L’uso degli ETF all’interno dei fondi di fondi italiani

Anche gli ETF, nel secondo trimestre dell’anno, a causa della volatilità delle Borse, hanno registrato deflussi. Morningstar ha stimato 15,8 miliardi di euro di raccolta netta, contro i 42,9 miliardi del periodo gennaio-marzo. In particolare, gli investitori si sono messi alla finestra a maggio e giugno per i crescenti timori generati dall’aumento dell’inflazione, dalla fine delle politiche monetarie espansive e dalle conseguenze dell’invasione russa in Ucraina. Eppure, al di là della contingenza degli eventi, gli investimenti passivi continuano a dominare sul fronte degli asset gestiti. 

Il 2021 passerà alla storia come un anno da ricordare per l’industria europea: 170 miliardi di afflussi netti (nel 2020 era 105 miliardi): si tratta di 65 miliardi di afflussi netti in più. Inoltre, gli ETF sull’azionario quotati in Europa hanno attirato 119 miliardi, più del doppio di quello che hanno attratto nel 2020 (54 miliardi). Secondo i dati di PwC Luxemburg, tra il 2012 e giugno 2022, gli ETF domiciliati nell’UE (1.806) sono cresciuti a un tasso del 18,7%, più del doppio del tasso degli OICVM domiciliati nell'UE (9%) nello stesso periodo, con AuM pari a 1.194 miliardi di euro.

ETF nei fondi di fondi 

L’utilizzo degli ETF nei portafogli di investimento è quindi centrale per le società di gestione. Un percorso che, dal lancio del primo ETF nel 2002, ha assistito a una crescita legata alla flessibilità degli strumenti e alla diversificazione offerta. Alcuni professionisti, infatti, li utilizzano esclusivamente nella costruzione del portafoglio, altri in maniera più tattica o in specifici segmenti di mercato in cui la gestione attiva ha più difficoltà nella creazione di valore. Aspetti, questi, che spingono attori e comprimari del settore a considerarne gli sviluppi recenti. 

La ricerca “ETF use in Italian funds of fundscondotta dal team di Analisi di FundsPeople, guidato da Miguel Rêgo, CFA con la collaborazione di Diogo Verde,si è posta l’obiettivo di rispondere a una serie di interrogativi a partire da come gli investitori professionali italiani utilizzano gli ETF nei portafogli; quali provider detengono la quota maggiore di mercato; le caratteristiche degli ETF più utilizzati; e l’approccio ESG o SRI di questi strumenti.  Si è preso dunque in esame un campione di fondi di fondi domiciliati in Italia, basando l’analisi sui dati estratti dalla piattaforma Morningstar Direct al 31 luglio di quest’anno. 

L’universo di analisi

Emerge così un campione di 77 prodotti per un totale di 15 società di gestione del risparmio e AuM per circa 12,8 miliardi di euro. Eurizon è la società che, in base ai dati, detiene la quota maggiore di AuM, ed è anche la seconda SGR per numero di fondi dopo Anima, quest’ultima tuttavia detiene anche il primato per AuM in fondi domiciliati in Italia. Per quanto riguarda invece il patrimonio medio più elevato primeggia Amundi (310,89 milioni) mentre chiude la classifica Anthilia con un patrimonio medio di 4,96 milioni.

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Source: Morningstar Direct, 31st of July 2022. “ETF use in Italian funds of funds” FundsPeople Research.

La maggior parte dei fondi considerati sono fondi Allocation (77,92%) categoria che include 60 prodotti del campione. I fondi Allocation Cautious e Moderate rappresentano la percentuale più rilevante: il 56,67% del totale dei fondi. 

