In seguito all'annuncio di un rialzo dei tassi da parte della Banca del Giappone (BoJ) a fine luglio e agli indicatori economici statunitensi che hanno alimentato i timori di recessione, i mercati finanziari hanno registrato una forte volatilità all'inizio di agosto. Ciò ha portato a un calo del 12% dell'indice Nikkei 225, il più grande della sua storia in termini di punti. Tuttavia, la fiducia degli investitori e la ricerca di opportunità nel mercato giapponese hanno portato a una parziale ripresa, con il Nikkei che ha chiuso il mese di agosto con un moderato calo del 3%, secondo Joel Le Saux, gestore di fondi di Eurizon.
Secondo Jean-François Chambon, fund manager di Ofi Invest AM, non è sufficiente dire che sono stati lo scioglimento delle posizioni di carry trade e il forte sell-off a far precipitare le azioni. Il vero fattore scatenante è stato il cambiamento di politica monetaria della BoJ, che ha innescato un apprezzamento dello yen rispetto al dollaro, deludendo le aspettative macroeconomiche più accreditate e aggravando ulteriormente l'incertezza geopolitica.
Impatto dei carry trade e dell'apprezzamento dello yen
Lilian Haag, Senior Equity Manager di DWS, spiega che “lo scioglimento del carry trade sullo yen giapponese è stato in parte responsabile del forte apprezzamento dello yen”, che ha guadagnato il 12% rispetto al dollaro in meno di un mese dopo il rialzo dei tassi della BoJ a luglio. Ciò ha generato turbolenze sul mercato azionario giapponese.
Secondo Altaf Kassam, responsabile della strategia EMEA di State Street, le preoccupazioni per la crescita economica globale continueranno a mettere sotto pressione il carry trade. “Gli investimenti a lungo termine in attività estere prive di copertura, come quelle detenute dai fondi pensione e dalle assicurazioni giapponesi, potrebbero essere rimpatriati se il costo della copertura dovesse diminuire, favorendo l'acquisto di yen”, afferma.
Sfide e aspettative del mercato
Gli esperti avvertono che il Giappone si trova ad affrontare sfide significative, soprattutto nella gestione delle aspettative del mercato e degli effetti globali dei cambiamenti nella sua politica monetaria. Gli sviluppi economici del Paese nei prossimi mesi saranno cruciali sia per l'economia asiatica che per i mercati finanziari globali.
David Zhou, Investment Director di abrdn, sottolinea che “un apprezzamento sostenuto dello yen è improbabile in assenza di una recessione negli Stati Uniti o di un allentamento della Federal Reserve”. Secondo Zhou, lo yen molto probabilmente si indebolirà e il tasso USD/JPY si muoverà verso livelli superiori a 155 una volta che la recente volatilità si sarà stabilizzata.
D'altra parte, Thomas Hempell e Paolo Zanghieri, analisti di Generali Investments, prevedono che l'apprezzamento dello yen continuerà nel medio termine, con stime di 140 e 135 USD/yen rispettivamente tra sei e dodici mesi, sulla base dell'attuale sottovalutazione della moneta giapponese e delle politiche monetarie divergenti tra Giappone e Stati Uniti.
Crescita economica, politica monetaria e inflazione
Per quanto riguarda la politica della BoJ, gli analisti di Generali prevedono un ulteriore aumento dei tassi di interesse allo 0,5% entro la fine di quest'anno, forse in ottobre. In seguito, la progressione verso il tasso neutrale stimato all'1% sarebbe graduale, con un rialzo previsto sia nel 2025 che nel 2026.
Per quanto riguarda l'inflazione, Zanghieri e Hempell prevedono che si ridurrà al 2% nel 2025, il che consentirebbe alla BoJ di mantenere la sua politica di graduale inasprimento. Mantengono inoltre la previsione di una crescita economica dell'1,2% nel 2025, sostenuta da una solida performance del PIL nel secondo trimestre e dal rafforzamento degli investimenti e dei consumi privati.
Opportunità nella trasformazione
Secondo gli esperti di Capital Group, il Giappone sta vivendo una trasformazione significativa: le riforme aziendali, gli aumenti salariali e la digitalizzazione stanno portando il mercato a livelli mai visti dal 1989. Il governo sta incoraggiando le aziende a dare priorità agli azionisti e ha istituito un'agenzia digitale per colmare il gap di innovazione.
La digitalizzazione è fondamentale per superare le sfide demografiche e aumentare la produttività, a vantaggio di aziende come OBIC e JustSystems. Inoltre, l'interessante costo delle operazioni in Giappone sta attirando investimenti diretti esteri, soprattutto nel settore dei semiconduttori, dove aziende come Tokyo Electron svolgono un ruolo cruciale. Infine, l'apertura dello stabilimento di TSMC a Kumamoto evidenzia la competitività del Giappone rispetto ad altri Paesi e potrebbe continuare ad attrarre investimenti esteri.