Conti (Eurizon): “A marzo obbligazionario sotto la lente. E resta il focus sul mix crescita-inflazione”

Andrea Conti, responsabile Macro Research Team, Eurizon
Andrea Conti. Foto ceduta (Eurizon)

Obbligazionario ancora sotto la lente degli analisti. Soprattutto sul fronte tassi a breve scadenza. Nella consueta analisi mensile "The Globe" di Andrea Conti responsabile macro Research di Eurizon dedicata all’andamento macro (e posizionamento dell’asset manager), emerge un movimento al rialzo dei tassi a breve scadenza “ben tollerato dalle borse che pure vengono da un recupero importante tra il finire dell'anno scorso e l'inizio di questo 2023”.

La discesa dell’inflazione, inizia la fase due

Il mix “crescita/inflazione” si conferma ancora una volta come “tema di interesse del mese”, insiste Conti, sottolineando come il calo importante dell’inflazione (soprattutto negli Stati Uniti) sia quello legato alle componenti meno “complesse” dell’indicatore, e ci si prepari, oggi, alla fase due. “Per quanto riguarda l’inflazione USA, si può considerare completata la prima fase di discesa, quella dovuta al calo delle materie prime”, si legge nell’analisi mensile di Eurizon. Con un livello di inflazione oltreoceano pari al 6,4% su base annua, la componente core è infatti, ancora elevata (5,6%), mentre la discesa è stata significativa soprattutto per le componenti non core: alimentari ed energia. In Eurozona (con un’inflazione all’8,5%) le cose stanno più o meno nello stesso modo, “ma il picco dell’inflazione è più recente e parte da un livello maggiormente elevato rispetto agli USA”. Il motivo di questo disallineamento? I dati macro positivi sia negli Stati Uniti, sia in Europa, in particolare, il mercato del lavoro, con la disoccupazione ai minimi su entrambe le sponde dell’Atlantico (3,4% a gennaio negli USA e 6,6% in Eurozona). Secondo gli analisti la tenuta è determinata da tre fattori: un impatto ancora forte dello stimolo fiscale del 2020-2021; una restrizione economica che non ha ancora manifestato i suoi effetti perché molto veloce; e l’accelerazione cinese legata alle riaperture.

Questo, lato banche centrali, spinge dunque a mantenere la politica di rialzo dei tassi: “Se il 2023 era iniziato l'anno con l’idea che la Fed avrebbe fermato la sua azione al 5%, probabilmente si andrà al 5,5% - afferma Conti – mentre la Bce, che si pensava avrebbe fermato la sua azione al 3% andrà probabilmente al 3,5% e mezzo, e forse oltre”.  

Come si posiziona Eurizon

Quello che Conti definisce un “allungamento delle aspettative sul rialzo dei tassi di interesse”, porta la società a mettersi “un po’ sulla difensiva, mantenendo tuttavia uno scenario di riferimento di medio termine positivo e fruttuoso per i mercati finanziari”. Per questo motivo si conferma il giudizio di sovrappeso sui titoli governativi di USA e Germania (che “possono fornire protezione in caso di rallentamento macro”) e neutrale sui titoli periferici dell’Eurozona. Tra le obbligazioni a spread, si continuano a privilegiare le obbligazioni Investment Grade ed Emergenti, mentre per gli High Yield il contesto appare ancora incerto. Posizioni neutrali sui governativi italiani.

Le stesse considerazioni valgono per il mercato equity: “Le valutazioni dei mercati azionari – si legge nell’analisi mensile –sono a livelli storicamente interessanti, ma il completamento della restrizione monetaria può essere fonte di volatilità nel breve”. Di conseguenza Eurizon porta da positivo a neutrali il giudizio sulle azioni e riduce il posizionamento lungo “prendendo profitto del forte recupero degli ultimi mesi”.

Infine sul fronte valutario l’indebolimento del dollaro, già avviato negli ultimi mesi del 2022, potrebbe prendere una pausa mentre la Fed, e non solo la Bce, rivedono al rialzo l’alto l’obiettivo dei tassi a breve, per cui il giudizio sulla divisa statunitense passa da negativo e neutrale, e neutrale è anche il giudizio sullo Yen in attesa di eventuali nuove indicazioni per il cambio alla guida della Banca del Giappone.