Gestori, quale uso degli ETF nei portafogli

Una volta individuato l’universo per SGR e categorie di ETF, si è risposto al primo interrogativo, ossia l’utilizzo degli ETF da parte dei gestori professionali italiani. Il primo passaggio è stato l’individuazione del peso attribuito agli ETF da ciascuna SGR. Emerge come siano due le società a utilizzare prevalentemente questi strumenti all’interno dei propri fondi di fondi: si tratta di Anthilia (il 92%) e BCC Risparmio&Previdenza (il 64%). Sul totale si rileva poi come, delle 15 società di gestione del risparmio presenti in questo universo, soltanto cinque abbiano meno del 5% degli AuM allocati in ETF. La classifica dei provider per gestore è il secondo step di questo approfondimento, con iShares che guadagna la prima posizione in sei casi su quindici. E tra i principali provider del campione emergono anche J.P. Morgan, Amundi, UBS ETF, Xtrackers e Legal & General.

Sempre per rispondere alla domanda sull’utilizzo che le SGR fanno degli ETF nei portafogli si va poi ad approfondire l’allocazione del patrimonio in gestione, che vede una netta preferenza per l’equity: circa il 57% del patrimonio in gestione degli ETF del campione è investito in azioni. 

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Source: Morningstar Direct, 31st of July 2022. “ETF use in Italian funds of funds” FundsPeople Research.

L'azionario è anche la categoria con la maggiore varietà in termini di singoli ETF (192 fondi, il 63,16%). Tuttavia, i gestori tendono a concentrare i propri investimenti negli ETF obbligazionari (circa 7,97 milioni in media per ETF contro i 5,83 milioni degli azionari). 

I provider

Il secondo interrogativo a cui si è cercato di rispondere è quello relativo agli emittenti: quali detengono la maggiore quota di mercato e quali i punti di forza. Una delle risposte è già emersa quando si è parlato della classifica degli per gestore: iShares (BlackRock) è il provider che attrae il maggior numero di AuM (33%) e questa è una quota assai rilevante se si considera che i primi tre provider (top 3 che include anche Amundi e Xtrackers) assorbono il 73% degli AuM totali investiti in ETF.  L’equity, poi, si conferma ancora una volta la categoria più attrattiva anche lato provider. 

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Source: Morningstar Direct, 31st of July 2022. “ETF use in Italian funds of funds” FundsPeople Research.

Il terzo interrogativo ha riguardato, invece, le caratteristiche più comuni rilevate tra gli strumenti inclusi nel campione. In questo caso si è proceduto nella suddivisione tra tipo di gestione e policy di distribuzione, e tra domicilio e tipo di replica. La prima suddivisione rileva come la gestione attiva, a oggi, sia limitata al 3% dell’universo totale per AuM (23 prodotti); mentre la distribution policy della maggior parte del campione (sempre per AuM) è legata alla Accumulation (il 66%), mentre il 31% segue una politica Income. Quest’ultima, tuttavia, non è uniforme tra le varie asset class (ad esempio il 100% degli ETF alternativi e allocation sono income ETF).  

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Source: Morningstar Direct, 31st of July 2022. “ETF use in Italian funds of funds” FundsPeople Research.

Sul fronte domicilio e tipo di replica, emerge, nel primo caso, una chiara preferenza per gli ETF domiciliati in Lussemburgo e Irlanda, che rappresentano il 98% degli AuM totali investiti. Entrambi i Paesi ospitano 613 ETF presenti nel campione e l’Irlanda è in testa con 358 ETF domiciliati. 

Mentre per il tipo di replica, quasi la metà degli AuM presenti nel campione (il 48%) è relativo a veicoli a replica fisica, e il 37,95% a veicoli a replica fisica completa. La replica sintetica riguarda soltanto il 9,75% degli AuM, tuttavia questa è la norma negli ETF alternativi e nelle commodity. 

Il fronte ESG

L’ultimo interrogativo è quello relativo al ruolo dell'approccio SRI ed ESG nei fondi di fondi italiani. Dalla ricerca emerge come l’importo investito in ETF con label ESG o SRI ammonti a più di 500 milioni di euro, il 27% del totale investito in ETF. Ancora una volta l’equity detiene la quota maggiore canalizzando il 21% del totale, mentre per quanto riguarda le SGR, soltanto dieci delle società analizzate investono in questo tipo di ETF, ed Eurizon Capital si porta in testa con il 52% degli AuM in ETF SRI/ESG.

