Capitale umano, sostenibilità e tecnologia fili conduttori della plenaria di apertura del Salone del Risparmio 2022. Il cliente conferma la sua centralità anche nella risposta del sistema alle sfide imposte dal contesto internazionale.
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Il capitale umano come asse primario dell’industria finanziaria e della proposta di soluzioni di investimento. Carlo Trabattoni (Generali Investments Partners SGR) presidente di Assogestioni, nell’introdurre la conferenza plenaria “Umano, responsabile, digitale”, che inaugura la 12^ edizione del Salone del Risparmio, mette in luce la responsabilità del sistema finanziario e il suo ruolo strategico a supporto della centralità del cliente. Da questa centralità prendono origine i sette percorsi tematici dell’appuntamento milanese, riassunti in quello che, a tutti gli effetti, si configura come un “discorso programmatico” legato non soltanto alla contingenza dell’evento, ma anche ai tre anni di presidenza di Trabattoni, al vertice dell'associazione italiana del risparmio gestito dallo scorso 31 marzo. L’occasione, d’altronde, si presta a un’analisi in cui prendono forma i tre fronti aperti dello scenario globale: guerra, balzo dell’inflazione (con le conseguenti mosse delle banche centrali), e COVID19. “La reazione dei mercati non si è fatta attendere e abbiamo dovuto gestire queste variabili, molteplici e complesse”, osserva Trabattoni indicando come, sui giornali, cominci a presentarsi il termine “recessione”. I consumatori europei, insomma “sono davanti al peggiore shock sul potere d’acquisto dall’introduzione dell’euro”, uno scenario che, “come investitori, dobbiamo affrontare con un approccio cauto, ma non timoroso, con disciplina e determinazione”.
I numeri del mercato
Trabattoni ha ricordato, a questo proposito, i numeri del mercato italiano del risparmio gestito: “Oltre 2.500 miliardi di masse alla fine del 2021 e una spinta nella raccolta di 93 miliardi lo scorso anno”. Una crescita importante “e non isolata poiché l’intero mercato europeo negli ultimi dieci anni ha registrato un significativo sviluppo, grazie soprattutto alla consapevolezza del segmento retail”. Un segmento che si prepara a cambiare in linea con le dinamiche demografiche. L’ingresso della generazione Millennial avrà un impatto determinante su un settore che già da tempo si misura con trasformazioni importanti sia lato domanda sia lato offerta. A tale cambiamento ha contribuito, nostro malgrado, anche la pandemia spingendo lo “sviluppo di applicazioni mobili per la gestione della spesa e del risparmio”, come osserva nel suo intervento in plenaria d’apertura Vittorio Colao, ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale. “Nuovi prodotti di investimento, sempre più sofisticati, rispondono oggi alle specifiche esigenze dei risparmiatori, le piattaforme di trading online rendono possibile operare a costo minore e il mondo delle criptovalute ha conosciuto un boom durante la pandemia”, afferma il ministro. Per questo motivo è necessario dare un concreto sostegno all’innovazione, “per permettere agli operatori finanziari di proporre nuove idee, ridurre i costi e migliorare i tempi di servizio. La sfida dev’essere quella di bilanciare i vari interessi, implementando soluzioni pratiche che permettano al progresso tecnologico di fornire il giusto mix di regole e capacità di sperimentare”.
Capitale umano, ESG e tecnologia
Su tutto, resta centrale il tema del capitale umano, in quanto “caratteristica principale per l’asset management”, afferma Saverio Perissinotto, AD di Eurizon Capital e vicepresidente di Assogestioni. Perissinotto riporta come il capitale umano coincida con il concetto di “competenza”, non soltanto in materie di carattere economico e finanziario ma anche in campi diversi come quello scientifico o umanistico. “L’altro elemento fondamentale è avere curiosità e pensare fuori dagli schemi. Nel nostro settore è fondamentale ed è necessario per realizzare ‘l’innovazione buona’”, ha continuato l’AD sottolineando un terzo punto: l’educazione finanziaria, “perché la nostra costituzione è stata tutelante nel mettere il risparmio al centro, ma bisogna ancora lavorare per incrementare la cultura finanziaria che resta l’ultimo miglio”. Collegato a quello dell’educazione finanziaria e, più in generale a tutta l’evoluzione che coinvolge il mondo della finanza, è il tema ESG, al centro dell’intervento di Cinzia Tagliabue CEO di Amundi SGR e vicepresidente di Assogestioni. “La sostenibilità è presente nelle agende di tutti i governi ed è cardine per l’industria del risparmio gestito”, afferma Tagliabue sottolineando come gli investimenti compiuti dall’industria siano indirizzati sia sul capitale umano sia sulla tecnologia “al fine di integrare le modalità più tradizionali di investimento con i criteri di sostenibilità. In questo senso un passaggio importante è quello compiuto con la tassonomia che fornisce al risparmiatore uno strumento per districarsi in un ambito sempre più complesso”. Gli avvenimenti degli ultimi anni e mesi, dal COVID alla guerra, hanno imposto una riflessione sempre più urgente sulla sostenibilità e la risposta dell’industria, secondo Tagliabue, è quella di “un’accelerazione sugli investimenti sostenibili di lungo periodo, anche per raggiungere gli SDGs concordati in sede internazionale. Questo fa sì che, come industria, abbiamo un impegno molto importante”. Un altro ambito di riflessione messo in luce dalla plenaria di apertura è quello toccato da Giovanni Sandri, country head di BlackRock e vicepresidente di Assogestioni, che porta il focus della discussione sulla tecnologia, “nel nostro settore la prima tecnologia è l’informazione”, afferma Sandri, “tuttavia, negli ultimi 10/15 anni è cambiato l’approccio, non si pone più come strumento, ma come catalizzatore per modelli di business”. Il riferimento va a una caratteristica intrinseca nel settore del gestito che si relaziona invariabilmente con l’incertezza. “La tecnologia, in tal senso, può essere strumento per aiutarci a proteggere e rinforzare il rapporto di fiducia con i clienti”. Le tecnologie consentono di soddisfare l’esigenza di trasparenza, che si coniuga in ultima analisi con le tematiche ESG “per combattere il greenwashing occorre capire cosa succede nei portafogli, e saperlo spiegare in maniera trasparente”.