Anima SGR: "Nel 2017 puntiamo sulle asset class rischiose"

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Flickr, Creative commons, Derek Gavey

Il 2016 è stato caratterizzato da mercati finanziari molto volatili. All’inizio dell’anno si è registrata una delle peggiori partenze dei mercati azionari europei, che hanno perso circa il 20%, con i mercati italiani che sono arrivati a perdere quasi il 30%. Le valute dei Paesi emergenti sono state sotto pressione tutto l’anno e i prezzi delle materia prime sono crollati. Nonostante i forti timori sulla crescita a livello globale e su possibili sviluppi deflazionistici, il supporto delle banche centrali non è venuto a mancare. A marzo la BCE ha tagliato i tassi di interesse e ha ampliato dal punti di vista quantitativo il piano di QE, incorporando anche corporate bond non bancari. La Fed ha mantenuto un atteggiamento molto accomodante nel corso del 2016 e solamente il 14 dicembre ha alzato i tassi di interesse di 0.25 punti base. Negli Stati Uniti, la crescita è tornata ad accelerare e i prezzi delle materie prime sono tornati a crescere (il prezzo del petrolio oggi è raddoppiato rispetto ai minimi di inizio anno). Il 2016 è stato caratterizzato da 3 grandi eventi politici: referendum in Regno Unito, elezioni americane e il referendum costituzionale in Italia. In tutti e tre i casi i mercati hanno reagito in modo positivo e migliore rispetto alle previsioni.

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