In estate AIAF gioca in difesa: su 16 asset class complessivamente monitorate, ben 11 si caratterizzano per un giudizio neutrale, rispecchiando la maggiore prudenza delle view degli strategist.
In un contesto di mercato che vede i flussi di capitale di tutto il mondo dirigersi verso gli Stati Uniti, in concomitanza con un rallentamento sempre più atteso e visibile della crescita economica e mondiale, il Gruppo di lavoro panel strategist di AIAF – Associazione italiana per l’analisi finanziaria – ha presentato il portafoglio ottimizzato per il terzo trimestre dell’anno. Si tratta di una pubblicazione trimestrale che rappresenta un compendio delle view di mercato degli analisti del gruppo AIAF, guidato da Giacomo Fedi e che vede al suo interno associati provenienti da realtà come Anima, Arca SGR, Cassa Lombarda, Intesa Sanpaolo, JP Morgan Asset Management, Kairos Partners SGR e UBI Pramerica SGR.
Nel terzo trimestre dell’anno l’asset allocation ottimizzata – che viene rivista ogni tre mesi sulla base di un obiettivo di investimento che si sviluppa però su un orizzonte temporale di un anno – si declina attorno a una parola d’ordine: neutralità. Su 16 asset class complessivamente monitorate, infatti, ben 11 si caratterizzano per un giudizio neutrale, rispecchiando la maggiore prudenza delle view degli strategist di AIAF.
Sul fronte azionario, l’unico mercato a mantenere un giudizio di modesta positività è quello americano, grazie soprattutto alla guerra commerciale in atto e alla forza del dollaro, mentre l’Italia e i Paesi emergenti scivolano in sottopeso. Anche a livello obbligazionario si percepisce un calo della propensione al rischio, con valutazioni passate da neutrali a leggermente negative per i bond governativi italiani e da leggermente positive a neutrali per quelli emergenti. Solo i Treasury americani hanno registrato un miglioramento nella view del consenso, da negativa a neutrale.
Il giudizio sul petrolio è stato rivisto al ribasso, da leggermente positivo a neutrale, a causa del taglio dei prezzi da parte dell’Arabia Saudita, allineatasi alle richieste degli Stati Uniti. Aumentano, infine, le quote di mercato monetario – soprattutto di dollaro – in portafoglio, portandosi a quasi al 20% per il cash, specchio del contesto di indecisione diffusa e di un’asset allocation decisamente difensiva.
"Considerato il contesto economico-finanziario corrente, la lettura puntuale dei mercati risulta un’operazione sempre più complessa che necessita di competenze peculiari e approfondite capacità di analisi", spiega Alberto Borgia, presidente di AIAF. "Alla luce di ciò, uno strumento come il portfolio optimization, frutto del lavoro del panel strategist di AIAF, diventa un compendio indispensabile, in grado di fornire indicazioni operative tempestive ed efficaci".