Le linee guida determinano il lavoro, anche in termini “previsivi”, elemento palpabile nel momento in cui si fa il punto sulle strategie che, nel 2023, attrarranno l’attenzione del team. “Lo scorso anno abbiamo assistito a un aumento dell’attenzione per il value dopo un lungo periodo in cui i mercati erano dominati dai titoli growth”, sottolinea Squindo. “Anche nei nostri portafogli, negli ultimi anni era presente una forte allocazione growth, tuttavia, già da diversi mesi avevamo optato per un posizionamento più difensivo, con asset class un po’ più quality in alcuni casi, in altri più value, in questo modo siamo riusciti a fronteggiare quello che è stato il ‘tracollo’ dei fondi growth lo scorso anno”. Lo scopo di un lavoro previsivo, continua l’esperto, “è avere sempre lo strumento adatto per ogni situazione di mercato, analizzando anche peergroup magari non in voga in quello specifico momento, ma che lo potrebbero essere in un prossimo futuro, poiché il lavoro di fund selection deve essere meticoloso e, necessariamente, richiede tempo ed energie”.
2/3