Anche gli ETF, nel secondo trimestre dell’anno, a causa della volatilità delle Borse, hanno registrato deflussi. Morningstar ha stimato 15,8 miliardi di euro di raccolta netta, contro i 42,9 miliardi del periodo gennaio-marzo. In particolare, gli investitori si sono messi alla finestra a maggio e giugno per i crescenti timori generati dall’aumento dell’inflazione, dalla fine delle politiche monetarie espansive e dalle conseguenze dell’invasione russa in Ucraina. Eppure, al di là della contingenza degli eventi, gli investimenti passivi continuano a dominare sul fronte degli asset gestiti. 

Il 2021 passerà alla storia come un anno da ricordare per l’industria europea: 170 miliardi di afflussi netti (nel 2020 era 105 miliardi): si tratta di 65 miliardi di afflussi netti in più. Inoltre, gli ETF sull’azionario quotati in Europa hanno attirato 119 miliardi, più del doppio di quello che hanno attratto nel 2020 (54 miliardi). Secondo i dati di PwC Luxemburg, tra il 2012 e giugno 2022, gli ETF domiciliati nell’UE (1.806) sono cresciuti a un tasso del 18,7%, più del doppio del tasso degli OICVM domiciliati nell'UE (9%) nello stesso periodo, con AuM pari a 1.194 miliardi di euro.

ETF nei fondi di fondi 

L’utilizzo degli ETF nei portafogli di investimento è quindi centrale per le società di gestione. Un percorso che, dal lancio del primo ETF nel 2002, ha assistito a una crescita legata alla flessibilità degli strumenti e alla diversificazione offerta. Alcuni professionisti, infatti, li utilizzano esclusivamente nella costruzione del portafoglio, altri in maniera più tattica o in specifici segmenti di mercato in cui la gestione attiva ha più difficoltà nella creazione di valore. Aspetti, questi, che spingono attori e comprimari del settore a considerarne gli sviluppi recenti. 

La ricerca “ETF use in Italian funds of fundscondotta dal team di Analisi di FundsPeople, guidato da Miguel Rêgo, CFA con la collaborazione di Diogo Verde,si è posta l’obiettivo di rispondere a una serie di interrogativi a partire da come gli investitori professionali italiani utilizzano gli ETF nei portafogli; quali provider detengono la quota maggiore di mercato; le caratteristiche degli ETF più utilizzati; e l’approccio ESG o SRI di questi strumenti.  Si è preso dunque in esame un campione di fondi di fondi domiciliati in Italia, basando l’analisi sui dati estratti dalla piattaforma Morningstar Direct al 31 luglio di quest’anno. 

L’universo di analisi

Emerge così un campione di 77 prodotti per un totale di 15 società di gestione del risparmio e AuM per circa 12,8 miliardi di euro. Eurizon è la società che, in base ai dati, detiene la quota maggiore di AuM, ed è anche la seconda SGR per numero di fondi dopo Anima, quest’ultima tuttavia detiene anche il primato per AuM in fondi domiciliati in Italia. Per quanto riguarda invece il patrimonio medio più elevato primeggia Amundi (310,89 milioni) mentre chiude la classifica Anthilia con un patrimonio medio di 4,96 milioni.

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Source: Morningstar Direct, 31st of July 2022. “ETF use in Italian funds of funds” FundsPeople Research.

La maggior parte dei fondi considerati sono fondi Allocation (77,92%) categoria che include 60 prodotti del campione. I fondi Allocation Cautious e Moderate rappresentano la percentuale più rilevante: il 56,67% del totale dei fondi. 

