Squindo (BCC R&P): “Una struttura ‘matriciale’ per una fund selection a uso dell’intero team”

Foto Stefano Puttin per FundsPeople

Un modello replicabile, all’interno di un processo solido e “svincolato” dal singolo professionista che lo attua. È in questo modo che la squadra di fund selection di BCC Risparmio & Previdenza disciplina l’attività di selezione, con un’impostazione rigorosa e collaudata. A supervisionare il processo è Daniel Squindo, responsabile fondi di fondi e advisory della SGR del Gruppo BCC Iccrea, che nel team di fund selection conta otto componenti. “Io supervisiono il processo nella sua interezza”, afferma Squindo, specificando come la selezione si suddivida tra una parte quantitativa e una qualitativa affidate agli “gli owner dei peer group”. Per chiarire le figure di “owner” occorre fare un piccolo passo indietro a quanto già spiegato nel dialogo con David Karni, responsabile portafogli di investimento della società, che indica come ciascun componente del team sia a capo di diversi peer group di interesse (focalizzati sugli azionari o sugli obbligazionari, nell’esempio più classico) e a cadenze periodiche (mensili o trimestrali) sia incaricato di rivedere le posizioni in portafoglio. “Noi siamo una struttura matriciale”, afferma Squindo, sottolineando come i componenti del team non si limitino alla fund selection ma siano anche portfolio manager. La fund selection, tuttavia, non è a uso del singolo professionista ma dell’intero team: “Questo serve a ridurre al minimo un potenziale conflitto di interesse: un portfolio manager, ad esempio, del desk gestioni patrimoniali, seleziona fondi che saranno inseriti all’interno del portafoglio di un altro collega. Sono rari i casi in cui un portfolio manager è anche fund selector dei prodotti che detiene nel suo portafoglio: nella maggior parte dei casi si tratta di una scelta ‘terza’”.