Oggi il volume dell'offerta europea rappresenta il 31% del mercato dell'M&A globale, anche se gli Stati Uniti continuano a tenere testa con il 46%.
Fusioni, acquisizioni, operazioni di leveraged buyout e spin-off. In Europa l'attività di M&A torna a mostrare segnali positivi. Oggi il volume dell'offerta europea rappresenta il 31% del mercato dell'M&A globale, anche se gli Stati Uniti continuano a tenere testa con il 46%. Lo dicono i dati di Dealogic, secondo i quali da inizio anno il controvalore del prestiti erogati nell'area EMEA (Europe, Middle-East, Africa) ha raggiunto quota 70,6 miliardi di dollari in crescita di oltre il 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, toccando il massimo dal picco del 2008 di 153,8 miliardi. Volumi che sono stati gonfiati grazie a mega accordi, come la pianificata alleanza tra Royal Dutch Shelle PLC con BG Group PLC o l'attuale negoziazione tra il gigante finlandese delle telecomunicazioni Nokia Corp che vuole acquisire la rivale francese Alcatel-Lucente SA. La crescita in Europa è modesta, ma la spinta della BCE, l'euro debole, il calo del prezzo del petrolio e un facile accesso al credito possono essere stati elementi sufficienti per dare il via a una serie di affari.
Anche l'attività M&A mondiale è cresciuta: si attesta a un 19% in più rispetto allo stesso periodo del 2014, secondo Dealogic. In molti pensano che il 2015 sarà un anno differente, come spiega bene un articolo del WSJ. Gli USA potrebbero cogliere il vantaggio sul cambio euro/dollaro per lanciare nuove fusioni in Europa, come accaduto recentemente con il gigante americano delle consegne FedEx Corp nell'acquisione della TNT Express NV, la società concorrente con sede ad Amsterdam. La stessa FedEX ha detto che le negoziazioni sono cominciate proprio quando l'euro registrava una discesa rispetto al dollaro.
Secondo Dealogic, la maggior fetta dei finanziamenti è comunque andata a imprese del Regno Unito (20%), seguite da aziende in Irlanda e in Germania, rispettivamente con il 18% e il 17% del totale erogato. I settori che si sono conquistati la maggior parte dei finanziamenti sono quelli delle costruzioni (10,5 miliardi), dell’oil&gas (10,1 miliardi) e delle telecomunicazioni (8,7 miliardi). A guidare la classifica delle banche bookrunner in Europa è Goldman Sachs, seguita da Morgan Stanley y Rothschild. Nel ranking per volume delle attività di M&A in Italia ai primi tre posti si classificano Rothschild, JPMorgan e ChemChina.