C’è poi un’altra questione, quella dell'intelligenza artificiale che, secondo l'esperto può essere implementata più facilmente negli Stati Uniti grazie alla sua maggiore flessibilità, a differenza dell’Europa. “Le persone sono tornate a fare le stesse cose di prima, il che è senz’altro positivo, ma non ottimale”, afferma Morris. Si tratta di un elemento che, a detta dello strategist, ha rappresentato un freno alla crescita. Un altro aspetto negativo da tenere in considerazione è “il maggiore grado di sindacalizzazione in Europa, che ha contribuito a un aumento dell'inflazione salariale, cosa che non si è verificata negli Stati Uniti”. Parallelamente, Morris evidenzia la mancanza di fattori positivi determinanti per la crescita in Europa. “All'inizio dell'amministrazione Biden, negli Usa sono stati stanziati 1.900 miliardi di dollari di stimoli mentre in Europa questo non è avvenuto. In sostanza, ci sono state maggiori pressioni inflazionistiche e meno sostegno alla crescita nel Vecchio continente”, conclude l’esperto di BNP Paribas AM.
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