Un approccio d’investimento tradizionale con le armi di un hedge fund

Captura_de_pantalla_2019-11-07_a_las_15
Lucio Soso, gestore del fondo BB Global Macro

Non si possono più ottenere dei rendimenti sui titoli di Stato del 4-5% come un tempo. Oggi se si vuole investire sul mercato governativo, per ottenere quei rendimenti è necessario avere dei boost di perfomance e un controllo dei drawdown.

Il portafoglio base della strategia Global Macro di Bellevue AM è costituita da un 75% titoli di Stato e un 25% di titoli azionari, con la possibilità di utilizzo di futures per aumentare o diminuire le esposizioni ai mercati. “Sostanzialmente è un portafoglio tradizionale a cui vengono applicate tutte le tecniche hedge, attraverso l’utilizzo della leva finanziaria e derivati”, spiega Lucio Soso, gestore del fondo BB Global Macro. 

Processo d’investimento

Il fondo è gestito secondo un approccio top down, dove il gestore come prima cosa definisce lo scenario di mercato sulla base delle condizioni macroeconomiche, geografiche e settoriali. “Definiamo la probabilità che si verifichino determinate condizioni e il peggior impatto che possono portare. Cerchiamo di individuare idee che siano asimmetriche. La vita media di uno scenario è tra 6-18 mesi, poi cambia molto rapidamente”.

Il processo d’investimento si articola in altre tre fasi: la generazione di idee, la costruzione di portafoglio e il controllo del rischio. La prima si basa su una selezione dei titoli attraverso modelli quantitativi con uno screening multi asset class. La costruzione del portafoglio viene fatta con i dati raccolti precedentemente: "in questa fase si definiscono i pesi e le esposizioni alle diverse asset class". Ultimo, ma non per importanza, è il risk management. “Facciamo delle analisi ex post sul contributo che il singolo titoli porta alle performance totali di portafoglio”, spiega il gestore. 

Un altro elemento di analisi molto importante è la valutazione della liquidità dei titoli in portafoglio. “La liquidità è monitorata costantemente. Lo facciamo attraverso quattro livelli di valutazione: “Il primo riguarda l’analisi del rischio dell’emittente attraverso indicatori interni e i rating. Monitoriamo l’allargamento dello spread Bid Ask nel tempo. Studiamo le dimensioni dell’obbligazione emessa attraverso l’Amount Outstanding Score e infine valutiamo la percentuale di quote da noi detenuta sul totale dell'emissione”, spiega il gestore.

Il fondo è stata lanciato nel 2010 sulla base di una strategia implementata nel 2008. Il comparto ha 650 milioni di asset in gestione e in questi anni ha registrato un basso livello di drawdown rispetto al peer group e uno sharpe ratio dell’1,07.