Meyer (Janus Henderson): "Per la ripresa puntare sull'HY dei settori value"

Seth Meyer, portfolio manager, Janus Henderson Investors

Dopo l'annuncio del vaccino maggiore è l’ottimismo sui mercati per la ripresa. Anche se le incertezze sono ancora elevate in attesa che venga distribuito in massa alla popolazione, l'impressione generale è che il peggio della crisi del Covid-19 possa essere alle spalle. “Ci aspettiamo una ripresa a forma a ‘V’ nella prima parte del prossimo anno”, afferma Seth Meyer, portfolio manager di Janus Henderson Investors, “Ma rimane una solo domanda aperta: quanto tempo ci vorrà effettivamente per un completo ritorno alla normalità”, precisa. Secondo Meyer una fetta importante di questo ritrovata ottimismo, oltre che al vaccino, dipende dall’attesa di nuovi stimoli da parte dei Governi per impedire che ci siano dei passi indietro nei progressi fatti fino ad ora. A conferma di ciò, la Camera USA ha raggiunto proprio ieri un accordo per un pacchetto da oltre 900 miliardi di dollari per sostenere la spesa necessaria per fornire i vaccini e per nuovi sussidi di disoccupazione. Per l’esperto di Janus Henderson i mercati non valutano così negativamente la seconda ondata del virus perché stanno già guardano oltre la crisi: “In pochi si sarebbero aspettati fino a qualche mese fa un vaccino efficace al 90%”, spiega. “Ma nel nostro outlook ci sono ancora due principali rischi da considerare. Il primo è legato ad una distribuzione del vaccino più lenta di quanto i mercati si aspettano. Il secondo è il rischio che il vaccino non funzioni come sperato. Ma in questo momento le aspettative di ripresa ci rendono favorevoli per gli asset rischiosi”, dichiara.

View favorevole per il credito corporate

Meyer è il gestore del Janus Henderson Horizon Global High Yield Bond Fund che ha ottenuto quest’anno il rating ‘C’ di FundsPeople. Dopo un anno particolarmente sfidante per il crollo dei mercati di marzo in seguito allo shock del Covid, positiva è la view di Meyer sul comparto dell’HY in vista dei prossimi mesi. “Il credito corporate è un’area attrattiva per allocare capitali. Nello specifico nel mercato USA i tassi di default degli High Yield sono in costante discesa. Favorevoli sono anche gli spread tra i rendimenti che si possono ottenere da un portafoglio IG e uno HY. Ad esempio tra un’azienda US HY e un indice IG i differenziali possono raggiungere anche i 300-400bps. Certamente tali differenziali continueranno a restringersi man a mano che si andrà avanti nella ripresa e non sono più ampi come nei momenti più drammatici della crisi. Ma continuiamo a pensare che ci sono opportunità nel mercato dei corporate bond, che possono generare dei rendimenti attraenti tenendo in considerazione l’arrivo del vaccino, il punto in cui siamo del ciclo economico e gli impatti delle massicce politiche di acquisto di titoli delle Banche centrali sul comparto”, osserva.

Cambiamenti in portafoglio

A livello di settori industriali Meyer si dice positivo sull’automotive, che ha risentito molto a marzo e dovrebbe beneficiare della ripresa, e sul real estate. Diverso è il giudizio sull’energia, su cui impatta il prezzo basso del petrolio, e dove il gestore punta solo su aziende di qualità con asset forti, bilanci solidi e buoni flussi di cassa. Non sono state effettuate modifiche sostanziali in portafoglio: “Nel Q1 le performance sono state sfidanti ma il fondo ha dimostrato una resilienza inaspettata. Eravamo sovrappesati sui consumi discrezionali con aziende del settore dei casinò o ristoranti in US, che ovviamente sono state impattate direttamente dal Covid. Ma uscendo dallo shock di marzo ci siamo accorti che molte società erano in una situazione meno grave di quanto ci aspettavamo”, spiega.

Per il 2021 in vista della ripresa Meyer esprime una view favorevole sulle aziende legate alla prima fase del ciclo economico e titoli ‘value’: “I nomi legati al growth hanno già dato i loro benefici. Ora è il momento dei settori value, dei titoli dei settori industriali tradizionali, come l’automotive ad esempio. Per quanto riguarda l'energia stiamo facendo molto lavoro. Siamo all’inizio del ciclo di crescita del GDP ed è molto difficile non aspettarsi che il prezzo del petrolio salga per un aumento della domanda quando con la ripresa si ritornerà a viaggiare”, commenta. Infine vi è interesse anche per i mercati emergenti: Nei mesi scorsi ci siamo esposti maggiormente agli emergenti per avvantaggiarci di nuove opportunità, ad esempio con dei titoli del real estate in Cina, un settore unico, con bond di brevi durate di 1 o 3 anni”, conclude.