Update del Carmignac Patrimoine. Navigare la crescente incertezza dei mercati

Didier Saint-Georges News
Didier Saint-Georges, foto ceduta (Carmignac)

Alla fine del 2019 il Carmignac Patrimoine è stato oggetto di una profonda ristrutturazione. Il fondo, noto fino a quel momento per aver avuto una delle leadership più iconiche (e più durature) d'Europa, ha cambiato guida quando Edouard Carmignac ha passato il testimone a Rose Ouahba e David Older. In seguito, la recente incorporazione nel team di gestione di Keith Ney, un veterano di Carmignac, è andata a completare la triade a cui è affidata ora la strategia.

La filosofia del Patrimoine, strumento con Marchio FundsPeople 2021 con rating (B) Blockbuster, secondo Didier Saint-Georges, head of Portfolio Advisors, managing director e membro dello Strategic Investment Committee (che si occupa della supervisione delle componenti top-down delle strategie della casa di gestione, tra cui anche quella del Patrimoine) è riassumibile in modo semplice: "Offrire una soluzione per gli investitori alla ricerca di una performance di lungo termine abbinata ad una rigorosa gestione del rischio durante i periodi di forti correzioni di mercato". Nel 2020 i numeri sono stati dalla sua parte, grazie ad una performance assoluta del fondo del 12,40%, che ha superato il benchmark del 7,22%. E nel 2021, la sovraperformance rispetto all’indice di riferimento è continuata: dall'inizio dell'anno alla fine di aprile, il prodotto ha generato un sovra rendimento vicino al 3%. Tale extra-performance è stata “in gran parte costruita sulla gestione disciplinata della tendenza al rialzo dei tassi di interesse”, sottolinea Didier Saint-Georges. Sul lato delle azioni, invece, l’esperto mette in evidenza una certa difficoltà sul versante dei titoli growth di alta qualità, "in un contesto di mercato guidato principalmente da settori altamente ciclici". Tuttavia, i titoli di crescita rimangono un pilastro del fondo, rientrando nella convinzione di lungo termine.

Potenziale aziende tecnologiche

Secondo il managing director di Carmignac non c’è una parola che descrive meglio il 2021 che incertezza. A differenza del 2020, quando il contesto era straordinario e le decisioni da prendere erano “difficili" ma "binarie", il 2021 è visto da Didier Saint-Georges come un anno in cui "i mercati dovranno fare i conti con la complessità”. E non solo: con l'ignoto. Le politiche di stimolo fiscale senza precedenti e l’aumentare dei debiti pubblici, le conseguenze della riapertura economica dopo mesi di confinamento, il progresso della vaccinazione su scala globale e l'emergere di nuove varianti sono fattori sui cui l’attenzione della casa di gestione è elevata. Perciò secondo Didier Saint-Georges questo non è il momento di azzardare previsioni. "Riteniamo che il miglior modo di agire oggi sia quello di essere preparati ad affrontare un alto numero di incognite", afferma.

Ancor più nello specifico, nell’attuale contesto secondo Didier Saint-Georges potremmo dover fronteggiare il "rischio di un aumento dei tassi di interesse oltre la soglia di dolore per i mercati finanziari". Un fattore che il team da lui guidato monitora molto attentamente e che sta affrontando con "una gestione molto attiva della duration modificata del prodotto". Per quanto riguarda l’equity, come anticipato più sopra, una delle convinzioni su cui è costruito il portafoglio è legato al “potere di guadagno delle aziende tecnologiche di alta qualità”, in particolare quelle del mercato della Cina e degli Stati Uniti. Ragion per cui il fondo "è ampiamente investito in questo tema", che dovrebbe "sovraperformare nel lungo termine, in particolare in tempi di incertezza".

Flessibilità

Questo posizionamento flessibile stante l’elevata incertezza attuale si ripercuote sul versante della gestione quotidiana del fondo. Ad esempio nel modo in cui il portafoglio è preparato ad un potenziale rialzo dell’inflazione, forse il tema più caldo dei mercati del momento. “Ad ora è  estremamente difficile stabilire quanto sarà permanente il prossimo aumento dell'inflazione spiega.  Ma, oltre a rimanere fedele alle proprie convinzioni, il fondo riesce allo stesso tempo "ad avere la giusta flessibilità per adattarsi alle reazioni dei mercati al cambiamento delle variabili macro economiche”, assicura l’esperto.