Un ulteriore taglio dei tassi della BCE: prime reazioni degli asset manager

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Meeting Bce, settembre 2024

Nessuna sorpresa alla riunione di settembre della Banca centrale europea. La BCE ha tagliato i tassi di 25 punti base al 3,5 per cento. Si tratta del secondo taglio in questo nuovo ciclo monetario dopo la pausa della riunione di luglio. “Data l'inflazione interna ancora elevata, che riflette in gran parte le persistenti pressioni sui prezzi nel settore dei servizi, la politica monetaria rimarrà rigida”, riassume Konstantin Veit, gestore di PIMCO.

La BCE ha ribadito che i tassi stessi devono rimanere ristretti per raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2 per cento. “Un aspetto che emerge è che la BCE ha sottolineato come l'inflazione risulti ancora persistente a causa dei salari che continuano a crescere a un ritmo elevato”, sottolinea Tom Lemaigre, European Equities Portfolio manager di Janus Henderson. La banca centrale ha anche aggiornato le sue previsioni macroeconomiche. Ha lasciato invariate le aspettative di inflazione per il 2024 e il 2025, rispettivamente al 2,5% e al 2,2%, “nonostante i dati più bassi emersi di recente dall'Europa centrale, anche se continua a vedere una moderazione del costo del lavoro”, commenta Eoin Walsh, portfolio manager di TwentyFour AM (una boutique di Vontobel).

I principali cambiamenti evidenziati da Walsh riguardano le aspettative di crescita, che sono state riviste al ribasso dello 0,1% per ogni anno. Si prevede ora una crescita dello 0,8%, dell'1,3% e dell'1,5% rispettivamente per il 2024, 2025 e 2026.

"Appare ormai chiaro quanto il Consiglio Direttivo stia seguendo un approccio data dependent e dovrà valutare la risposta dell’inflazione alla mossa di settembre prima di considerare ulteriori tagli. Un nuovo taglio dei tassi in ottobre al momento non appare scontato" a detta di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm.

Cosa aspettarsi nel breve termine?

Il copione della riunione di settembre era praticamente segnato, ma il dibattito rimane aperto per le successive riunioni. Secondo i toni della Lagarde, la BCE sta evitando di impegnarsi in un percorso di politica monetaria. “E con l'istituzione di Francoforte che ha rivisto al rialzo le previsioni di inflazione per il 2024 e al ribasso le aspettative di crescita, non ci aspettiamo chiarezza a breve. La dipendenza dai dati rimane fondamentale”, insiste Kevin Thozet, membro del comitato investimenti di Carmignac.

Il fatto che il comunicato stampa pubblicato dopo la riunione si sia concentrato principalmente sulle prospettive di inflazione, menzionando solo di sfuggita il rallentamento in corso della crescita dell'eurozona, induce Felix Feather, economista di abrdn, a ritenere che ciò rifletta la cautela dei responsabili politici. “Ci aspettiamo che la BCE si muova lentamente verso la normalizzazione delle politiche, a meno che le prospettive di crescita non si deteriorino rapidamente”, conclude.

Consenso: un'altra pausa a ottobre

Gurpreet Garewal, Global Fixed Income Macro strategist di Goldman Sachs Asset Management, ritiene che, con dati economici limitati per la riunione di ottobre, non assisteremo a un altro taglio fino a dicembre, “a meno che non si verifichi un significativo deterioramento della crescita regionale o globale”. Questa è anche la previsione di BlackRock, PIMCO e Salman Ahmed, global head of macro and strategic asset allocation di Fidelity International: la BCE vorrà aspettare fino a dicembre per avere una migliore visibilità sulla crescita dei salari nel terzo trimestre dell'anno.

Come i gestori internazionali avvertono da mesi, questo non è un tipico ciclo di inasprimento. “Non si tratta di un ritorno al mondo che conoscevamo. Con un mercato del lavoro ancora rigido e una produttività debole, le pressioni interne sui prezzi potrebbero mantenere l'inflazione vicina o superiore al 2%, anche se pensiamo che la crescita dei salari si raffredderà ulteriormente rispetto ai livelli attuali (ancora troppo alti)”, osserva Ann-Katrin Petersen, chief investment strategist per la Germania, l'Austria, la Svizzera e l'Europa orientale del BlackRock Investment Institute. Dato che la BCE ha aumentato i tassi a livelli molto restrittivi, Petersen ritiene che un ritmo costante di tagli nei prossimi trimestri continuerà a pesare sulla crescita.

2025: discussione aperta

Anche la tabella di marcia per il 2025 è aperta. Garewal ritiene che un ciclo di allentamento più rapido verso un tasso terminale più basso potrebbe arrivare prima di quanto suggeriscono gli attuali prezzi di mercato. “Il rallentamento della crescita salariale potrebbe frenare l'inflazione dei servizi che, insieme all'aumento dei rischi negativi per la crescita, potrebbe spingere i responsabili politici della BCE ad accelerare il ritmo di normalizzazione nel 2025 rispetto al ritmo trimestrale adottato nel 2024”, spiega.

Anche Ahmed è d'accordo: “Se la crescita dei salari continuerà a decelerare più velocemente del previsto, ci aspetteremmo un orientamento più chiaro verso una serie di tagli che aprono a un ritmo accelerato di tagli dei tassi nel 2025, rispetto all'attuale ritmo di uno a trimestre”.

Subito dopo la riunione Antonella Manganelli, AD di Payden & Rygel Italia nota come la reazione dei mercati è stata abbastanza attenuata. "L’euro è leggermente salito, mentre i tassi delle obbligazioni governative dell’area euro si sono mossi al rialzo, ma non in modo eccessivo ed in linea con il trend giá registrato in giornata".