) è bravo almeno quanto noi;
• a volte le strategie devono puntare a ottenere il risultato migliore in un contesto ostile;
• non è detto che l’esito sia necessariamente negativo.
Il successo del lungo rialzo dei mercati induce gli investitori a preoccuparsi di quando potrebbe iniziare un’eventuale discesa. È comprensibile, con rischi politici, venti di guerra e terrorismo che alimentano il nervosismo e alla vigilia di maggio, mese in cui la stagionalità diventa meno favorevole. Forse è per questo che alcune attività ritenute più sicure sono salite dalla fine di marzo al giorno precedente il voto in Francia. (es. oro, yen, titoli di Stato USA e Germania).
Non tutti i rischi sono uguali e gli investitori possono scegliere a quali esporsi. Oggi i timori politici catturano l’attenzione, mentre la fase positiva che il ciclo economico globale attraversa è trascurata. Ha senso sostituire parte del rischio sovrano con rischio societario: la qualità del credito tende a migliorare con un ciclo positivo. Le performance recenti dell’obbligazionario lo confermano.
Per le azioni, la buona notizia è che non ravvisiamo gli estremi di bolla speculativa. All’azionario USA dei record manca la frenesia di acquistare a qualsiasi prezzo, tipica della costruzione di una bolla. Le valutazioni sono elevate, ma non ai livelli raggiunti nelle bolle del 1929 e 2000. Non significa che non possa esserci una correzione, anche profonda, ma solo che forse possiamo evitare ferite che si rimarginano lentamente, tipiche dello scoppio di una bolla.
Comunque si muovano i mercati, qualcuno dirà sempre di aver previsto tutto: elementare, Watson. Noi lavoriamo a soluzioni di investimento con l’obiettivo di interpretare il contesto al meglio, memori che raramente scenari, rischi e opportunità che si verificano sono quelli medi o più discussi. O, per dirla come Sherlock Holmes: eliminato l’impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, dev’essere la verità.