Piotti (EdRAM): "Unicità del marchio e offerta distintiva per acquisire slancio"

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Nicolò Piotti, immagine concessa (EdRAM)

Unicità del marchio e offerta distintiva. Sono questi i punti di forza di Edmond de Rothschild Asset Management per accelerare la propria crescita nel mercato italiano. L’obiettivo è di aumentare la penetrazione rivolgendosi a tutte le tipologie di clientela: istituzionale, wholesale e retail. “Storicamente nel nostro percorso di sviluppo in Italia ci siamo direzionati di più sul mondo dei clienti istituzionali rispetto a quello dei fund buyers e delle reti distributive, segmenti in cui siamo determinati a crescere in modo importante”, rivela a FundsPeople l’head of Asset Management distribution Italy Nicolò Piotti. Da giugno dell’anno scorso il professionista è alla guida del team italiano di Edmond de Rothschild AM, che lo ha scelto per dare impulso allo sviluppo in un mercato che reputa chiave. Fondata nel 1953, Edmond de Rothschild è una banca di investimento indipendente e globale, controllata dalla famiglia Rothschild. Il suo fine è di coniugare performance finanziarie, sociali e ambientali, creando valore a lungo termine per i clienti. A fine dicembre 2022 il patrimonio in gestione era di 150 miliardi di euro con 2.500 dipendenti e 29 sedi in tutto il mondo.

“Le leve per compiere questo cambio di passo sul mercato italiano sono le expertise diversificate, sia sul segmento delle attività liquide sia su quelle illiquide, e un approccio alla gestione degli investimenti attivo ad alta convinzione”, afferma Piotti. “L’unicità del marchio è per noi un grande vantaggio e in parallelo miriamo ad accrescere le masse delle nostre strategie”, continua.

“I nostri fondi investono in temi molto attuali e dispongono di competenze specifiche ma taluni casi risultano ancora poco conosciuti dagli investitori italiani”, continua. “Attraverso l'offerta esistente e la costante innovazione di prodotto, anche grazie all’arrivo di gestori di alto livello dalla concorrenza, puntiamo ad acquisire maggiore slancio. Il piano è di raggiungere una migliore apertura commerciale su tutti i segmenti di clientela, con un focus particolare sui fund buyer e sulle reti di distribuzione, per conseguire un aumento complessivo delle nostre quote di mercato”, rivela Piotti che aggiunge: “Per conquistare questo traguardo sarà determinate la capacità di presidiare il territorio e la clientela in modo più continuativo e professionale, per confermare il nostro ruolo di player di primo piano in Italia”, afferma.

Un’offerta distintiva

Un expertise premiante di EdRAM che secondo Piotti potrebbe essere molto apprezzata dagli investitori, soprattutto nell’attuale contesto di mercato che ha decretato il ritorno di interesse per i bond, è quella sul Credito europeo. In questo spazio, la casa di gestione è presente con delle soluzioni di investimento direzionali Investment Grade con l’Euro Sustainable Credit e l’Euro High Yield e con il fondo flessibile EdR Fund Bond Allocation, il comparto con il patrimonio maggiore del gestore. “Inoltre, siamo molto riconosciuti anche per gli investimenti sulle obbligazioni subordinate, dove investiamo con i fondi Financial Bonds e il Corporate Hybrid Bonds”, spiega Piotti. Per quanto riguarda l’azionario EdRAM offre 17 soluzioni che spaziano su differenti temi e regioni. “Oltre che sull’azionario europeo con l’Euro Sustainable Equity siamo presenti sulla componente americana con lo US Value, grazie a una strategia con un track record di più di dieci anni e un team di investimento di lunga esperienza”, spiega. “Puntiamo molto anche sulle soluzioni tematiche, tra cui segnalo il comparto Big Data, che investe in società tecnologiche e attive nel settore della gestione dati, ed il fondo Human Capital che ha un'attenzione sul sociale e sulla valorizzazione del capitale umano nelle aziende. E infine disponiamo di un fondo con focus più settoriale sull’Healthcare e per la parte ambientale disponiamo del fondo tematico Green New Deal”, dichiara.

Soluzioni alternative

Un’altra expertise chiave è quella sulle strategie alternative,con degli investimenti che intercettano diversi ambiti dei mercati non quotati. “Disponiamo di una divisione di peso sul Real Estate che gestisce differenti strategie con un approccio più opportunistico o tematico. Investiamo in svariati settori tra cui logistica, immobili industriali e hôtellerie europea”, dice. “Una nostra peculiarità è il Real Estate Debt, una competenza specifica rivolta al mondo istituzionale”, aggiunge Piotti. Sul versante del private equity la casa di gestione offre dei prodotti con vintage diversi e con dei focus tematici sul settore tecnologico, della transizione energetica e dell’agri-food-tech. “Siamo uno dei pochi interlocutori a coprire questo tema su cui si sta concentrando l'attenzione degli investitori. La scarsità di risorse è un trend di lungo termine che sarà centrale negli anni a venire, con la conseguente necessità da parte delle industrie del settore agro-alimentare di trovare delle soluzioni innovative. In quest’ambito esistono molte piccole e medie aziende di grande interesse in cui investire, che potrebbero esser acquisite dai grandi gruppi del food con ritorni significativi”, spiega Piotti.  

Infine, un asset class in rapida evoluzione, molto diffusa in Germania e nei Paesi del nord Europa ma non ancora così tanto in Italia ed in cui EdRAM è riconosciuto protagonista nel mercato è quella del debito infrastrutturale. “Ancorato all'economia reale, consente di investire con impatto e di beneficiare di numerosi vantaggi in termini di diversificazione, stabilità e rendimento a lungo termine”, continua. “Disponiamo di una strategia che investe nel debito dei gestori infrastrutturali emesso per finanziarie i loro investimenti. È un’altra angolatura con cui diversificare i portafogli illiquidi, con generazione di liquidità costante”, dice Piotti.

DNA green

“Il nostro DNA è sostenibile. Una parte significativa della nostra offerta di fondi liquidi ha ottenuto il label SRI del Governo francese e la maggior parte di essi è classificata come Articolo 8 secondo l’SFDR”, dichiara. “Nel segmento degli alternativi l'offerta sul private equity è prevalentemente focalizzata su strategie Articolo 9, nonostante in questo campo gli ESG siano ancora poco presidiati dall'industria”, conclude Piotti.