Anima SGR: "L'umore degli investitori potrebbe diventare più costruttivo"

lego
foto: autor cemre, Flickr, creative commons

La parola d’ordine, trasversalmente alle diverse asset class, resta ancora “approccio tattico e flessibile”. È quello che consigliano i gestori di Anima SGR. La chiusura d’anno potrebbe contribuire a riabilitare almeno in parte questo 2018, che in generale non è stato particolarmente brillante per i mercati finanziari. Qualche fattore di incertezza, infatti, nel corso delle ultime settimane è venuto meno. Pertanto, la cautela che il team gestionale di Anima raccomandava da mesi sulle attività finanziarie domestiche ha lasciato spazio ad un giudizio più costruttivo. “In questo contesto, i mercati hanno avuto un andamento oscillante: le attività rischiose sono state supportate dall’esito delle elezioni americane e dai segnali di riavvicinamento fra USA e Cina durante il G20, ma il tracollo del prezzo del petrolio, le penalizzazioni subite da alcuni colossi della tecnologia (in primis il caso Huawei) e più di recente le nuove dichiarazioni di Trump che sembrano in qualche modo screditare la tregua commerciale appena siglata con la Cina, hanno riportato gli indici azionari sui minimi di periodo”, spiegano i gestori.

“Restiamo dell’idea che nelle prossime settimane l’umore degli investitori possa diventare più costruttivo per effetto di una pluralità di fattori: il miglioramento del flusso di notizie sul fronte politico, ulteriori misure di stimolo in Cina e una retorica più conciliante da parte della Federal Reserve americana. Un ruolo importante potrebbe avere anche la stagionalità positiva, alla luce dell’andamento deludente delle Borse da inizio anno e della contrazione dei multipli a cui si è assistito”, continuano gli esperti.

Neutrali sui titoli di Stato italiani

Sul fronte obbligazionario torna la view di neutralità sui titoli di Stato italiani. “L’ondata di avversione al rischio provocata dall’escalation della crisi politica italiana sembra essere alle spalle e il mercato sembra aver raggiunto un equilibrio. In questo contesto, dunque, si è ritenuto opportuno riportare alla neutralità il giudizio sui titoli di Stato italiani, in linea con il posizionamento sulle obbligazioni governative core, che resta tatticamente neutrale ma strategicamente negativo. Più a medio termine, per le obbligazioni governative domestiche, le variabili cruciali saranno rappresentate dalla crescita economica e dagli effetti dell’allargamento dello spread sulle banche, sia sul piano della capitalizzazione che delle politiche di credito”, affermano gli esperti, che confermano poi la loro view negativa sulle obbligazioni societarie, sia investment grade che high yield. Restano positivi invece sulle obbligazioni emergenti.

Privilegiare Giappone e mercati emergenti

Per quanto riguarda invece i mercati azionari, la view sulle Borse europee, in attesa di capire cosa succederà in Gran Bretagna e in Italia, resta tatticamente neutrale. “L’economia europea rimane solida, con una crescita annuale del PIL reale vicina al 2%, ma le recenti tensioni geopolitiche hanno portato ad un rallentamento nei confronti dei trimestri precedenti”, dicono da Anima. Per quanto riguarda il posizionamento settoriale dei fondi, la view è positiva sul settore farmaceutico, neutrale sul comparto energetico, information technology e delle telecomunicazioni. Sulla situazione italiana, poi, continua ad esserci poca visibilità, tuttavia, come anticipato, il clima fra Governo italiano e Ue si è fatto più disteso, da qui la scelta di Anima di un posizionamento più neutrale anche in vista del possibile rally di fine anno.

Oltreoceano il giudizio degli esperti resta neutrale, dato che “il mercato azionario americano resta l’elemento portante di tutti gli altri mercati azionari”. In quanto ai Paesi emergenti il giudizio resta positivo se pur sempre in modo selettivo. Il Giappone, insieme ai mercati emergenti, resta fra le aree geografiche privilegiate e il giudizio al momento resta costruttivo.