Gestori, quale uso degli ETF nei portafogli

Una volta individuato l’universo per SGR e categorie di ETF, si è risposto al primo interrogativo, ossia l’utilizzo degli ETF da parte dei gestori professionali italiani. Il primo passaggio è stato l’individuazione del peso attribuito agli ETF da ciascuna SGR. Emerge come siano due le società a utilizzare prevalentemente questi strumenti all’interno dei propri fondi di fondi: si tratta di Anthilia (il 92%) e BCC Risparmio&Previdenza (il 64%). Sul totale si rileva poi come, delle 15 società di gestione del risparmio presenti in questo universo, soltanto cinque abbiano meno del 5% degli AuM allocati in ETF. La classifica dei provider per gestore è il secondo step di questo approfondimento, con iShares che guadagna la prima posizione in sei casi su quindici. E tra i principali provider del campione emergono anche J.P. Morgan, Amundi, UBS ETF, Xtrackers e Legal & General.

Sempre per rispondere alla domanda sull’utilizzo che le SGR fanno degli ETF nei portafogli si va poi ad approfondire l’allocazione del patrimonio in gestione, che vede una netta preferenza per l’equity: circa il 57% del patrimonio in gestione degli ETF del campione è investito in azioni. 

Graf
Source: Morningstar Direct, 31st of July 2022. “ETF use in Italian funds of funds” FundsPeople Research.

L'azionario è anche la categoria con la maggiore varietà in termini di singoli ETF (192 fondi, il 63,16%). Tuttavia, i gestori tendono a concentrare i propri investimenti negli ETF obbligazionari (circa 7,97 milioni in media per ETF contro i 5,83 milioni degli azionari). 

I provider

Il secondo interrogativo a cui si è cercato di rispondere è quello relativo agli emittenti: quali detengono la maggiore quota di mercato e quali i punti di forza. Una delle risposte è già emersa quando si è parlato della classifica degli per gestore: iShares (BlackRock) è il provider che attrae il maggior numero di AuM (33%) e questa è una quota assai rilevante se si considera che i primi tre provider (top 3 che include anche Amundi e Xtrackers) assorbono il 73% degli AuM totali investiti in ETF.  L’equity, poi, si conferma ancora una volta la categoria più attrattiva anche lato provider. 

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Source: Morningstar Direct, 31st of July 2022. “ETF use in Italian funds of funds” FundsPeople Research.

Il terzo interrogativo ha riguardato, invece, le caratteristiche più comuni rilevate tra gli strumenti inclusi nel campione. In questo caso si è proceduto nella suddivisione tra tipo di gestione e policy di distribuzione, e tra domicilio e tipo di replica. La prima suddivisione rileva come la gestione attiva, a oggi, sia limitata al 3% dell’universo totale per AuM (23 prodotti); mentre la distribution policy della maggior parte del campione (sempre per AuM) è legata alla Accumulation (il 66%), mentre il 31% segue una politica Income. Quest’ultima, tuttavia, non è uniforme tra le varie asset class (ad esempio il 100% degli ETF alternativi e allocation sono income ETF).  

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Source: Morningstar Direct, 31st of July 2022. “ETF use in Italian funds of funds” FundsPeople Research.

Sul fronte domicilio e tipo di replica, emerge, nel primo caso, una chiara preferenza per gli ETF domiciliati in Lussemburgo e Irlanda, che rappresentano il 98% degli AuM totali investiti. Entrambi i Paesi ospitano 613 ETF presenti nel campione e l’Irlanda è in testa con 358 ETF domiciliati. 

Mentre per il tipo di replica, quasi la metà degli AuM presenti nel campione (il 48%) è relativo a veicoli a replica fisica, e il 37,95% a veicoli a replica fisica completa. La replica sintetica riguarda soltanto il 9,75% degli AuM, tuttavia questa è la norma negli ETF alternativi e nelle commodity. 

Il fronte ESG

L’ultimo interrogativo è quello relativo al ruolo dell'approccio SRI ed ESG nei fondi di fondi italiani. Dalla ricerca emerge come l’importo investito in ETF con label ESG o SRI ammonti a più di 500 milioni di euro, il 27% del totale investito in ETF. Ancora una volta l’equity detiene la quota maggiore canalizzando il 21% del totale, mentre per quanto riguarda le SGR, soltanto dieci delle società analizzate investono in questo tipo di ETF, ed Eurizon Capital si porta in testa con il 52% degli AuM in ETF SRI/ESG.