Meglio restare liquidi. Tra i professionisti del settore in molti considerano la liquidità, soprattutto in un momento di volatilità sul mercato, un bene prezioso. Anche gli investitori italiani, in questo primo trimestre, hanno fatto lo stesso ragionamento: l'esigenza principale più che investire è stata quella di fermarsi allo stop (momentaneo) sui fondi monetari, prima di capire cosa accadrà sulle piazze internazionali. Il quadro che arriva dalla mappa di Assogestioni racconta infatti di una crescita oltremodo significativa per i fondi monetari (+7.7 miliardi contro i -213 milioni del precedente trimestre). E un'industria del risparmio che da gennaio a marzo 2016 ha fatto ancora una volta numeri da record con una raccolta netta positiva di 27,5 miliardi. Il patrimonio gestito dall’industria aggiorna i propri massimi oltre quota 1.857 miliardi di euro. Le masse investite nelle gestioni collettive superano gli 897 miliardi di euro (48% degli AUM). E i fondi aperti richiamano sottoscrizioni per 13,4 miliardi, conquistandosi la palma d'oro insieme ai prodotti assicurativi.
Primo trimestre 2016: la rivincita dei fondi monetari

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