Prudenti e liquidi. La clientela private alle prese con la pandemia

Antonella Massari, Segretario Generale AIPB
Antonella Massari (foto ceduta)

“You'll never walk alone”. Antonella Massari, segretario generale di AIPB, cita lo slogan della squadra di calcio inglese del Liverpool. Come a dire, tra clienti e private banker l’industria ha fatto fronte comune contro la pandemia e continuerà a camminare di concerto. D’altronde la percezione del presente e del futuro è molto cambiata, anche nel mondo private, come ricorda Andrea Alemanno, senior client officer di Ipsos. Lo spunto viene dal Rapporto AIPB-Capital Group, realizzato proprio da Ipsos: “Il mondo dopo la pandemia, una roadmap per l’Italia”, sugli effetti della pandemia in Italia e, in particolare, gli impatti sulle scelte di investimento del segmento private. “In questo momento i temi che preoccupano di più sono quelli legati alla salute, ma subito dopo c’è la tutela delle fonti di reddito”, dice Alemanno. Proprio per questo quello che vien fuori dalla ricerca è la grande mole di liquidità detenuta dagli investitori: l’81% dell’asset allocation dichiarata è in liquidità, a fronte di un livello ottimale che dovrebbe aggirarsi ad un 49%. Non solo.  Il 65% degli investitori private non sono disposti a immobilizzare una parte del proprio patrimonio per un lungo periodo. “C’è una tensione a sentirsi assoggettati ad una serie di rischi verso i quali non ci si vuole coprire - dice Alemanno-. Nell’obiettivo d’investimento l’oggi acquista un peso specifico: è il momento della tutela. Non è il momento di godersi la vita ma di pensare bene a cosa fare”.

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