I cambiamenti climatici rappresentano la principale tendenza sostenibile su cui puntare in questo momento. Lo confermano gestori e fund selector in occasione della tavola rotonda virtuale sugli investimenti SRI.
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Gli investimenti sostenibili sono inevitabilmente trasversali a una serie di tematiche di lungo termine, che danno le linee guida nella selezione degli strumenti e dei prodotti da inserire in portafoglio. In occasione della tavola rotonda virtuale sugli investimenti ESG gestori e fund selector hanno individuato alcuni particolari trend che stanno indirizzando le loro scelte d’investimento.
Partendo da tre macro tendenze, intese come l’aspirazione ad un mondo più sano, più pulito e più sicuro, Peter Michaelis, head of Sustainable Investing di Liontrust AM, individua al loro interno altre 20 tematiche specifiche. Ricerca quindi tutte le società esposte a questi temi che possano offrire risultati migliori rispetto ai competitors, in termini di crescita e performance. “La pandemia ha accelerato alcuni trend, quali l’emergenza climatica, l’innovazione nel settore healthcare, la digitalizzazione e la connessione tra le persone, l’efficienza dei mezzi di trasporti, tutte aree in cui si assisterà ad una forte crescita e che rappresentano idee di investimento da mettere in atto all’interno del portafoglio”, commenta l’esperto.
“In qualità di gestori patrimoniali abbiamo la responsabilità di guidare le opportunità di investimento verso un modello sostenibile e rendere questo fenomeno sempre più robusto”, afferma Linda Benedetta Andreoletti, portfolio manager di Pramerica SGR. L’asset manager ha adottato un approccio di integrazione ESG sull’intero processo di investimento in modo da poter affrontare gli effetti di una transizione sull'intero spettro delle classi di attivo.
Tuttavia ancora c’è una forte confusione nella definizione di metriche standardizzate per la misurazione degli impatti della gestione ESG, sebbene la regolamentazione europea si stia dirigendo verso tale obiettivo. Questo comporta la necessità di focalizzarsi nelle poche tematiche che oggi hanno obiettivi e parametri di misurazione chiari, spiega Christophe Jaubert, Chief Investment Officer & head of Research Multi-management di Mediolanum International Funds. “Ci sono ancora molte difficoltà nelle valutazioni, determinate dal fatto che i vari fund manager nel mercato adottano metriche diverse tra loro per misurare la loro attività e i risultati in ambito ESG, il nostro sforzo è quindi quello di fare un passo in più nell’aspetto qualitativo. Utilizzando solo i diversi database disponibili sul mercato, può accadere che in alcuni casi i piccoli gestori non vengano valutati adeguatamente o addirittura non siano neanche presi in considerazione”, dichiara il manager della societa’ irlandese. Al momento il nostro focus è su quei temi dove la nuova tassonomia a livello europeo ha contribuito a dare degli standard: climate change, energie pulite e consumi responsabili”, continua.
Il cambiamento climatico rimane il principale topic anche per Mariachiara Mauri, fund selector di Fideuram Investimenti SGR, “perché è quello che ad oggi offre più opportunità, ha un impatto positivo maggiormente quantificabile e permette una maggiore chiarezza sui risultati generati, inoltre è trasversale a diverse tipologie di asset class e a una molteplicità di settori”, afferma la fund buyer. Il cambiamento climatico, l’inquinamento e il riscaldamento globale sono problematiche prominenti la cui rilevanza è destinata inconfutabilmente ad aumentare nel futuro e sono tematiche, inoltre, che beneficiano e beneficeranno del supporto di governi e istituzioni che hanno iniziato a porre misure green in cima alle loro agende, avendo in mente il raggiungimento di target ambiziosi di riduzione dei gas serra entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050.
Michele Inzeo, head of Mutual Funds di Deutsche Bank ritiene che le statistiche abbiano finora dimostrato un forte interesse da parte degli investitori verso i fattori E e G, mentre occorre fare chiarezza sulla S, che rappresenta ancora un aspetto critico in una visione di lungo termine. “Noi puntiamo a diversificare le strategie negli obiettivi perseguiti, per questo non si può trascurare il fattore sociale in quanto comprende uno spettro molto più ampio di fattori, ed è in grado di offrire ottime opportunità, come le assicurazioni sulla sanità, i servizi base, l’educazione, il rispetto dei diritti e la sicurezza dei lavoratori… E il Covid-19 ha proprio alimentato l'interesse per considerazioni sociali”.
Anche Andrea Florio, head of Market Intelligence di Banca Generali conferma che l’offerta legata a fattori ambientali risulta molto più ampia rispetto a quella attinente tematiche sociali e di governance. All’interno della nostra piattaforma cerchiamo d’inserire varie strategie che possano avere una natura generalista, come per esempio strategie che integrano fattori ESG o che adottano approcci best in class/effort, o quelle legate a specifici temi come l’ambiente, il sociale, la salute, l’educazione, l’healthy food... In generale cerchiamo costantemente di aggiungere fondi appartenenti a temi e sub-asset classes con coperture minori, anche al fine di avere un impatto positivo sul numero più elevato di Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals).