State Street Global Exchange ha pubblicato i dati relativi allo State Street ICI per il mese di dicembre 2016, registrando, a livello globale, un calo della fiducia degli investitori rispetto al mese precedente.
State Street Global Exchange ha pubbicato i dati relativi allo State Street Investor Confidence Index (ICI) per il mese di dicembre 2016, l’indice di fiducia degli investitori, sviluppato da Kenneth Froot, professore di finanza presso l’Harvard University, e da Paul O’Connell, managing director di State Street Associates, l’unità di ricerca e servizi di advisory di State Street Global Exchange. Tale indice misura, in termini quantitativi, la fiducia degli investitori o la loro propensione al rischio, analizzando l'acquisto e la vendita di modelli di investitori istituzionali.
L'indice assegna un significato preciso alle variazioni della propensione al rischio degli investitori, in particolare, maggiore è la percentuale di allocazione in azioni, più alta sarà la propensione al rischio o fiducia degli stessi. Una lettura di 100 punti è neutrale, e rappresenta il livello al quale le allocazioni a lungo termine in attività rischiose degli investitori non sono né in aumento né in diminuzione. L'indice si differenzia da misure di indagine basate su sondaggi in quanto è misurato su compravendite reali, al contrario di opinioni, di investitori istituzionali.
A livello globale, in dicembre, l’ICI è sceso a 94,2 punti, con un calo di 3,4 punti rispetto al mese di novembre. Il calo nella fiducia è stato guidato da un declino di 6,7 punti nell’indice asiatico e di 6 punti nell’indice nordamericano, mentre in Europa la fiducia è cresciuta di 13,7 punti, da 86,4 a 100,1.
“A livello globale l’indice ICI ha chiuso il 2016 in sordina, perché gli investitori istituzionali continuano a rifuggire dall’azionario”, ha commentato Kenneth Froot. E aggiunge, “guardando al 2017, gli investitori probabilmente cercheranno una maggior chiarezza sulle preoccupazioni in merito alla presidenza Trump e alla tendenza “da falco” che ha accompagnato l’aumento dei tassi da parte della Fed a dicembre”.
"Mentre i mercati cercano sempre di più di essere priced for perfection rispetto alle prospettive economiche degli Stati Uniti per il 2017, è interessante notare che gli investitori istituzionali sono più cauti", ha aggiunto Lee Ferridge, responsabile macro strategy di State Street per il Nord America. "Più degno di nota è il calo dell'indice in Nord America, anche se l’azionario statunitense e il dollaro continuano a crescere".
“È significativo che la fiducia degli investitori europei sia aumentata nel mese di dicembre, nonostante la vittoria del NO nel referendum in Italia", ha dichiarato Michael Metcalfe, senior managing director e responsabile Global Macro Strategy di State Street Global Markets. E conclude, "questo indica che forse gli investitori stanno imparando a convivere con il rischio politico e a regolare di conseguenza i loro portafogli”.