Secondo il gestore un'allocazione obbligazionaria diversificata offre il potenziale per ottenere rendimenti simili a quelli delle azioni con un profilo aggiustato per il rischio più favorevole.
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L’economia globale prosegue la sua ripresa dagli shock conseguenti alla pandemia, tra cui lo scombussolamento del commercio mondiale, i poderosi interventi monetari e fiscali, un periodo prolungato di inflazione elevata e fasi di grave volatilità sui mercati finanziari. Al Secular Forum di PIMCO 2024 gli esperti della casa di gestione, Richard Clarida, Global Economic Advisor, Andrew Balls, Global CIO Fixed Income e Dan Ivascyn, Group CIO, hanno analizzato in modo approfondito come gli effetti secondari di quegli sconvolgimenti abbiano generato degli sviluppi positivi inattesi, insinuando al contempo anche rischi di lungo termine.
I fattori positivi
“Tra gli sviluppi positivi figura la discesa dell’inflazione che è avvenuta in modo più rapido del previsto nella maggior parte delle economie dei mercati sviluppati”, evidenziano gli esperti del gestore. “Inoltre, i rischi macroeconomici e d’inflazione paiono più bilanciati rispetto a come apparissero un anno fa in occasione del nostro precedente Secular Forum. In aggiunta, le banche centrali sono pronte a ridurre i tassi, verosimilmente con tempistiche differenti”, dicono da PIMCO.
I possibili rischi
Tuttavia, vi sono anche tre ambiti principali rispetto ai quali gli investitori hanno tratto benefici ma forse trascurando i rischi che potrebbero svilupparsi in un orizzonte quinquennale. In primis, gli stimoli fiscali su vasta scala hanno alimentato la recente straordinaria crescita dell’economia americana ma questa eccezionalità ha avuto un costo. “Il debito degli Stati Uniti è infatti su una traiettoria di insostenibilità che il governo alla fine dovrà affrontare. Nel frattempo, i mercati finanziari potrebbero doversi trovare sempre più a operare senza aspettarsi sostegno pubblico”, dicono gli esperti di PIMCO. In secondo luogo, l’intelligenza artificiale (IA) è destinata a riorganizzare il mercato del lavoro e ad accrescere la produttività, ma potrebbero volerci anni prima di vedere effetti economici significativi. “Ai cospicui investimenti in questo ambito si sono accompagnati rapidi guadagni sui mercati azionari in modi che ricordano passati boom tecnologici”, avvertono. “Infine, le valutazioni degli attivi in alcuni mercati offrono agli investitori un evidente scarso cuscinetto. Questo vale tra l’altro per l’azionario che appare sopravvalutato e i mercati dei prestiti diretti alle imprese con rating più basso che sono meno liquidi e più esposti ai tassi d’interesse variabili”, evidenziano.
Bond: il vantaggio del rendimento
“Per gli investitori, lo shock inflazionistico dei primi anni ‘20 di questo millennio e i vistosi rialzi dei tassi di interesse hanno prodotto un riposizionamento a livelli più alti di stampo generazionale dei rendimenti obbligazionari, che adesso offrono un considerevole cuscinetto al netto dell’inflazione”, si legge nel Secular Outlook di PIMCO. “I livelli di partenza dei rendimenti obbligazionari sono altamente correlati alla performance futura a cinque anni. Questo lascia presagire interessanti prospettive a lungo termine per i rendimenti obbligazionari con il calo dell’inflazione, soprattutto su base corretta per il rischio rispetto ad altri attivi”, dicono da PIMCO.
Secondo l’analisi del gestore anche le opportunità sui mercati obbligazionari globali appaiono attrattive a livelli non comuni e diversificate. “La selezione attiva a livello di paesi e titoli svolge un ruolo cruciale per trarne benefici”, precisano. “Crediamo che il quadro che si delinea sull’orizzonte secolare richieda un ripensamento, o persino un rovesciamento, del tradizionale paradigma di asset allocation per il 60% in azionario e per il 40% in obbligazionario”, dicono. Con il ritirarsi delle banche da determinati mercati, ravvisiamo inoltre interessanti opportunità nel credito assistito da attivi, soprattutto in ambiti legati ai consumi vista la vivacità dei consumi americani. Ci aspettiamo che la disintermediazione bancaria e i fabbisogni di capitale creino opportunità nel credito immobiliare commerciale”, concludono.